Gatto stressato: 15 cose che facciamo e che possono farlo innervosire
Ci sono cose che fanno stressare il gatto e lo rendono nervoso, ansioso e perfino aggressivo. Vediamone alcune (e soprattutto evitiamole)
Si arrabbia, morde e drizza il pelo: probabilmente stiamo facendo una delle cose che fanno stressare il gatto e lo rendono molto nervoso.
I gatti sono creature straordinarie, dotate di una sensibilità fuori dal comune che li porta ad essere particolarmente sensibili, molto più di altri animali.
Quante volte abbiamo sentito parlare del proverbiale “sesto senso” felino? Ebbene, questa sensibilità è un pregio ma anche una croce per i nostri piccoli amici.
Perciò ci sono delle cose che fanno stressare il gatto a cui magari non prestiamo troppa attenzione ma che gli provocano un forte disagio che cerca di esprimere a suo modo.
Di solito il micio ha un’ottima capacità di adattamento e non ha problemi ad affrontare i cambiamenti o i traumi in genere.
Ma dipende dal livello di gravità di questi ed è meglio informarci prima di cadere in errore e causargli troppo disturbo.
Il gatto stressato da un gesto, un rumore, un’azione non fa altro che attivare un meccanismo di difesa tanto che assume una posa ben specifica.
È la stessa tipica del “predatore”, del felino che sta affrontando un pericolo e tenta di difendersi. Anche per questo diventa aggressivo e pronto all’attacco.
Quando lo stress diventa patologico
Il gatto stressato non è semplicemente quello restio ai cambiamenti o che non ama fare determinate cose.
Dobbiamo fare una distinzione tra le cose che fanno stressare il gatto e un livello di stress che diventa quasi patologico.
Innanzi tutto ci sono casi in cui il micio appare stressato perché sta risentendo di una patologia o di un disturbo di cui siamo all’oscuro.
È un brutto circolo vizioso perché un gatto in queste condizioni psicofisiche abbassa le difese immunitarie e rischia di avere un crollo.
Così emergono dei sintomi preoccupanti: si ammala continuamente, contrae infezioni, perde il pelo, è inappetente e diventa magrissimo.
Un gatto stressato arriva a livelli tali di disagio e vive talmente male che comincia anche ad avere comportamenti autodistruttivi.
Inizia a pulirsi e leccarsi ossessivamente fino a rovinare la pelle e addirittura ferendosi e strappandosi letteralmente il pelo dal corpo.
E questi comportamenti compulsivi non si limitano alla toelettatura ma sfociano in stranezze che possono diventare davvero pericolose per la sua salute. Uno dei più comuni è ingerire oggetti o materiali come il legno, la stoffa o altro.
Un altro sintomo di profondo stress nel gatto molto comune è la mania di marcare il territorio continuamente, quindi comincia a strusciarsi continuamente ovunque, a fare la pipì sui mobili e le pareti ma soprattutto a graffiare e distruggere tutto ciò che tocca.
In ultimo ci sono cose che fanno stressare il gatto al punto da farlo diventare aggressivo. Persino il micio più calmo e coccolone in una situazione di stress tanto grave può iniziare a fare del male alle persone che lo circondano.
Cose che fanno stressare il gatto: i rumori forti
Tra le cose che fanno stressare il gatto in una maniera incredibile ci sono alcuni rumori che provochiamo noi stessi quasi senza rendercene conto.
Secondo gli studi più recenti ci sono suoni che a una determinata intensità e frequenza causano addirittura crisi epilettiche e convulsioni.
Dobbiamo sempre ricordare che l’udito del gatto non è come il nostro e che si tratta di un animale che riesce a percepire delle frequenze che noi non riusciremmo mai a sentire con le nostre orecchie.
È una delle tante eredità dell’evoluzione di questo piccolo meraviglioso predatore che si è sviluppato nel tempo allo scopo di procacciarsi il cibo.
