Cuccioli di Gatto Orientale, socializzazione: come iniziare e cosa sapere
Il gatto Orientale è generalmente molto socievole, ma anche per lui è necessaria una buona socializzazione da cucciolo. Ne parliamo qui.
Tutti i cuccioli di gatto hanno bisogno di una corretta socializzazione, e quelli di razza Orientale non sono da meno: dati gli specifici tratti caratteriali che tendono a mostrare i suoi esemplari, anzi, essa dovrebbe essere avviata il più presto possibile. Vediamo allora insieme come iniziare questo percorso nel modo più corretto, in modo tale da assicurare a questo splendido micio una crescita sana e una vita adulta quanto più serena.
Con le sue grandi orecchie appuntite, il corpo snello e due occhi grandi ed espressivi, il gatto Orientale non fa alcuna fatica ad attirare l’attenzione su di sé, sia che si tratti di umani o di animali come lui. E data la naturale inclinazione a intrattenere le altre persone che tende a mostrare, siamo sicuri che non gli dispiace neanche un po’.
Ad un occhio inesperto questo micio potrebbe facilmente passare per un Siamese, da cui in effetti discende e con il quale condivide svariate caratteristiche fisiche, l’origine asiatica e qualche lato della sua personalità. Ma come qualche appassionato di felini sarà probabilmente in grado di dirvi, l’Orientale differisce dal Siamese per alcuni aspetti chiave, che anzi contribuiscono a definire queste stesse razze: si tratta soprattutto dello schema cromatico del pelo, che nell’Orientale non prevede il colorpoint, e del colore degli occhi, che ne Siamese sono solo blu.
Socievolezza e socializzazione
È però il suo carattere che lo rende un gatto da appartamento molto richiesto e popolare: il gatto Orientale è infatti dotato di una personalità molto socievole che gli permette di legare facilmente con i membri della sua famiglia, dai più grandi ai più piccini. E il legame che si crea tra loro sarà molto difficile da spezzare, poiché parliamo di uno dei gatti più leali e affettuosi al mondo.
Questa lealtà nei confronti degli umani di casa si manifesta in molti modi: il gatto ama dare e ricevere affetto e qualunque forma di compagnia gli è bene accetta, ma ama in particolar modo stare al centro dell’attenzione e farsi osservare e ammirare dai suoi familiari. È anche un animale molto loquace, che non si fa alcun problema a miagolare anche insistentemente se deve manifestare un problema o un bisogno.
Ma attenzione: il fatto che un gatto di questa razza sia considerato piuttosto socievole e più che bendisposto nei confronti delle persone che hanno a che fare con lui ogni giorno non significa che questa disposizione d’animo si estenda anche a chi non fa parte del nucleo familiare. Tutt’altro!
L’Orientale è notoriamente un tipo molto diffidente nei confronti degli estranei, ed è verso di loro che tende a provare della gelosia se vede che l’attenzione dei suoi umani non è più concentrata su di lui per “colpa” loro, o persino a cadere in depressione se si sente trascurato anche solo per qualche ora. Ed è proprio per prevenire o ridurre il più possibile delle situazioni di questo tipo che è importantissimo assicurare al micio una adeguata socializzazione sin da quando è ancora un cucciolo; soprattutto nel caso particolare dell’Orientale, essa dovrebbe iniziare prima possibile.
Nozioni di base sulla socializzazione
La socializzazione di un animale domestico è un elemento fondamentale della sua educazione e consiste nell’esporre l’animale a una serie di interazioni sociali con persone e animali diversi in tutta una serie di contesti differenti, al fine di abituarlo a relazionarsi in modo corretto con l’ambiente che lo circonda e con chi ne fa parte, senza averne paura o mostrare ostilità verso di loro.
Per tutti gli animali esiste una “finestra” di tempo che è necessario sfruttare per completarla nel migliore dei modi, e che si trova all’inizio della sua vita, quando è ancora un gattino piccolo: è in questo periodo infatti, in cui si appresta per la prima volta a conoscere il mondo e le innumerevoli informazioni che contiene, nonché a capire il posto che occupa al suo interno, che il cervello dell’animale è particolarmente predisposto a imparare e a correggere determinati comportamenti.
Per quanto riguarda il gatto in particolare, molti esperti concordano nel considerare la fascia di età tra le 3 e le 9 settimane la più proficua per la socializzazione. Si consiglia di non completare questo percorso oltre questa soglia, né tantomeno di intraprenderlo così tardi, poiché a quel punto la mente del micio non è più recettiva come prima.
Nel caso specifico di un cucciolo di Orientale c’è chi consiglia di cominciare ancora prima, intorno alle 2 settimane di vita, proprio per abituarlo il più possibile a più contesti differenti e vincere questa sua naturale diffidenza nei confronti di chi non fa parte della sua famiglia.
Suggerimenti per una buona socializzazione
Un cucciolo di Orientale può quindi solo trarre giovamento da una socializzazione precoce. Ma come fare ad assicurarsi di svolgerla al meglio? Per togliervi ogni dubbio, vi daremo ora qualche dritta a riguardo.
Innanzitutto è importante sottolineare il ruolo della madre nella vita del micio, soprattutto a quest’età: un cucciolo impara le sue prime lezioni proprio da mamma gatta, e la nostra intenzione di fargli prendere confidenza con gli esseri umani non deve impedirle di continuare a impartirgliene. Allo stesso tempo però lei non dovrebbe inavvertitamente vanificare i vostri sforzi: se è nervosa quando vede che vi avvicinate al cucciolo per accarezzarlo, cercate di farlo quando lei dorme o è da un’altra parte, così che non trasmetta il suo stress a lui.
Ovviamente è anche necessario procedere per gradi: la presenza di uno o più esseri umani non è l’unico stimolo a cui è esposto un gattino, e bisogna evitare di confonderlo o innervosirlo. Cominciate semplicemente accarezzandolo per qualche secondo ogni giorno, e dopo le 2 settimane prendetelo in braccio, sempre per brevi periodi.
Man mano che il tempo passa potrete intensificare le interazioni, magari giocando un po’ con il micino in varie parti della casa: questo lo esporrà anche a suoni e rumori tipici del vostro ambiente domestico, e anche in questo caso dovreste evitare aree troppo rumorose o caotiche almeno all’inizio. Procurate al cucciolo dei giocattoli con cui intrattenerlo e lasciare che trascorra il tempo: ricordate che L’Orientale è anche una delle razze più intelligenti al mondo, quindi gradirà molto stimoli mentali di questo tipo.
Intorno alle 5 settimane cominciate a presentargli nuovi umani, che non fanno parte del nucleo familiare. È importante partire da persone che sanno come avere a che fare con dei gatti: un bambino che non sa trattarlo con il dovuto rispetto, ad esempio, lascerà una pessima impressione sul cucciolo!
Dopodiché però, arriverà il momento di “sbizzarrirvi” e ampliare il più possibile la varietà di persone che entreranno in contatto con Miao: che siano grandi o piccini, alti o bassi, socievoli o timidi, in casa vostra o a casa loro o anche solo per strada, ogni interazione sarà un’esperienza preziosa per lui, e lo aiuterà ad acquisire fiducia in se stesso e ad avere meno paura degli altri.