Come insegnare al gatto a non far male alle galline
Un rapporto tra due specie diverse è possibile. Ecco come insegnare al gatto a non far male alle galline e favorire un’amicizia unica nel suo genere
D’accordo: strano, può sembrare strano, ma anche le specie più diverse e improbabili possono diventare amiche, o quantomeno non farsi del male a vicenda. Internet è pieno di esempi che ce lo dimostrano e ci fanno avere fiducia nel genere animale più che in quello umano. Per i pet tutto è possibile!
Anche se siamo di fronte a un predatore e a una preda, non è detto che non possa esserci una convivenza pacifica. L’importante è seguire con attenzione la fase delle presentazioni, non avere fretta e stare attenti alla socializzazione (sempre importante, ma soprattutto in questo caso).
In che modo possiamo insegnare al gatto a non far male alle galline? Il punto cruciale è che siamo noi a crederci per primi, noi che dobbiamo occuparci di spiegare al nostro Micio che la gallina è un amica e non un pasto da consumare. L’obiettivo è ridurre rischi e stress al minimo, altrimenti è bene non correre pericoli superflui.
L’istinto c’entra sempre
Gatti e caccia camminano a braccetto sempre e comunque, indipendentemente dal grado di addomesticamento del nostro amico a quattro zampe. A tal proposito, ecco perché il gatto porta animali morti in regalo. Se però non vogliamo che il souvenir sia la nostra altrettanto amata gallina, è bene tenere a mente poche e semplici regole da fare acquisire anche al nostro felino. Fondamentale, infatti, è non creare delle situazioni in cui l’istinto venatorio abbia il sopravvento. Ed è importantissimo che la preda non muoia di paura e che impari anche lei qualcosa: che può fidarsi di Miao, perché per lui non è più un pasto da catturare.
Sono tante le esperienze che dimostrano una vera e propria inversione di ruoli, ma pure così non va bene. La convivenza deve essere serena e nessuno prevaricare sull’altro. La buona notizia è che la gallina è un animale socievole e gregario, un po’ meno buona quella che vede il gatto decisamente più solitario senza una vera e propria scala gerarchica. Niente paura, però, in natura esistono le eccezioni che confermano le regole.
Ma anche la stazza
Quando a dover fare amicizia sono due animali diversi e con meccanismi mentali differenti, le dimensioni contano. Un inserimento, quindi, è più difficile se le galline in questione è molto più piccole del felino che le deve accettare.
Se il nostro amico a quattro zampe è particolarmente propenso alla caccia, la possibile preda va protetta.
Il principio è lo stesso di quello che prevede la presentazione di due gatti. Prima di tutto vanno tenuti separati e Miao si deve abituare all’odore e recepire informazioni attraverso la porta. Poi vanno messi uno di fronte all’altro ma divisi da una grata e, a tal proposito, può tornare utile abituare il gatto al trasportino.
Quando non si hanno più segni di aggressività possessiva nel gatto, possiamo provare un avvicinamento, ma sempre sotto la nostra supervisione e pronti a intervenire. Non dimentichiamo di mettere nella gabbietta della gallina una tana dove possa nascondersi e sentirsi al sicuro da eventuali agguati. Presunti o reali che siano, la piccoletta potrebbe comunque averne paura.
Poi, se il veterinario ci dà il suo nulla osta, tagliamo le unghie al gatto così che non possa fare troppo male a quella che potrebbe vedere sempre come preda. Se dopo un periodo di tentativi, nulla ci fa pensare che si possa raggiungere l’obiettivo cerchiamo una soluzione alternativa per garantire uno stile di vita sano a tutti quanti.
Convivenza gatti e galline
Come insegnare al gatto a non far male alle galline? Una volta che sono al sicuro, la conoscenza reciproca può avere inizio. I kennel devono essere abbastanza grandi da permettere i movimenti. In questo modo, anche Miao si abituerà a tutte le loro mosse in sicurezza.
Questa fase può durare alcuni giorni, settimane o mesi. L’importante è che tutti gli attori in gioco abbiano a loro disposizione degli ambienti abbastanza ampi in cui vivere separati senza soffrire. Molto dipende dai caratteri dei soggetti in questione. Non bisogna avere fretta e punire il nostro gatto, non solo non capirebbe il rimprovero ma si innervosirebbe ancora di più. Meglio la tecnica del rinforzo positivo quando mette in atto comportamenti virtuosi.
Quando vediamo che Miao non prova più a catturare la preda e la gallina non si nasconde più, è arrivato il momento di togliere le protezioni. L’ambiente deve essere comunque circoscritto e controllabile, perché un nostro intervento potrebbe essere necessario. Se Micio è un po’ turbolento, spruzziamogli dell’acqua sul muso per allontanarlo, possibilmente senza che capisca che siamo noi a mettere in atto questa azione e senza esagerare.
A ruoli invertiti
Le sorprese sono sempre dietro l’angolo, potrebbe succedere che sia la gallina a essere più grossa e con un’indole impertinente, oppure che ci sia una preponderanza numerica. Ma l’obiettivo è opposto a quello felino. Inseguono per allontanare il pericolo, è una forma di difesa e non di attacco.
Quando è così non dobbiamo fare nulla, appena il territorio sarà stato suddiviso o si saranno messi d’accordo su chi è il capo il rapporto migliorerà improvvisamente. Inserire una gallina nella casa di un felino potrebbe essere una procedura lunga.
Come insegnare al gatto a non far male alle galline? Presa visione di alcune linee guida, poi sta a noi trovare la quadra con un poco di istinto, sesto senso, empatia verso gli animali (senza dimenticare quanto imparato e la responsabilità). Se non conosciamo bene il linguaggio dei gatti e quello delle galline, partiamo con uno svantaggio che potrebbe danneggiare tutti. Qualora fossimo alla prima esperienza, affidiamoci a un etologo esperto e al veterinario di fiducia, seguiamo i loro consigli e i risultati positivi non tarderanno ad arrivare.
Il segreto è non snaturare il carattere del nostro amico a quattro zampe e della gallina new entry nella sua vita. Rispettiamo i loro tempi e non intromettiamoci a meno che non ci sia qualcuno di loro in pericolo. Un po’ di pazienza e perseveranza e il gioco è fatto.
Tutti i nostri sforzi verranno ripagati non appena li vedremo giocare e stare in armonia, come due amici per la pelle… o forse sarebbe meglio dire la pelliccia. Ancora una volta ci dimostreranno che tutto è possibile, basta crederci e non avere pregiudizi.