Coccidi nel gatto (Coccidiosi): cosa sono, sintomi e cura
La Coccidiosi o i coccidi nel gatto, un parassita intestinale che può provocare conseguenze anche gravi se non curato: ecco i sintomi comuni e cosa fare.
I Coccidi nel gatto sono microrganismi unicellulari che vivono all’interno dell’intestino del felino, sono del tutto invisibili all’occhio umano e crescono nutrendosi delle pareti intestinali moltiplicandosi all’interno dei tessuti epiteliali, colpendo così l’animale domestico provocando la cosiddetta coccidiosi. Questo parassita intestinale è molto comune nei cuccioli di gatto e hanno due gruppi di appartenenza: Emeria e Isospora, per quanto riguarda il gatto solitamente possono appartenere al gruppo Isospora.
Quando un amico felino ha i coccidi è più giusto dire che ha una forma di coccidiosi: la coccidiosi è una malattia del gatto che non va assolutamente sottovalutata e una volta scoperta vanno prese subito precauzioni, altrimenti può portare a condizioni di salute anche molto gravi.
Cause del contagio
Una delle cause della coccidiosi o perlomeno quella che solitamente la scatena è l’ingestione di feci contaminate: il parassita si nutre delle cellule dell’intestino del gatto per poi essere espulso attraverso le feci. Nel caso in cui il parassita riesce a riprodursi troppo velocemente il rischio per il cucciolo è quello di essere divorato dall’interno e quindi morire.
Sintomi comuni
La coccidiosi ha un’incubazione di 4-7 giorni ed è caratterizzata da sintomi multiformi: dimagrimento, depressione del sensorio, pelo opaco, cute anelastica, pallore delle mucose, catarro congiuntivale, lieve ipertermia, diminuzione dell’appetito, sete, diarrea di varia gravità con eventuale presenza di sangue, meteorismo, vomito; nel cucciolo di gatto sono descritti disturbi a carico del sistema nervoso: trisma, tendenza a mordere oggetti duri, locomozione scoordinata, tremori muscolari, convulsioni, paralisi del treno posteriore.
I gatti molto giovani possono essere colpiti da coccidiosi in forma iperacuta, caratterizzata dalla comparsa di diarrea emorragica grave. Il decorso in questi casi è rapidissimo e la morte può sopravvenire in 2-3 giorni.
A ogni modo, i sintomi dei coccidi nel gatto più comuni sono;
- Spossatezza e inappetenza
- Febbre causata da un aumento della temperatura corporea
- Ventre gonfio e diarrea
- Carattere del gatto irrequieto e scontroso.
I medici veterinari si raccomandano: mai sottovalutare questo parassita intestinale!
Cure e farmaci coccidiostatici per il gatto
La cosa più giusta da fare quando si scopre che il gatto ha i coccidi è rivolgersi al proprio medico veterinario, che dopo aver analizzato un campione di feci potrà fornirti la giusta diagnosi. Nei casi più comuni, per bloccare l’infezione da coccidi vengono somministrati dei farmaci coccidiostatici (anticoccidi): il farmaco consigliato dal nostro veterinario è la Vetkelfizina da 10ml, uno sciroppo da far ingerire al vostro gatto in piccole dosi una volta ogni 24 ore, molti veterinari per la coccidiosi del gatto somministrano lo Stomorgyl per via orale, un trattamento coccidiostatico che però risulta poco appetibile e non facile da far ingerire al cucciolo.
Trasmissione della coccidiosi dal gatto all’uomo
Il coccide può essere trasmesso dal gatto all’uomo soltanto se vengono ingerite delle feci contaminate. Se il vostro gatto vive in casa ed è stato adeguatamente sterilizzato, le possibilità che contragga il parassita sono bassissime e quindi anche le possibilità di contagio diminuiscono.
Per prevenire il contagio dei coccidi occorre usare cibo ben confezionato, mantenere la lettiera pulita e lavarsi bene le mani dopo averlo fatto; le feci infette, se rimosse prima delle 24 ore dall’espulsione, non sono veicolo di infezione!