Cibi da dare al gatto quando vomita: gli alimenti sicuri per far stare bene Micio
Miao, anche se noi facciamo di tutto per farlo crescere sano e forte, può succedere che stia male di stomaco. In casi del genere, sapere quali sono i cibi da dare al gatto quando vomita è importante per alleviare le sue sofferenze e far scomparire i sintomi prima possibile.
Non sempre, però, ci si deve preoccupare: a volte la nostra palla di pelo sta male proprio a causa della pelliccia e del suo essere particolarmente attento all’igiene, una caratteristica che dobbiamo assolutamente apprezzare ma di cui dobbiamo tenere a bada gli effetti collaterali.
Uno sguardo di insieme
A volte capita che i cibi da dare al gatto quando vomita non siano necessari perché la causa è riconducibile solo all’eccessiva ingestione di pelo. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sulle palle di pelo e i rimedi pensati ad hoc se qualcosa non va per il verso giusto.
Altre volte capita che ingerisca troppi insetti da lui cacciati con maestria o una pappa eccessivamente fredda o avariata. Per questo motivo è bene conoscere anche i cibi tossici che devono essere banditi assolutamente dalla dieta di Miao.
Le cause più gravi
Molto pericolosa e per nulla poco improbabile, vista la vivacità di certi esemplari, è l’ingestione di oggetti estranei. I felini, infatti, amano giocare con elastici, lacci di tutti i tipi, gomitoli di lana, carta, gomma e chi più ne ha più ne metta. Ecco cosa fare quando il gatto ha ingerito un oggetto.
Un’altra ipotesi potrebbe avere a che fare con la voracità che contraddistingue i pasti di determinati esemplari. È una condizione che va corretta perché può causare problemi gastro-intestinali non di poco conto, visto che mangiano senza masticare e addirittura senza respirare. Il gatto che mangia troppo velocemente può e deve essere aiutato.
Tra le cause più frequenti ci sono anche un bel po’ di condizioni che vanno scoperte tempestivamente grazie all’apporto del veterinario di fiducia, che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza:
- Parassiti intestinali (che possono essere sconfitti anche con degli antiparassitari naturali per il gatto);
- Pancreatite;
- Cambio di alimentazione e/o intolleranze;
- Patologie epatiche e renali;
- Veleni o sostanze tossiche;
- Infezioni di origine batterica o virale;
- Costipazione e ostruzioni;
- Alcune forme di tumore;
- Gastrite;
- Filaria cardiopolmonare;
- Ulcere gastrointestinali.
Se assistiamo a degli episodi frequenti di vomito, chiamiamo subito lo specialista per fissare una visita di controllo e capire quale sia la causa del malessere. Prima si arriva alla diagnosi, prima viene prescritta la cura e prima potremo vedere di nuovo in salute il nostro amico a quattro zampe. Non dimentichiamo che una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra può essere di grande aiuto per delineare il quadro preciso della situazione.
Segnali d’allarme
Il nostro adorato Miao, quando è lì lì per rigettare, appare nervoso, si accovaccia, poggia il musetto sul pavimento e alla fine butta via sostanze da poco ingerite. Prima di questo, però, può capitare che emetta dei versi strani, che somigliano alla tosse e che ci stanno dicendo che presto potrebbero servire i cibi da dare al gatto quando vomita. Se arriviamo a questo punto, non allarmiamoci: non è detto che sia per forza qualcosa di grave.
Soprattutto, non ricorriamo al fai da te. Può risultare dannoso, peggiorativo della situazione e – alla fine dei giochi – più costoso di visita e terapia prescritta da chi sicuramente ha gli strumenti idonei.
Possibili rimedi
Nella maggior parte dei casi, come già accennato, la causa del malessere del nostro amico a quattro zampe è riconducibile a un’indigestione da erba, animaletti e peli. Non dobbiamo temere per la sua salute, al 99% tornerà allegro e pimpante poco dopo senza alcuna ripercussione.
