Cataratta del gatto, cosa sapere e come aiutare Micio
La cataratta del gatto è un problema che colpisce la salute del nostro amico felino. Come possiamo accorgersi di questa sua difficoltà nella vista? Quali sono le cause di tutto ciò? E quali i sintomi? Vediamo di seguito qualche info anche riguardo ai possibili rimedi da mettere in atto per aiutarlo a stare meglio.
Cataratta del gatto: cos’è e da cosa dipende
La cataratta del gatto è un problema, come già sottolineato, che colpisce la salute del nostro piccolo felino, in particolare agisce su uno dei cinque sensi: la vista.
Questo tipo di patologia si sviluppa generalmente in tarda età, quando il gatto è ormai abbastanza vecchio e con poche forze. Essa va a intaccare gli occhi, dunque, quando essi stanno iniziando, già di per sé e in modo del tutto naturale, a perdere colpi alla vista.
In cosa consiste nello specifico tale malattia? Essa rende opaco quello che viene definito il cristallino, ovvero la lente, la parte dell’occhio situata dietro la pupilla, importante per mettere a fuoco tutto quello che la vista può percepire.
Al fine di avere una buona visione del mondo circostante, è importante che il cristallino sia appunto trasparente. Nel momento in cui viene a mancare tale limpidezza, comunemente in tarda età, si sviluppa subito la cataratta, che può avere diversi gradi di evoluzione.
Come spesso avviene per ogni malattia, anche la cataratta del gatto si sviluppa in tre diversi stadi:
- immatura: in un primo momento, in una fase più lieve, ci sarà una piccola modifica alla trasparenza del cristallino, quasi impercettibile, che potrebbe sembrare non comporti gravi conseguenze
- matura: in una fase più acuta, la trasparenza è del tutto mutata e il colore del cristallino diventa bianco
- iper-matura: lo stadio peggiore, quando il cristallino è completamente opacizzato. Il nostro amico felino è praticamente cieco dall’occhio che subisce tale cambiamento
Quali possono essere la cause della cataratta del gatto? Vediamo qualche informazioni utile
Come nasce tale patologia? Non è ben chiaro tutto ciò, dunque a riguardo non c’è troppo da dire nello specifico. Vediamo di seguito alcune cause testimoniate da studi fatti su vari esemplari:
- congenita: la cataratta congenita implica che il nostro piccolo amico presenta tale difficoltà nella vista fin dalla nascita. In alcuni di questi casi, può anche darsi che dipenda da anomalie genetiche di svariata natura o da uno sbagliato sviluppo embrionale
- ereditaria: se presente nei genitori del felino, è quasi certo che anche il piccolo la sviluppi nel corso della sua vita. Può averla fin dalla nascita, degenerando con l’età, oppure può semplicemente svilupparsi in vecchiaia
- metabolica: per capire cosa sia una malattia metabolica, si deve prima di tutto partire da un concetto: l’organismo è un sistema di sistemi perfettamente organizzato. Se qualcosa venisse a mancare o se dovesse mal funzionare, salterebbero tutti gli equilibri. Tutti i processi fisiologici, biologici, chimici devono svolgere i loro compiti perfettamente: in caso contrario, l’organismo si prepara a reagire al danno subito e, a causa dell’elemento assente, si sviluppa qualche patologia
- traumatica
- infiammatoria
- avvelenamento
- alimentazione carente delle sostanze nutritive necessarie; cibo di scarsa qualità
- vecchiaia
Come accorgercene? Ecco i sintomi
Come possiamo accorgerci della cataratta del gatto? Prima di tutto va sottolineata una cosa: più ci prenderemo cura del nostro amico felino e più potremmo renderci conto quando qualcosa non va.
Prendere un cucciolo ed educarlo alla vita insieme a noi è un passo importante ed essenziale non solo per stabilire un rapporto di amore e fiducia reciproca.
Se lui avesse bisogno di noi seriamente? Se avesse qualche esigenza seria, che non sia solamente “ho bisogno di coccole”? Quando impariamo a capire i suoi atteggiamenti, le sue giornate, le sue abitudini, saremo anche perfettamente in grado di capire se c’è qualcosa che lo turba a livello di salute.
Quali sono i sintomi che ci fanno accorgere della cataratta del gatto? Vediamoli di seguito.
Primo elemento che dovremmo osservare è il mutamento del colore dell’occhio: la pupilla, dalla sua sfumatura naturale, passa ad essere di una tonalità che varia dal grigio al blu.
