Cos’è e come funziona l’anagrafe felina?

L'anagrafe felina è un registro che ci consente di registrare qualsiasi gatto dotato di microchip, agevolandone il ritrovamento in caso di furto o smarrimento

L’anagrafe felina, nata nel 2011 e gestita dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) senza scopo di lucro, è un registro nazionale che raccoglie tutti i gatti dotati di microchip.

È di creazione più recente rispetto all’Anagrafe degli Animali d’Affezione che è, invece, il registro nazionale di cani, gatti e furetti identificati con microchip, realizzata dal Ministero della Salute in stretta collaborazione con le amministrazioni regionali.

Ma a cosa serve l’anagrafe felina e come possiamo registrare il nostro Micio in questo grande database? Scopriamo di più!

Indice

Cos’è l’Anagrafe Nazionale Felina

gatto tigrato

Come si legge sul sito ufficiale dell’Anagrafe Nazionale Felina (ANF), si tratta di “una banca dati informatizzata nazionale, attiva dal 2011 e gestita dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) senza scopo di lucro”.

L’ANF “registra, su base volontaria dei richiedenti, i dati identificativi dei gatti dotati del dispositivo di identificazione elettronico (microchip). Tutti i proprietari e detentori possono rivolgersi ad un Medico Veterinario aderente all’ANF per l’identificazione e la contestuale registrazione del gatto di proprietà o in custodia. Il servizio è reso dal Medico Veterinario sulla base di un onorario concordato con il cliente richiedente”.

Come anticipato, si tratta di un nuovo registro di recente creazione che trova l’adesione di numerosi medici veterinari che hanno unito le loro competenze e conoscenze per realizzare un servizio a cui ogni proprietario aderisce volontariamente. Non c’è alcun obbligo, dunque, ma è importante conoscere uno strumento del genere che si pone lo scopo di “favorire il controllo della demografia felina” e “contrastare l’abbandono, il furto e lo smarrimento del gatto di proprietà o in custodia, agevolando il ricongiungimento del gatto con il suo proprietario in caso di smarrimento”.

Intende essere, dunque, un deterrente per gli abbandoni – purtroppo sempre in agguato – e un incentivo per “consolidare la cultura del possesso responsabile del gatto, aumentando la pet ownership dei proprietari/detentori attuali e potenziali“. Per tale ragione l’Anagrafe Nazionale Felina gode del patrocinio della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) ed è segnalata dal Ministero della Salute per rintracciare tutti quei gatti che non siano iscritti ad altri registri.

Come si registra un gatto all’anagrafe

gatto dal veterinario

Sempre sul sito dell’Anagrafe Nazionale Felina vengono riportate le modalità di registrazione del Micio ai vari registri disponibili. Nel caso dell’anagrafe pubblica (quella dedicata a cani, gatti e furetti di cui parlavamo all’inizio) bisogna scegliere l’apposita sezione e, in base alla Regione di appartenenza, seguire di volta in volta la procedura secondo le disposizioni regionali.

Quando ci riferiamo all’ANF parliamo, invece, di un registro privato e non pubblico, gestito direttamente dai veterinari che aderiscono al servizio. Ogni gatto può essere iscritto a qualunque anagrafe, anche contemporaneamente, utilizzando gli stessi documenti identificativi e in particolare il codice di 15 cifre riportato sul microchip.

L’iscrizione di Micio all’anagrafe felina è obbligatoria?

gatto arancione che miagola

Come ben saprete, da anni è in vigore l’obbligo di iscrizione all’anagrafe per i cani che devono essere necessariamente muniti di microchip (lo dice la legge!). Al contrario per i gatti il discorso è un po’ diverso.

Soltanto di recente i proprietari sono stati invitati ad applicare il microchip anche ai gatti e comunque non vige alcun obbligo a livello nazionale, salvo i casi in cui dobbiamo portare il gatto all’estero e occorre quindi un passaporto europeo.

Anche se non è obbligatorio, però, è bene valutare il caso specifico. Pensate a un gatto che si allontana spesso da casa e ha un’alta tendenza a fuggire: se gli mettiamo il microchip e lo iscriviamo all’anagrafe felina (non importa quale), sarà certamente più facile attivare tutti gli strumenti necessari per rintracciarlo.

Anagrafe felina, molte persone ci hanno chiesto anche:

gatto certosino

Come risalire al proprietario di un gatto?

Registri come l’Anagrafe Nazionale Felina sono importanti in caso di smarrimento o furto proprio perché è davvero molto semplice riuscire a rintracciare il proprietario del gatto, quando ciò accada. Un gatto dotato di microchip viene identificato con un codice di 15 cifre che possiamo inserire direttamente nel database online risalendo, così, ai dati del veterinario che lo ha registrato che a sua volta potrà contattare i proprietari.

Come cambiare intestazione microchip gatto?

Può capitare che una persona decida di cedere la proprietà del suo gatto a qualcun altro. Capita anche con i cani o con i furetti, nel caso dell’Anagrafe degli Animali d’Affezione, tutti animali che ovviamente sono dotati di microchip. Ebbene, questo passaggio di proprietà deve essere segnalato alla ASL di competenza, seguendo di volta in volta le procedure specifiche espresse dai singoli decreti regionali (che possono variare). Per qualsiasi dubbio è bene chiedere al proprio veterinario di fiducia.

Quanto costa registrare un gatto?

Vi starete certamente chiedendo se la pratica di registrazione all’ANF abbia un costo. La risposta è no! Si fa gratuitamente e nessun veterinario vi chiederà mai di spendere dei soldi per iscrivere il vostro Micio. Il discorso cambia se ancora il gatto non ha messo il microchip: in questo caso dovrete considerare il costo del dispositivo elettronico al quale aggiungere quello della semplice visita veterinaria.

Che documenti servono per fare il microchip?

Se il vostro gatto non è ancora munito di microchip e volete iscriverlo all’ANF o all’Anagrafe degli Animali d’Affezione, dovete portarlo dal veterinario – l’unico che può effettuare la procedura – insieme a questi documenti:

  • Documento di identità del proprietario;
  • Codice fiscale del proprietario;
  • Delega, qualora l’accompagnatore non sia il proprietario.

Considerate che ogni singola Regione può avere regole e richieste ben specifiche, perciò informatevi per bene con gli enti di competenza per assicurarvi di svolgere la procedura nella maniera corretta. In tal senso può essere utile consultare il vostro veterinario di fiducia che saprà rispondere a tutte le vostre domande, anche a livello burocratico.

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