Coda del gatto, anatomia e curiosità: com’è fatta, come funziona e cosa ci dice
importantissimo per i nostri amati felini
Com’è fatta la coda del gatto e cosa dobbiamo sapere sulla sua anatomia e funzione? Sono tante le cose da scoprire su questa “appendice” che rende i nostri amici felini tanto speciali. La coda è presente in molte specie animali ed è prerogativa dei vertebrati. Anzi, nello specifico è un vero e proprio prolungamento della colonna vertebrale, cosa di cui noi umani al contrario siamo privi. Può essere lunga o più corta, a pelo corto o come un delizioso piumino, in ogni caso la coda per i gatti è uno strumento davvero molto importante. Perciò da bravi padroncini è giusto imparare a conoscerla e sapere com’è fatta e come funziona. Scopriamo insieme anatomia e curiosità sulla coda del gatto.
La coda del gatto è un muscolo involontario o no?
Molti padroncini hanno un’idea sbagliata sull’anatomia della coda del gatto. Ciò dipende dal suo aspetto e dalle sue movenze tanto flessibili e sinuose che li portano addirittura a pensare che non abbia ossa al suo interno. Sbagliato: la coda dei gatti è fatta di ossa (o meglio vertebre), muscoli molto elastici e resistenti ed è ricoperta da pelle e peli.
Questo ci fa capire innanzi tutto che considerare la coda del gatto un muscolo è totalmente errato. Si tratta di un’appendice completa di tutto che si muove per diverse ragioni. I movimenti non sono del tutto volontari ma neanche involontari. Micio muove la sua coda sempre per un motivo ben preciso anche se talvolta lo fa quasi inconsapevolmente. Pensiamo al caso del gatto che vede un piccolo insetto: immediatamente si appiattisce sul pavimento e si mette in posizione da agguato, come gli piace tanto. Ebbene, la coda inizia a muoversi da un lato all’altro in modo molto veloce e questo indica che il micio è particolarmente eccitato. Quando invece vediamo un gatto che alza la coda con il suo linguaggio del corpo ci sta dicendo che sta bene ed è contento, ma anche sereno.
Ecco che l’anatomia della coda del gatto ci svela tanto su di lui, anche sul suo modo di comunicarci emozioni e stati d’animo.
Quanto misura la coda del gatto?
La coda di Micio è un prolungamento della sua colonna vertebrale quindi contiene al suo interno delle ossa, o meglio vertebre. Il numero di queste vertebre è variabile ed è da questo che di fatto dipende la sua lunghezza. L’anatomia del gatto e della sua coda è davvero eccezionale ed è ciò che rende questo splendido animale tanto flessibile e agile ma al contempo resistente.
Lo scheletro dei gatti comprende circa 250 ossa in totale, incluse naturalmente quelle della colonna vertebrale. Le vertebre caudali sono quelle che si trovano nella coda e la loro struttura consente al micio di muoverla e usarla per mantenere l’equilibrio, correre e fare i suoi proverbiali salti senza sbagliare un colpo. Ciascuna razza felina e ciascun esemplare possiede un numero diverso di vertebre nella coda, per questo motivo le code non sono tutte lunghe alla stessa maniera. L’anatomia della coda del gatto ci dice anche che oltre alle vertebre al suo interno ci sono muscoli molto flessibili e resistenti.
Perciò ci sono gatti con code più lunghe e gatti con code più corte. Ci sono perfino le razze di gatti senza la coda come il Manx, il Kurilian Bobtail, il Bobtail Giapponese, il Bobtail Americano e il Cymric. E poi ci sono le eccezioni che entrano di diritto nell’Olimpo dei record come Cygnus, un gatto di razza Maine Coon con una coda lunga ben 46,7 cm!
La coda del gatto è un osso?
Lo abbiamo visto pocanzi ma lo ripetiamo: la coda del gatto ha un’anatomia più complessa di quanto si pensi e la sua flessibilità è determinata da tutti gli elementi che la compongono. Perciò dire che la coda sia un muscolo o dire che al contrario sia un osso è sbagliato. La coda del gatto è entrambe le cose contemporaneamente, ha al suo interno le vertebre caudali ed è avvolta da fasci di muscoli molto flessibili e resistenti.
Tra tutte le parti del corpo di un micio la coda è probabilmente una delle più importanti perché gli consente di mantenere l’equilibrio e di muoversi agilmente anche nelle situazioni più difficili. Se non ci fossero le vertebre e i muscoli tutto ciò sarebbe impossibile e di sicuro i nostri amati felini sarebbero animali molto più goffi e imbranati. Grazie alla loro struttura fisica riescono, invece, a correre velocemente e per molto tempo, possono saltare raggiungendo grandi altezze e arrampicarsi sugli alberi e ovunque vogliano.
E se la coda del gatto è rotta?
La coda del gatto ha un’anatomia eccezionale e abbiamo visto che proprio questa parte del corpo contribuisce a rendere i gatti animali tanto speciali. Ma se si rompe? Purtroppo il rischio c’è perché trattandosi di un’appendice esterna e mobile può essere facilmente soggetta a traumi e incidenti di percorso.
Basti pensare a tutte le volte in cui il gatto ci sta tra i piedi, magari quando vuole la pappa e ci chiede di riempire la sua ciotola. A tutti è capitato almeno una volta di pestarla con i piedi e questa è una delle principali cause di frattura. Può capitare anche di chiuderla accidentalmente nella porta o, nel caso in cui si tratti di un micio che sta anche fuori casa, di ricevere il morso di un altro gatto. Sono tanti i motivi per cui la coda del gatto potrebbe rompersi!
Dal canto nostro possiamo imparare a riconoscere una coda rotta. Talvolta appare deviata, come se fosse proprio spezzata e non è difficile accorgersene. Ma altre volte le lesioni sono meno evidenti ma comunque molto dolorose e pericolose per Micio. Pensate che se una coda rotta non viene curata il veterinario potrebbe decidere di amputarla e il micio potrebbe avere danni ai nervi. Se Micio ha la coda rotta di sicuro non riesce a muoversi con lo stesso equilibrio di sempre, è meno agile e barcolla e in più se la tocchiamo gli fa molto male. Poi la coda potrebbe anche diventare gonfia, specialmente se Micio è stato morso potrebbe infettarsi. I muscoli della coda sono collegati anche a quelli che servono per cacca e pipì, perciò un gatto con la coda rotta potrebbe avere problemi a svolgere queste funzioni vitali.