C’è un luogo dove i gatti ciechi vengono salvati dall’eutanasia per avere un posto chiamato casa
Il Blind Cat Rescue & Sanctuary accoglie numerosi gatti non vedenti e li fa sentire come se fossero sempre a casa loro
Il Blind Cat Rescue & Sanctuary è un rifugio per animali di St. Paul che si occupa di accudire i gatti non vedenti. Alana Miller è il nome della donna che ha dato vita al santuario dopo aver avuto a che fare con il suo primo animale: un micino con bisogni speciali che le ha fatto aprire gli occhi.
Quando la signora Miller ha adottato il suo primo micino lo ha fatto con la consapevolezza che aveva bisogno di essere costantemente tenuto sotto controllo. Trattandosi di un animale non vedente la donna pensava che avesse bisogno di essere costantemente monitorato ma non era affatto così! Come molti altri gatti privi della vista il suo era perfettamente abituato alla sua condizione e sapeva correre, saltare e arrampicarsi come gli altri felini. Dopo di lui Alana ha adottato molti altri gatti fino a fondare nel 2005 un santuario interamente dedicato a loro.
L’associazione fondata da Alana Miller è senza scopo di lucro e si impegna ogni giorno per dare ai micini un “porto sicuro” in cui approdare. Il rifugio accoglie i gatti ciechi rinvenuti per strada e tutti quelli che rischiano di andare incontro all’eutanasia. Ci sono purtroppo molti rifugi che ricorrono a questa pratica anche su richiesta di tutti coloro che non vogliono più prendersi cura dei loro animali. Avere un gattino cieco a volte può comportare delle responsabilità in più che non tutti vogliono assumersi.
Come fa un micio non vedente ad avere percezione di ciò che ha intorno senza rischiare di scontrarsi contro degli oggetti? I gatti ciechi non potendo ricorrere ai loro occhi sfruttano i loro baffi per comprendere la distanza che intercorre tra loro e gli oggetti. Il loro udito è molto più sviluppato di quello degli altri gatti e consente loro di interpretare l’ambiente circostante.
Ogni gatto, sia che abbi bisogni speciali sia che non ne abbia, dovrebbe sempre sentirsi al sicuro e vivere in un posto che possa chiamare “casa“.