Come capire se il gatto ha un blocco renale
Come capire se il gatto ha un blocco renale e se è necessario intervenire per aiutarlo? Conoscendo i sintomi e le cause che lo possono provocare. I dettagli
Come possiamo capire se il gatto ha un blocco renale? Sapendo riconoscere i segnali che lo preannunciano e lo caratterizzano. Stiamo parlando di quello che i veterinari definiscono insufficienza renale acuta. Si tratta di una condizione molto grave che può comportare anche conseguenze di una certa entità nella salute del nostro amico a quattro zampe. La prevenzione, in questi casi più che in altri, e l’individuazione del malessere possono fare davvero la differenza.
Ecco perché è importante conoscere il linguaggio del corpo della nostra piccola palla di pelo. Così facendo possiamo prevedere quello che solo in fase avanzata può presentarsi in maniera palese. Per qualsiasi dubbio o incertezza, non esitiamo a chiamare lo specialista per fissare una visita di controllo. Meglio un viaggio a vuoto ed essere rassicurati che sottovalutare un problema di una rilevanza non da poco.
Insufficienza renale del gatto, gli stadi
Come possiamo capire se il gatto ha un blocco renale? Osservando il comportamento del nostro amico a quattro zampe e riferendo una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra allo specialista qualora dovessimo rilevare delle anomalie o qualcosa dovesse farci dubitare circa il suo benessere.
Esattamente come succede a noi esseri umani, nel caso di un’insufficienza renale acuta nel gatto, che non ha quelle caratteristiche degenerative del disturbo cronico e dal quale non si guarisce, si parla di blocco renale. È una condizione momentanea, ma sulla quale bisogna agire per tempo, una sofferenza di uno o più reni che, una volta eliminata la causa scatenante, tornano a funzionare come prima.
I segnali tipici si presentano in pochi giorni. La difficoltà, altro motivo per il quale è importante il consulto dello specialista, è non confondere i sintomi con altro. Infatti, si manifesta un quadro clinico che – per i profani – può essere compatibile con altre condizioni di malessere. Allarmiamoci se notiamo:
- Letargia e stanchezza;
- Mancanza di appetito;
- Episodi di vomito e/o di diarrea;
- Difficoltà a urinare;
- Un alito cattivo (a tal proposito, ecco cosa fare se per l’alitosi del gatto).
Se notiamo uno o più di questi campanelli di allarme, non perdiamo tempo e chiediamo l’intervento del veterinario. Con gli strumenti diagnostici in suo possesso è fattibilissimo arrivare a una diagnosi tempestiva di malfunzionamento renale.
In questi casi in special modo dobbiamo evitare a tutti i costi il fai da te e seguire le indicazioni di amici e parenti. La diagnosi deve essere formulata dallo specialista, che ha anche la capacità di analizzare eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, in maniera tale da avere anche la cura più adeguata per la risoluzione del problema.
Insufficienza renale del gatto, si può guarire
Una volta avute tutte le indicazioni mediche necessarie, la cura del nostro amico a quattro zampe, salvo ricovero nei casi più gravi, spetta a noi. Il consiglio è sempre quello di seguire pedissequamente quanto ci viene prescritto. Solo così la nostra piccola palla di pelo potrà rimettersi in forze nel più breve tempo possibile.
Come sempre, fondamentale è l’alimentazione che, in questo caso, deve cambiare e assecondare lo stato di salute particolare che Miao si ritrova a dover affrontare. Stabilire tipologia e dosi è compito del nutrizionista. Prima di apportare qualsiasi modifica, contattiamolo e aspettiamo che arrivi il suo nulla osta. Questo principio vale anche in situazioni di normalità, soprattutto se integriamo la dieta con ingredienti mai provati prima.
Se lo specialista ci dà l’ok, e non si tratta di alimenti tossici per i gatti, facciamo una prova allergica con piccolissime quantità. Se non succede nulla di strano proseguiamo seguendo le direttive veterinarie oppure cerchiamo una valida alternativa, che non metta a rischio la salute della nostra piccola palla di pelo.
Di norma si elimina, in maniera graduale, l’apporto delle proteine e si evitano gli snack. Per fortuna, in commercio esistono delle formule progettate per rispondere al problema specifico, diverso è se optiamo per un’alimentazione naturale del gatto.
Insufficienza renale del gatto, aspettativa di vita
Come possiamo capire se il gatto ha un blocco renale ormai è chiaro. Parlando ancora di cibo, sarà fondamentale cambiare le abitudini di somministrazione: meglio più razioni per suddividere diversamente la quantità di cibo e non appesantire inutilmente il nostro amico a quattro zampe. Una soluzione potrebbe essere anche quella di rendere più tiepido il cibo per renderlo più appetitoso, visto che Miao non avrà molta voglia di mangiare. A tal proposito, riscaldare il cibo per gatti potrebbe tornare utile.
Non dimentichiamo mai che i reni sono fondamentali per rimanere in vita. La loro funzione specifica è quella di eliminare le tossine in eccesso che avvelenano l’organismo. Ecco perché, all’ultimo stadio della malattia cronica o se non si cura come si deve, la nostra piccola palla di pelo può rischiare addirittura di morire.
Insufficienza renale del gatto, prognosi
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La prognosi è strettamente correlata alle condizioni di salute del nostro amico a quattro zampe e alla gravità della situazione. La cura, di solito, più indicata per il blocco renale prevede la somministrazione di medicine che hanno proprietà diuretiche. In questo modo, potrà eliminare gli elementi nocivi attraverso la minzione.
Visti i quasi certi episodi di vomito e diarrea, una terapia collaterale bloccherà anche questi sintomi particolarmente spiacevoli e che possono portare alla disidratazione. A tal proposito, ecco cosa fare se il gatto è disidratato per non rischiare che muoia.
Ci sono anche dei rimedi naturali che, comunque, devono essere approvati dal veterinario di fiducia, dopo aver analizzato il quadro clinico nella sua interezza. L’erica, l’olio di fegato di Chimera, il tarassaco o il ginepro possono rappresentare delle soluzioni.
Particolarmente a rischio sono gli esemplari più in là con gli anni. A tal proposito, a che età un gatto è anziano? Quando lo si deve considerare tale e avere un occhio di riguardo in più? Al di là del dato anagrafico, quando cominciano a presentarsi i primi acciacchi, intensifichiamo i controlli di routine in ottica preventiva. Se i reni cominciano a funzionare male, o comunque a mo’ di controllo, un’ecografia al gatto regolare non può far male.
Nella maggior parte dei casi a causare questa malattia è un’infezione. Anche l’ingestione di sostanze tossiche può essere deleteria, così come un’emorragia, a una forte disidratazione. La presenza di calcoli renali oppure un’insufficienza cardiaca. A tal proposito, ecco quali sono le piante che possono far male ai gatti. L’importante, in conclusione, è individuare la causa e la terapia più idonea per neutralizzare il malessere.