Guardando negli occhi il nostro amico, possiamo benissimo renderci conto che questa specie di macchietta resta immobile nella pupilla, al massimo si ingrandisce col passare dei giorni.
Non è facilissimo comprendere fin dai primi momenti la presenza di tale macchietta, ma si può tranquillamente avvertire la sua espansione.
Infatti, essa cresce a vista d’occhio in modo rapidissimo, fino a coprire tutta l’intera pupilla e farla diventare completamente opaca. Domanda molto comune è: colpisce entrambi gli occhi? Sì o no: dipende. Può capitare sia su un solo occhio, sia su entrambi, indistintamente: non è ben chiaro da cosa derivi questo.
Se non fossimo soliti osservare gli occhi del nostro gatto, ci sono altri sintomi che possono metterci la pulce nell’orecchio e darci una possibile diagnosi di cataratta? Ebbene sì, vediamo insieme i sintomi più comuni:
- deambulazione insolita e difficoltosa
- mettere una zampa dietro l’altra in modo scoordinato
- incapacità di distinguere le distanze
- sbattere sugli oggetti o sulle persone, non rendendosene conto
- mancato riconoscimento di oggetti che si usano solitamente e altrettante mancata messa a fuoco delle persone
- non accorgersi della presenza di ostacoli sulla strada che si sta percorrendo
- presenza di lacrimazione maggiore del solito, eccessiva e continua
- secrezione nasale di colore opaco o molto chiare. Questo fluido, pur scendendo dalle narici, in realtà non è altro che il frutto della presenza di un’infezione nell’occhio. Essa, provocando fastidio, anche un po’ di dolore, secerne liquido e, invece di espellerlo tramite la lacrimazione (o almeno, non solo), lo fa attraverso il naso
Tenere in considerazione tutti questi elementi è davvero un passo importante per prendere in tempo la cataratta del gatto e eventualmente tentare di prevenire un suo eventuale peggioramento.
Come abbiamo già sottolineato, molto spesso la cataratta è un problema ereditario o congenito: noi poco possiamo fare al fine di evitare che si sviluppi. Il nostro compito potrà allora essere quello di comportarci da buoni padroncini e cercare di capire come meglio aiutare il nostro amico.
Come possiamo rimediare?
Prima cosa da fare quando abbiamo dei dubbi: contattare il veterinario e spiegare precisamente la situazione. Prima ci decidiamo a far presente il problema, meglio potremmo cercare di risolvere il problema.
I gatti in tenera età che nascono con la patologia della cataratta, potrebbero essere fortunati a tal punto da risolvere in modo spontaneo la cosa. L’organismo, crescendo e sviluppandosi, potrebbe benissimo decidere di sistemare da solo tali problemi.
Sicuramente, l’utilizzo di un collirio anti-infiammatorio sarebbe un ottimo punto di partenza e una grande mano data al corpo del piccolo.
Negli altri casi invece? O se questo non dovesse succedere? L’unica cosa da fare è l’operazione chirurgica. Attenzione però: parliamo qui dei casi in cui la cataratta sia ad uno stadio abbastanza grave.
L’operazione che il veterinario dovrà fare è la resezione chirurgica del cristallino deteriorato e la sostituzione dello stesso con uno nuovo, o meglio con una sorta di lente.
Questa non è molto semplice, né può essere fatta su ogni gatto indistintamente: ci sono alcuni casi in cui il felino non reggerebbe l’intervento perché esso andrebbe a peggiorare altri aspetti del suo organismo che già non funzionano perfettamente. O semplicemente perché il gatto, ormai fin troppo vecchio, non sopporterebbe un intervento di tale portata.
La scelta è difficile e va sicuramente concordata col veterinario, il quale saprà darci la giusta soluzione anche in base al quadro clinico del nostro amico a 4 zampe.
La maggior parte dei proprietari sceglie di non sottoporre il suo amico all’operazione, sia per salvaguardare la sua salute generale, sia perché il costo dell’intervento è molto ingente. Sono decisioni importanti che sicuramente non possono essere prese su due piedi.
In ogni caso, il gatto è un animale estremamente intelligente e sicuramente molto sveglio e furbetto. Già di per sé, infatti, ha tutti i 5 sensi molto più sviluppati ad esempio dell’uomo stesso. Nell’occasione in cui uno di questi venisse meno, nel nostro caso la vista, lui saprà come sviluppare al meglio i 4 restanti e riuscire a vivere comunque una vita assai dignitosa e di tutto rispetto. Noi padroncini ricordiamoci, da parte nostra, di dargli sempre tutte le attenzioni che merita.