Con le due zampine posteriori rotte il gattino giaceva ormai preso di mira dai parassiti – Video
I parassiti avevano preso di mira il gattino, che, impossibilitato a muoversi, invocava aiuto con tutte le energie che gli erano rimaste
Era una calda mattinata estiva quando i buoni samaritani della nostra storia hanno deciso di concedersi una tranquilla passeggiata al parco. Mentre gli uccelli canticchiavano e la leggerezza brezza rendeva l’atmosfera piacevole, un grido ha richiamato l’attenzione. Sembrava un disperato appello di aiuto di un micio ferito. Magari era un falso allarme, ma valeva la pena controllare. Così gli autori del filmato pubblicato su YouTube (da noi condiviso verso il fondo dell’articolo) hanno cercato di risalire alla fonte. Non potevano rimanere indifferenti. La sola idea li devastava. Le loro orecchie avevano sentito bene: un gattino, con le due zampine posteriori rotte, giaceva nell’erba.
Con gli occhi chiusi e il corpo martoriato dalle mosche, pareva ormai sul punto di dire addio a questo mondo, talvolta così crudele. Gli arti posteriori erano pressoché immobili e un odore sgradevole, provocato dal caldo e dalle ferite, aveva attirato numerosi insetti.
Il piccolo animale era animale, probabilmente in attesa del peggio. Stufo di sentirsi rifiutato dalla società, forse il gattino con le zampine posteriori rotte era giunto al punto di rottura, quello della resa definitiva. Senza esitare, lo hanno portato subito in una clinica della zona. Il veterinario ha confermato quanto temevano: serviva un intervento chirurgico. Purtroppo, il micio era troppo debole per sostenere lo stress dell’operazione, così lo hanno trasferito in una stanza dove riposarsi e recuperare le forze.
I volontari gli sono rimasti accanto giorno e notte, offrendogli cibo e affetto. Nei giorni seguenti, lo stato di salute del felino ha registrato dei graduali miglioramenti. Sorprendente nella capacità di recupero, il dottore gli ha eseguito l’operazione, rivelatasi un successo.
Con il passare delle settimane, il piccolo ha ripreso a camminare e nel giro di un mese le ferite erano quasi completamente guarite. Inoltre, il peso cominciava a ricrescere. Alla fine, una volta dimesso dall’ospedale, i salvatori lo hanno portato a casa loro, dove è diventato un membro della famiglia, sempre presente e affettuoso. La sua determinazione è stata un trionfo di determinazione e speranza.