Come ci si comporta con un gatto: cosa sapere se ne prendi uno

Micio è davvero "antipatico" e diffidente oppure siamo noi a sbagliare qualcosa? Probabilmente non abbiamo ben chiaro come ci si comporta correttamente con un gatto

Tante (troppe) volte sentiamo dire che i gatti sono animali dispettosi, che non si affezionano e fanno gli opportunisti per un poco di pappa. Ma è davvero così? O magari siamo noi a non capire come ci si comporta con un gatto, scatenando delle reazioni spiacevoli?

Quel che spesso la gente non tiene in considerazione è che i gatti sono creature indipendenti, certo, ma anche con una personalità ben precisa. Ognuno di loro è diverso e non troverete mai un Micio uguale all’altro: ci son quelli più coccoloni, quelli che non amano lasciarsi toccare, quelli che vorrebbero giocare in continuazioni e altri che, al contrario, passerebbero tutto il giorno a dormire.

Come le persone, anche loro hanno caratteristiche e preferenze ben precise. Ma quindi come ci si comporta con un gatto? Con rispetto assolutamente, ma anche seguendo alcune dritte che valgono in generale per tutti loro.

Indice

Avvicinati al gatto con delicatezza

avvicinarsi al gatto

Spesso quando interagiamo con un gatto, specialmente se vive con noi da molto tempo, dimentichiamo che siamo parecchio diversi da lui. Micio ha dimensioni ridotte rispetto alle nostre che, ovviamente, ai suoi occhi siamo come dei giganti. E sì, questo è un punto di cui dovremmo tener conto.

A prescindere dal tipo di rapporto che abbiamo con il gatto in questione – vale per gli estranei come per quelli domestici – dovremmo sempre avvicinarci e muoverci con delicatezza, evitando la gestualità troppo ampia e repentina. Sono gesti innocui e senza cattive intenzioni, ma il gatto istintivamente può percepirli come segnali di pericolo, come qualcosa da cui difendersi in quel momento. Ecco perché spesso reagisce male, magari graffiandoci o scappando via a zampe levate!

Fai attenzione al tono di voce

gatto sul trespolo

La stessa cosa vale per il nostro tono di voce. I gatti sono animali molto sensibili sia fisicamente che emotivamente, ragion per cui sentire dei suoni troppo forti e acuti a un tono eccessivo può provocare in loro un certo turbamento. Vale sia da un punto di vista strettamente fisico – hanno un udito molto raffinato – che dal punto di vista emozionale.

Se Micio sente il proprio umano del cuore che urla all’impazzata o cambia tono di voce, rivolgendosi a lui con rabbia, nervosismo, agitazione automaticamente “assorbe” queste sensazioni negative e, ancora una volta, reagisce di conseguenza. Con un gatto ci si comporta sempre con dolcezza, come del resto dovremmo fare di base con ogni creatura vivente.

Non costringerlo a ricevere coccole

coccolare gatto

I gatti hanno comportamenti spesso strani, almeno ai nostri occhi. Uno di questi – e di cui si lamentano molte persone – è vederli rifiutare le coccole o le carezze. Avrete sentito dire mille volte che il Micio è “antipatico” perché non si lascia prendere in braccio oppure perché mentre lo coccoli improvvisamente ha uno scatto e comincia a mordere.

Chi conosce (davvero) i gatti sa perfettamente che non si tratta di anomalie del comportamento, ma di qualcosa che appartiene alla loro sfera personale. Non dovremmo mai forzare un gatto a ricevere coccole, e anche in questo caso ci riferiamo sia a gatti sconosciuti che ai nostri gatti domestici. Micio ha come una sorta di “timer” incorporato per cui nel momento in cui viene “maneggiato” stabilisce dei limiti, dovuti in parte alla sua sensibilità tattile (non dimentichiamo che il mantello ha tanti peli che funzionano come terminazioni nervose, quindi è molto sensibile).

Vale per le coccole come per qualunque altra cosa, anche per il gioco: se Micio ha deciso che non è il momento, non dobbiamo costringerlo. Voler bene a un gatto significa prima di tutto rispettare la sua natura e, non meno importante, capire la sua personalità e cosa sia di suo gradimento o meno.

Osserva il suo linguaggio del corpo

gatto che fa le fusa

Per capire come ci si comporta con un gatto, in fondo, basterebbe osservarlo con attenzione. È vero che i gattari veterani sono avvantaggiati perché hanno avuto a che fare con molti di questi animali e ormai li conoscono, ma anche un neofita può raggiungere un livello di comprensione adeguato e in modo piuttosto semplice.

I gatti basano la loro comunicazione principalmente su un linguaggio del corpo denso e articolato, che tiene conto anche del movimento di una singola parte del corpo. Sono creature estremamente sensibili ma anche consapevoli della propria fisicità, che in modo più o meno accentuato stabiliscono dei limiti e ci spiegano – talvolta anche con i vocalizzi – cosa gli va bene e cosa invece gli provoca fastidio.

Facciamo un esempio che abbiamo visto poc’anzi: ci avviciniamo al gatto improvvisamente con movimenti a scatti e dall’alto verso il basso. Il gatto tira indietro le orecchie e dilata le pupille, ci fissa con sgomento e abbassa il corpo portandolo in posizione di difesa. A quel punto se il nostro atteggiamento “ostile” continua le strade sono due: o ci allunga una zampa regalandoci un bel graffio, o retrocede lentamente per fuggire da un’altra parte. È evidente che ci stia comunicando un disagio, perfino paura.

Come ci si comporta con un gatto, molte persone ci hanno chiesto anche:

gatto a pancia in su

Come capire se un gatto si è affezionato a te?

Con il medesimo linguaggio del corpo un Micio è in grado di farci capire alla perfezione cosa pensa di noi, se si fida e se si è davvero affezionato. E no, non c’entra niente con il fatto di essere più o meno coccoloni: anche nell’ultimo caso un gatto può essersi affezionato, ma semplicemente non ama troppo il contatto fisico.

Come fa Micio a dirci che ci vuole bene? Dormire accanto a noi o sul nostro corpo, stare in nostra presenza con gli occhi chiusi o addirittura mostrando l’addome, fare le fusa e sì, persino sbavare (poco) sono chiari segni di fiducia, ci sta dicendo chiaramente che è rilassato e che in nostra presenza si sente in una botte di ferro!

A chi si affeziona il gatto?

Semplicemente a chi si prende cura di loro. I gatti sanno esprimere gratitudine in modo eccezionale e capiscono alla perfezione di chi possono fidarsi e chi, al contrario, devono tenere alla larga. Sono intelligenti e mai banali, e non si limitano a cercare chi gli dà la pappa, come pensano in molti. Quello è certamente un modo per guadagnarci la loro fiducia, ma non basta. Il gatto si affeziona a chi lo tratta con rispetto e dolcezza, a chi lo protegge dai pericoli e gli dimostra amore.

Articoli correlati