Cuccioli di Tonchinese, punti deboli: quali sono le loro fragilità e a cosa fare attenzione
I punti deboli di un cucciolo di gatto meritano la nostra massima attenzione. Ecco quelli dei piccoli di Tonchinese.
I punti deboli dei cuccioli di gatto sono quegli aspetti su cui bisogna concentrarsi maggiormente quando ci si prende cura di loro, e quelli di un piccolo Tonchinese possono non essere gli stessi di un gattino di qualsiasi altra razza. Approfondiamo allora insieme questo argomento, concentrandoci in particolare su questa razza assai recente e ancora non troppo conosciuta.
Il Tonchinese è un gatto con cui non molte persone hanno troppa familiarità, poiché esiste solo dagli anni ’60 e alcune associazioni feline ancora esitano a riconoscerle ufficialmente, cosa che senza dubbio contribuirebbe ad accrescere la sua diffusione a livello mondiale. Esso nasce da un incrocio tra due razze che invece vantano non solo una storia lunga e complessa, ma anche una popolarità di gran lunga superiore a quella di molti altri gatti: stiamo parlando del Siamese e del Burmese.
L’obiettivo principale dell’allevatrice americana Jane Barletta, che sviluppò quello che poi divenne appunto il Tonchinese, era un esemplare che rappresentasse un “giusto mezzo” tra le due razze di riferimento, con gli stessi tratti estetici e caratteriali per cui esse erano famose ma meno spiccate rispetto a loro. L’esperimento riuscì, al punto che gli esemplari nati da questa unione vennero fatti accoppiare tra loro – senza ulteriore impiego di gatti di altre razze – al fine di stabilire un vero e proprio standard di razza.
Se è vero che quella del Tonchinese è stata infine considerata una razza a sé stante, è anche vero che essa rimane “figlia” di altre due e ne ha ereditato caratteristiche, comportamenti e inclinazioni. È anche di questo aspetto che bisogna tenere conto nel passare in rassegna le possibili fragilità di questa razza, delle quali bisogna essere consapevoli fin da quando il nostro Tonchinese è ancora cucciolo.
A proposito della sua salute
Se c’è una caratteristica per la quale il Tonchinese spicca rispetto a moltissimi altri suoi simili, almeno sulla carta, è la longevità: questo gatto ha un’aspettativa di vita di 13/16 anni, e stando alle ultime statistiche molti esemplari sono in grado di vivere anche fino a 20 anni.
Se pensate che sia troppo presto per preoccuparsi di questo aspetto, in un certo senso non possiamo darvi torto: il vostro Miao è del resto ancora molto piccolo! Sappiate però che le cose sono un po’ più complesse di così: se un gatto (di qualunque razza) riesce a raggiungere un’età così avanzata il merito non sarà mai soltanto della genetica, ma anche dello stile di vita che i suoi umani gli avranno garantito sin dalla più tenera età.
Per quanto riguarda la salute del nostro piccolo amico a quattro zampe, sono molti a sostenere che non sia soggetto a particolari disturbi – se non quelli comuni a ogni gatto – e non presenti il rischio di sviluppare malattie ereditarie. In realtà un rischio di questo tipo esiste, e deriva principalmente dalla sua parentela con il Siamese, dal quale può sfortunatamente ereditare la predisposizione genetica verso alcuni disturbi. Quelli che possono riguardare un gattino sono:
- Amiloidosi: rara malattia degenerativa, causata da un accumulo di una proteina chiamata amiloide sui tessuti, può influire negativamente sulla funzionalità degli organi. Normalmente si presenta a partire dai 5 anni di età, ma a volte anche molto prima.
- Strabismo: può essere già presente alla nascita del cucciolo, ma può anche svilupparsi con il passare del tempo.
Per tenere sotto controllo e possibilmente individuare queste e molte altre malattie, si consiglia di sottoporre il gattino a regolari visite dal veterinario, anche in assenza di sintomi o eventi degni di attenzione.
Cure ordinarie e cure speciali
Tutti i cuccioli, a prescindere dalla razza a cui appartengono, dovrebbero essere abituati sin da piccoli a una pulizia regolare e completa di denti, occhi, orecchie e ovviamente anche del pelo: nonostante ogni gatto impari piuttosto in fretta a pulirsi anche da solo, infatti, la sua toelettatura non basta e dobbiamo intervenire personalmente con spazzolature periodiche (una alla settimana può bastare per questa razza) per eliminare eventuali nodi e soprattutto rimuovere i peli morti.
Sempre a proposito del pelo va notato che un cucciolo di Tonchinese presenta un manto di colore inizialmente rosa e poi piuttosto tenue, che si fa sempre più vivido con il passare del tempo e fino al raggiungimento dei 2 anni.
La consistenza del pelo, di lunghezza media o corta e caratterizzato da un sottopelo rado, rimane però più o meno la stessa, lasciandolo poco protetto alle temperature più basse. Di conseguenza si raccomanda di tenere il cucciolo sempre al caldo: i gatti impiegano infatti un po’ di tempo a stabilizzare la loro temperatura corporea.
La giusta alimentazione
Per assicurare al piccolo Tonchinese una crescita sana è necessaria innanzitutto una dieta bilanciata sin dallo svezzamento. Tenete sempre a mente che il cibo per gatti adulti, industriale o fatto in casa che sia, non può bastare a soddisfare il fabbisogno nutritivo di un micio ancora nel pieno dello sviluppo. Bisogna allora puntare su dei prodotti specifici per i più piccoli, alternando gradualmente varie marche e tipologie finché non si trova la pappa perfetta per lui.
Allo stesso tempo, comunque, va notato che gli esemplari di questa razza sono considerati molto golosi: fate quindi attenzione a non esagerare con le quantità, per ridurre il più possibile il rischio che, crescendo, mettano su molto peso e diventino vulnerabili a disturbi come il diabete.
Un cucciolo molto vivace
La buona notizia, però, è che molto probabilmente il vostro cucciolo smaltirà facilmente gran parte del cibo di cui è così ghiotto: questo gattino è infatti un tipo molto attivo ed energico che non si limita ad amare l’attività fisica di qualunque tipo, ne ha proprio bisogno per stare bene.
E se amate questo suo lato caratteriale, che non va a genio a tutti, la vostra convivenza con lui sarà decisamente molto più facile, anche considerando che questa sua grande vivacità non si andrà riducendo con l’avanzare dell’età, ma rimarrà ben visibile anche quando sarà un adulto.
Essendo anche un gattino molto socievole e naturalmente bendisposto nei confronti degli esseri umani, sarà per lui l’ideale poter passare il tempo in vostra compagnia, possibilmente in attività all’aperto che gli permettano di sfogare tutte le sue energie. Non devono mancare però neanche le coccole, né giochi anche più “tranquilli” che mirino a stimolare la sua mente e tenere sempre viva la sua grande curiosità.