Anche se vive in appartamento con noi, il micio mantiene questa particolare capacità percettiva perciò ci sono rumori che per noi sono normali ma per lui sono un vero incubo.
Cose rumorose che fanno stressare il gatto? Quando accartocciamo una busta di plastica o della carta stagnola, oppure quando schiacciamo le bottiglie dell’acqua da gettare nella differenziata.
E ancora lo schioccare delle dita e della lingua o, peggio, le posate di metallo che toccano un piatto o una tazza di ceramica.
Per non parlare poi di quando decidiamo di appendere un quadro e iniziamo a martellare il chiodo sul muro oppure quando torniamo da casa e poggiamo le chiavi sul tavolo.
Sono tutti gesti normalissimi per noi ma cose che provocano al gatto un fortissimo stress e lo innervosiscono.
La presenza di ospiti in casa
Una delle cose che fanno stressare di più il gatto è la presenza in casa di persone che non fanno parte della famiglia.
Spesso non è semplice affrontare la situazione in cui ospitiamo delle persone, parenti o amici che siano, perché il micio si mostra ostile nei loro confronti.
Il gatto per sua natura è un animale territoriale e ci tiene a preservare e difendere i propri “confini”.
La casa è il suo regno e chiunque entri senza il suo permesso può considerarsi una minaccia da cui difendersi.
Per questo si stressa e diventa aggressivo, oppure scappa a nascondersi, inizia a graffiare i mobili o, peggio, soffia agli ospiti e si prepara all’attacco.
È un comportamento pericoloso sia per la salute del gatto, che ne risente psicologicamente e fisicamente, sia per i malcapitati che potrebbero tornare a casa con un bel graffio.
Quel che possiamo fare è innanzi tutto cercare di abituare il gatto alla presenza di altre persone sin da quando è cucciolo e rassicurarlo per fargli capire che non corre alcun pericolo.
Se il micio continua a mostrarsi ostile anche da adulto non ci resta che evitare il contatto con gli sconosciuti e dargli la possibilità di avere un rifugio tutto per sé in cui sentirsi al sicuro.
Cose che fanno stressare il gatto: le urla
Proprio come i rumori forti, anche le urla sono cose che fanno stressare e innervosire il gatto per questo per educarlo si sconsigliano i rimproveri.
È giusto correggere dei comportamenti sbagliati, come quando ad esempio distrugge i mobili o strappa le tende, ma dobbiamo farlo nel modo più appropriato.
E urlare non è la soluzione giusta perché sentire il nostro tono di voce alterato non fa altro che metterlo sulla difensiva e in sostanza non gli insegna proprio nulla.
Stessa cosa vale per le punizioni violente, che non vanno usate con nessun animale, non solo con i gatti.
La punizione lascia una sensazione negativa nel micio che non lo aiuta a superare e correggere il suo comportamento sbagliato.
Nella maggior parte dei casi neanche capirà perché lo state sgridando così forte o punendo in maniera così violenta.
Se non abbiamo idea di come educare il gatto o correggere dei comportamenti sbagliati meglio rivolgersi a un comportamentista esperto.
Cambio improvviso di alimentazione
Se il micio è sempre stato abituato a mangiare in un certo modo e all’improvviso cambiamo tipo di cibo potrebbe risentirne, e non poco.
Spesso è necessario modificare la dieta dell’animale per una questione di salute ed è lo stesso veterinario a prescrivere uno specifico piano alimentare.
Tuttavia cambiare da un momento all’altro il contenuto della ciotola non fa altro che stressare il gatto e non lo invoglia ad assaggiare la nuova pappa.
Il cambiamento deve essere graduale perché i gatti sono esseri abitudinari che non amano questi sconvolgimenti improvvisi.
E poi è legato anche ai sapori del cibo stesso perciò cambiandoli rischiamo di dargli qualcosa che non sia di suo gradimento.
Cose che fanno stressare il gatto: la noia
Se c’è una cosa che i gatti proprio non sopportano è annoiarsi, non avere nessun tipo di stimolo durante la giornata.
