Cibo caldo al gatto: perché e a quali condizioni
È il caso di prediligere il cibo caldo per il nostro gatto? Per quale motivo? E a quali condizioni? Ecco tutte le risposte per voi.
Il rapporto tra umani e felini si è decisamente evoluto nel corso della storia, e molte razze di gatti sono ormai talmente addomesticate da rendere difficile qualunque paragone con quelle più selvatiche. Eppure vi sono alcuni aspetti in cui emerge la loro origine comune: è il caso della loro alimentazione, che pur essendosi adeguata ad uno stile di vita più domestico presenta ancora delle particolarità da non sottovalutare. In questo articolo scoprirete nello specifico se sia il caso di dare cibo caldo al vostro gatto, perché e a quali condizioni.
In generale la risposta è sì e il motivo è presto detto: tutti i gatti, anche i più “viziati”, discendono da predatori che erano abituati a sopravvivere cacciando da sé le proprie prede e cibandosene subito dopo averle uccise, quando erano ancora calde. Pur non necessitando più di cacciare né di uccidere animali, i gatti domestici tendono ancora a trovare più appetibile il cibo caldo o tiepido.
Inoltre, ai felini viene attribuita l’abitudine (effettivamente diffusa) di nascondere o sotterrare il cibo avanzato una volta terminato il pasto. Si tratta di un comportamento istintivo legato alla necessità di coprire l’odore della carcassa per non attirare verso di sé (e magari verso i propri piccoli) dei potenziali predatori. I felini non sono saprofagi, quindi in nessun caso essa costituisce una riserva di cibo da consumare in un secondo momento poiché per loro non è più fresca.
Per questa ragione è difficile che il cibo freddo (parliamo ovviamente di cibo umido come carne, pesce o avanzi di cibo in scatola) attiri l’interesse del gatto: le basse temperature influiscono sull’odore e sul sapore originario dell’alimento in questione, rendendo al gatto più difficile riconoscerlo e trovarlo invitante.
Oltre a ciò va detto che il cibo conservato in frigorifero può assorbire l’odore di altri alimenti, risultando attivamente sgradevole al nostro amico a quattro zampe.
Se quindi al micio spetta del cibo che è stato conservato in frigo consigliamo di scaldarlo un po’ prima di darglielo. Ovviamente è bene evitare anche che la temperatura salga troppo, rischiando di ustionargli la bocca! Se non volete rischiare o non avete molto tempo a disposizione potete comunque tirarlo fuori con largo anticipo in modo che possa essere a temperatura ambiente quando lo verserete nella ciotola.
Se la temperatura ambiente costituisce un buon compromesso per l’alimentazione dei gatti adulti, per quanto riguarda i gattini non svezzati da nutrire con del latte apposito (liquido o in polvere) è molto più importante evitare temperature troppo basse: per le prime 3 settimane di vita essi sono infatti molto sensibili al freddo e consumare del latte tiepido, in linea con la temperatura corporea (circa 38°), può aiutarli moltissimo.