Con la coda e le zampe rotte il povero gatto piangeva cercando disperatamente aiuto – Video
La tristezza e il dolore erano diventati i suoi inseparabili compagni di viaggio
Magro, sporco e coperto di fango, sembrava appena uscito dalle fogne. Il gatto piangeva disperato, convinto che per lui non fosse possibile condurre una vita felice, soddisfacente sotto ogni aspetto. Fino a quel punto, se l’era dovuta cavare in autonomia, e gli incontri spiacevoli con le persone lo avevano indotto a essere ancora più diffidente. Tuttavia, pure i mici necessitano di interazioni sociali. Inoltre, un’esistenza da randagio implica parecchi rischi. Da un momento all’altro puoi ricevere delle cattive sorprese, in grado di porre a repentaglio la tua stessa incolumità.
Se l’autore del filmato avesse giusto sentito raccontare la storia, avrebbe faticato a crederci. Ma quanto vedeva coi propri stessi non gli piaceva affatto. Mentre camminava per strada una mattina, si è imbattuto nella fragile creatura, la quale, seppur debole, cercava di implorare aiuto. Sentiva di aver incontrato un potenziale amico, anzi un potenziale eroe. Con lo sguardo pieno di dolore, il baffuto intendeva lasciargli un chiaro messaggio, nella speranza lo accogliesse. Dinanzi a una scena così straziante, il buon samaritano lo ha portato subito in una clinica veterinaria.
La diagnosi del medico lo ha lasciato a pezzi: molte ferite erano sanguinanti e gravemente infiammate. In aggiunta, i test hanno riscontrato parecchie fratture ossee, gonfie e arrossate. Infine, pure la coda era rotta, lasciandone giusto un breve tratto illeso. Ecco perché il gatto piangeva in continuazione. Attivato lo stato d’emergenza, il personale sanitario gli ha prestato i primi soccorsi.
Trascorse appena un paio d’ore, è stato dichiarato fuori pericolo, almeno per il momento. La situazione andava tenuta monitorata nei giorni seguenti, senza escludere nessuno scenario. Quel batuffolo di pelo avvolto in un asciugamano avrebbe compiuto una trasformazione formidabile.
A un paio di settimane dal recupero, la terapia ha fatto il suo effetto e i dottori se la sono sentita di dimetterlo. D’ora in avanti, sarà un membro a tutti gli effetti della squadra di volontari. Un posto per lui ci sarà sempre in rifugio, in attesa che una famiglia con le credenziali idonee lo adotti.