Da una parte non possiamo negare che l’occupazione principale della maggior parte dei piccoli felini sia dormire, ma non è per tutti così.
Anche lo stesso Persiano che è tra le razze più dormiglione e pigre che ci siano ha bisogno comunque di svolgere esercizio.
I gatti devono giocare e amano sentirsi coinvolti in attività e monellerie da svolgere in compagnia del proprio padroncino.
Un gatto che si annoia e non ha stimoli può diventare distruttivo, specialmente le razze di gatti più attive e bisognose di sfogare le proprie energie.
Quando in casa manca il tiragraffi
Soltanto chi ha un gatto in casa senza il suo bel tiragraffi può capire realmente l’importanza di questo accessorio.
Quando si legge che il tiragraffi è indispensabile nell’ambiente domestico dove vive il gatto non è una frase fatta.
È una importante valvola di sfogo per il micio prima di tutto perché lo utilizza per farsi le unghie e mantenerle della giusta lunghezza.
Un micio con le unghie troppo lunghe può essere seriamente a disagio perché non riesce a camminare e a muoversi liberamente.
E un gatto a disagio spesso diventa un gatto stressato, e viceversa. Perciò compriamo un bel tiragraffi che sia consono alle dimensioni e all’età del gatto e posizioniamolo in un punto della casa facilmente accessibile.
Cose che fanno stressare il gatto: il collare
Tra le cose che stressano il gatto c’è il collare, o meglio il collare con il campanellino rumoroso attaccato a mo’ di pendente.
I gatti non sono come i cani eppure c’è chi ritiene necessario fargli indossare il collarino per un puro capriccio estetico.
Non ne hanno affatto bisogno, a meno che non si tratti di gatti che vivono all’esterno della casa e quindi occorre mettergli una targhetta di riconoscimento.
Ma anche in questo caso il modo migliore per recuperare il proprio gatto in caso di smarrimento è l’inserimento del microchip.
Non parliamo poi del campanellino, una vera tortura per le povere orecchie del micio. Non c’è nulla di divertente in un gatto che vive con un rumore che gli rimbomba perennemente in testa provocandogli anche dolore.
Giocare con il laser
Un’altra cosa divertente per gli umani ma decisamente meno divertente per i gatti è il laser, giochino che ha avuto il suo momento di gloria ma che fortunatamente adesso non si usa più di tanto.
Un micio che insegue la lucina del laser è costretto a rincorrere una “preda” che non acchiapperà mai.
E a lungo andare questo ha dei risvolti negativi dal punto di vista comportamentale perché gli provoca un perenne stato di ansia.
Il gatto, che non distingue la luce del laser da quelle di casa, potrebbe iniziare persino a fissarsi su lampade, abat jour e qualsiasi altra fonte luminosa.
Se vogliamo riprodurre l’esperienza della caccia, cosa utile per mettere a frutto l’istinto predatorio del micio, è meglio affidarsi ad altri giochini.
Cose che fanno stressare il gatto: l’arrivo di un bebè…
Gatti e neonati possono vivere tranquillamente sotto lo stesso tetto ma anche l’arrivo di un nuovo membro della famiglia potrebbe essere motivo di stress.
Il gatto non ha assolutamente nulla contro il bimbo, anzi è naturalmente portato ad avere un forte istinto di protezione nei suoi confronti.
Lo accoglie come se fosse un membro del “branco” e lo accetta con tutto l’amore che solo un gatto può dare.
Il problema è tutto il contesto che vi sta attorno come il cambio delle stanze, l’acquisto di nuovi mobili e oggetti che prima non c’erano. Diciamo l’invasione dei suoi spazi.
Perciò possiamo ovviare al problema cercando di far familiarizzare il gatto con questi oggetti e nuovi ambienti già da prima che il bebè nasca.
…o di un nuovo animale!
Ecco, con gli animali il discorso è un tantino diverso perché non è affatto detto che il micio sia ben disposto nei confronti di un altro gatto o di un cane.
