Comportamento del gatto maschio: tutto quello che c’è da sapere
Il gatto maschio ha un comportamento diverso dalla femmina: ecco tutto quello che c'è da sapere per amare a 360 gradi il tuo amico a quattro zampe
Il gatto, si sa, è uno tra gli animali più affascinanti che esistano. Ciò che invece non si sa è che il comportamento del gatto maschio è diverso da quello della femmina
Non esistono due gatti uguali, ognuno ha le proprie peculiarità, eppure è possibile individuare delle caratteristiche ben precise nel nostro “ragazzo”. Capirlo e saperne interpretare i gesti è importante per impostare una buona convivenza in famiglia.
Il gatto maschio da cucciolo
I gattini, com’è noto, sono un concentrato di tenerezza e voglia di giocare. Ma è possibile, già a 4-5 settimane d’età, cominciare ad intravedere il comportamento del gatto maschio.
I gattini, anche da piccoli, hanno già differenti personalità, anche tra fratelli della stessa cucciolata. Possiamo individuare cuccioli più tranquilli, più timidi, più diffidenti, più reattivi.
In generale comunque, per una buona cura dei gattini, sia maschi che femmine, hanno una personalità molto attiva: è bene, oltre a coccolarli, farli interagire e farli giocare perché è parte integrante dello sviluppo della coscienza sociale.
Il gatto maschio in natura
In natura i gatti maschi tendono ad avere un comportamento più solitario. Condividono le stesse aree con altri maschi a patto che le risorse presenti sul territorio siano sufficienti per tutti.
Nelle colonie feline, per esempio, possono trovare cibo in abbondanza e luoghi per riposare: non è così insolito quindi trovare più gatti maschi che convivono pacificamente.
Le cose cambiano nel periodo degli amori: la presenza di femmine in calore porta i gatti maschi a lottare tra di loro, provocandosi anche ferite di una certa entità.
Il gatto non castrato in casa
In linea generale, i gatti maschi hanno un carattere diverso dalle femmine: i maschi sembrano essere più coccoloni ed affettuosi delle femmine, che risultano leggermente più aggressive e diffidenti per la loro natura materna.
Quando decidiamo di adottare un gatto maschio, comunque, dobbiamo anche considerare il suo comportamento da non castrato.
Dall’età di circa 6 mesi, l’istinto porta il gatto maschio a voler uscire di casa per cercare la femmina e a marcare il territorio con spruzzi di pipì dall’odore molto sgradevole.
Il gatto maschio sarà un po’ irritabile e meno paziente, ma è normale: sono gli ormoni che condizionano il suo comportamento.
Se il maschio è impossibilitato a uscire per cercare la sua potenziale partner e marcare il territorio, può diventare anche ingestibile. Ecco perché solitamente va sterilizzato a ridosso del sesto mese di vita, quando statisticamente è più probabile che il calore sia vicino.
Il gatto castrato
Decidendo di castrare il nostro gatto maschio anche il suo comportamento muterà leggermente, diventando più docile e calmo.
Non cambierà la sua personalità: con la castrazione si priva il gatto degli ormoni che regolano il comportamento sessuale, così da far cessare il desiderio e l’istinto all’accoppiamento.
In questo modo si eviterà di suscitare in lui irritabilità e frustrazione, che a lungo andare possono far diventare il gatto maschio ingestibile.
Ricordate che scelta della castrazione non influisce solo sul comportamento ma soprattutto sulla sua salute: i gatti non castrati hanno un rischio maggiore di ammalarsi di tumore rispetto ai maschi castrati.