Chiama il gatto in casa ma poi la donna nota che qualcosa non va in lui
La donna si era messa a chiamare il gatto in casa come fa sempre quando il micio esce. Quando rientra, però, la proprietaria nota che c'è qualcosa che non va
Bisogna prestare la massima attenzione quando si richiamano i propri animali domestici, perché ci si potrebbe ritrovare con spiacevoli sorprese. Lo sa bene una donna che chiama il gatto in casa, per farlo rientrare. Ben presto, però, la sua proprietaria si accorge che c’è qualcosa che non va in lui. Ecco cos’era successo nel frattempo al micio.
Catcha, come al solito, era uscito di casa usando la gattaiola che la sua famiglia aveva sistemato sulla porta di ingresso. Lisa Madrid si è accorta, però, che era scappato di notte e non andava bene: poteva essere pericoloso stare fuori al buio. Visto che non aveva voglia di uscire fuori, ha pensato bene di farlo rientrare usando il sistema audio che può gestire da remoto dal campanello di casa. Gli ha semplicemente detto: “Catcha, entra dentro. Entra dentro“. Il gatto ha prontamente obbedito. Le immagini della telecamera di sorveglianza, però, hanno registrato qualcosa di strano e insolito nel suo comportamento.
Il micio sembrava non a suo agio e o sapeva come rientrare in casa. La donna, che vive nello Stato dell’Indiana, negli Stati Uniti d’America, ha raccontato quello che è accaduto: “I colori della telecamera erano completamente imprecisi. È entrato un gatto e, mentre veniva inquadrata la sua coda, mi sono resa conto che non era la coda del mio gatto“. La donna aveva chiamato in casa un altro gatto, che si è ritrovata nella sua abitazione insieme a Catcha. “Ho provato molto panico perché sembrava molto più grande del mio gattino e i due si stavano affrontando“. I realtà il micio intruso era molto dolce: la donna ha visto che era sporco di sangue e lo ha portato dal veterinario.
Non aveva il microchip, così la donna ha preso una decisione commovente. “Non stavo cercando di prendere un altro gatto perché avevo salvato il mio Catcha solo quattro mesi prima e non sentivo che fosse pronto per altri mici in casa. Ma volevo anche che quel gatto avesse una casa. Così ho firmato i documenti per l’adozione e ho detto che l’avrei preso se non avessero trovato il suo proprietario. Al rifugio hanno accettato di castrarlo, fornirgli assistenza medica e trattenerlo per tre giorni per vedere se nel frattempo fosse spuntato fuori il suo proprietario“. Dopo qualche giorno è spuntata la proprietaria di Gilbert, che vive con una famiglia che si è trasferita in quella zona da poco tempo.