Se non pare ci sia altro sotto, e vediamo la nostra palla di pelo di nuovo in forma, possiamo non interrompere la normale alimentazione. Unico accorgimento potrebbe essere di allungare la pappa con un poco di acqua.
Altro consiglio utile è che il vomito va sempre agevolato e mai combattuto: meglio che il micetto si liberi e torni a stare bene, piuttosto che sia turbato per chissà quanto tempo perché non riesce a sconfiggere della causa del suo malessere.
Se rimette una o due volte e passa tutto vuol dire che si è tolto un peso; se invece il disturbo dovesse persistere, allora è meglio tenere il piccoletto a digiuno per almento 12 ore e dargli successivamente una quantità ridotta di pappa. Qualora nemmeno così dovesse migliorare, serve l’intervento tempestivo del veterinario.
Questione di frequenza
I cibi da dare al gatto quando vomita possiamo concordarli insieme allo specialista, in base alle cause e al quadro clinico del nostro amico a quattro zampe. L’importante è non perseverare con la normale alimentazione, se non sta bene, e non scegliere ingredienti particolarmente pesanti.
Se, invece, nello stesso giorno, assistiamo a più di due episodi; notiamo inappetenza o sangue che fuoriesce dal cavo orale, vuol dire che è il caso di preoccuparsi e di indagare nel minor lasso di tempo possibile. Oltretutto, se il vomito dovesse avere un odore simile a quello delle feci allora può esserci in corso una patologia più grave (come, per esempio, una peritonite). È consigliabile portare il felino dal veterinario, che una volta scoperta la causa potrebbe consigliare una dieta certamente più leggera.
La dieta ideale
Occorre fare subito una precisazione: ogni caso è a sé e l’unica fonte veramente attendibile è quella dello specialista. Detto questo, ecco i cibi che si possono dare al gatto quando vomita. A prescindere dalla pappa, non dimentichiamo mai che ciò che non deve assolutamente mancare è l’acqua. Mi raccomando sempre fresca e pulita, i felini sono molto esigenti da questo punto di vista.
La dieta leggera prevede l’assunzione di alimenti facili da digerire, assolutamente povera di grassi e fibre e composta da un solo tipo di proteina (visto che si tratta della sostanza più importante per il nostro amico a quattro zampe). Ecco qualche esempio:
- Esclusivamente petto di pollo, da fare bollito o al vapore;
- Macinato di manzo a basso contenuto di grassi con l’aggiunta di riso bianco;
- Carne macinata di tacchino sempre a basso contenuto di grassi con riso;
- Petto di pollo bollito con riso bianco.
Inoltre, non dimentichiamo che eventualmente il riso può essere sostituito dalla zucca, che contiene molte fibre e assorbono anche l’acqua dal tratto intestinale rallentando così la digestione.
È bene, una volta messo l’alimento nella ciotola, di aggiungere una piccola quantità di acqua per dargli un po’ più di umidità rispetto alla norma. Non sono necessari pasti abbondanti, anzi: è meglio non turbare il già malconcio apparato gastro-intestinale del felino.
Durante questa alimentazione studiata ad hoc, non inseriamo altre tipologie di cibi, tantomeno rinforzi positivi o snack succulenti ma dannosi. L’unica eccezione possiamo farla per i probiotici.
Sui tempi della terapia l’ultima parola spetta al veterinario di fiducia che monitorerà costantemente gli sviluppi della situazione. Nel caso in cui avessimo intenzione di apportare delle modifiche alimentari, prima chiediamo il nulla osta del nutrizionista.
Questa soluzione è consigliata anche per far riposare il tratto digerente del gatto, ma non bisogna somministrarla per un lungo tempo, bastano pochi giorni. Nel momento in cui si può tornare alla pappa di sempre, procediamo gradualmente, e mischiando i due tipi di alimenti per poi eliminare piano piano quello specifico per il vomito.