I gatti, lo ripetiamo, sono animali territoriali e occorre che l’introduzione di un nuovo compagno a quattro zampe in casa sia lenta e graduale.
Innanzi tutto il micio dovrebbe essere ben socializzato sin da cucciolo in modo tale che si abitui con più facilità alla presenza di estranei, sia persone che animali.
E poi con gli altri animali c’è da andare piano: non gettiamoli nella stessa stanza da un momento all’altro, prima lasciamo che familiarizzino in nostra presenza.
Devono conoscersi e avere il tempo di fidarsi l’un dell’altro, capendo che non c’è assolutamente alcun pericolo.
Gli animali sono capaci di un’empatia fuori dal comune e basta davvero poco per riuscire a farli convivere insieme.
Cose che fanno stressare il gatto: le carezze sulla pancia
Eccezioni a parte, ai gatti non piacciono le carezze sulla pancia e quando proviamo a toccargli il ventre scattano morsi e graffi.
Dipende in parte da come li abbiamo abituati, naturalmente, quindi per un gattino che le ha sempre ricevute è probabile che diventi una cosa piacevole.
Quando il gatto sta sdraiato sulla schiena spesso facciamo l’errore di credere che voglia essere toccato.
Ma nel linguaggio felino vuol dire semplicemente che si sente tranquillo e appagato, che si fida di noi. Non che vuole le carezze!
Sostituire i mobili
Una delle cose che fanno stressare moltissimo il gatto è il cambiamento, specialmente quando a cambiare è l’assetto di casa.
I gatti sono animali territoriali e abitudinari perciò se improvvisamente sostituiamo i mobili e gli arredi di casa potrebbero reagire male.
Si agitano e si innervosiscono perché non riconoscono quello che li circonda ma soprattutto perché i nuovi oggetti hanno un odore che non hanno mai percepito.
Il gatto si struscia ovunque e rilascia la sua traccia olfattiva in ogni angolo, possiamo dire proprio che marca il suo territorio.
Perciò sostituire i mobili per lui può essere qualcosa di davvero sconvolgente e dobbiamo dargli tempo e modo di ambientarsi.
I traslochi
Fa da corollario al punto precedente e la sostanza non cambia: un gatto che cambia casa non è mai molto felice di farlo.
Può viverlo come un vero e proprio trauma perciò è naturale che si stressi e vada un po’ nel panico.
Anche in questo caso dovremmo fare in modo che il trasloco non sia qualcosa di terribile e cercare gradualmente di farlo ambientare alla nuova dimora.
In tal senso torna molto utile fargli già trovare tutte le sue cose, quindi ciotole per la pappa e l’acqua, tiragraffi, cuccia e giocattoli.
Così facendo il micio percepisce subito il proprio odore sentendosi un po’ più rassicurato nel nuovo ambiente in cui si trova.
Cose che fanno stressare il gatto: andare dal veterinario
Andare dal veterinario per un gatto può essere una delle cose più stressanti del mondo e spesso una semplice visita medica può trasformarsi in un vero incubo.
Non tutti i gatti sono così, ovviamente, tanto che molti non hanno problemi a farsi maneggiare al punto da considerare il medico come uno di famiglia.
Dipende da come il gattino viene abituato sin da cucciolo e dobbiamo essere noi bravi in questa impresa.
Andare dal veterinario deve diventare parte della sua routine e non un evento traumatico da vivere con paura e ansia.
Il contatto con l’acqua
Tra le cose che stressano il gatto non può mancare l’acqua! Provate a schizzare con qualche goccia il micio e vedrete che la reazione non sarà proprio positiva.
Anche qui dobbiamo fare le dovute eccezioni perché non tutti i gatti sono uguali e alcune razze addirittura adorano fare il bagnetto e nuotare.
Tanto per fare qualche esempio il Maine Coon, il Gatto d’Angora, il Siberiano e il Norvegese delle Foreste.