Carl, il gattino affetto da FIV che sta superando ogni difficoltà
Carl è un gattino affetto da FIV che viveva in strada a New York. Un giorno i volontari lo salvarono e ora sta lottando per la sua nuova vita.
Alcuni gattini, per quanto piccolissimi, mostrano una forza da invidiare. Uno di questi è Carl, il gattino affetto da FIV che sta superando ogni difficoltà dimostrando grande forza.
Carl, il gattino affetto da FIV, è stato salvato dalle strade di New York dai volontari dell’associazione della città che si occupano dei piccoli felini.
La patologia che ha da subito mostrato Carl è conosciuta anche come “virus dell’immunodeficienza del felino“.
Può colpire qualsiasi gatto,ma è più frequente nei gatti che vivono per strada in quanto conseguenza di un morso violento dato un altro gatto già infetto.
Quando Carl si fece notare dai volontari che poi lo salvarono, era visibilmente denutrito e disidratato. Gli uomini dell’associazione non conoscevano ancora le condizioni di salute del piccolo gattino.
Come previsto dalle regole, il gattino fu visitato prima di fare ingresso al rifugio. Lì si scoprirono le reali condizioni di Carl, che rimase all’interno della clinica per qualche giorno.
Bisognava rimetterlo in forze e tenerlo sotto osservazione per capire come potesse rispondere alle prime terapie.
Da quel momento, Carl, il gattino affetto da FIV, diede prova della sua immensa forza. Nonostante le visite continue e i diversi trattamenti sperimentati, non si perdeva d’animo.
I dipendenti della clinica raccontano ancora che il piccolo felino è tra i più socievoli ed affettuosi che abbiano mai incontrato.
Un gattino salvato dalla strada, solitamente, mostra timore e timidezza, non abituato alla presenza degli umani.
Carl invece si affidò completamente e totalmente ai veterinari che si occuparono di lui, non risparmiando fusa e richieste evidenti di coccole.
Grazie anche al suo spirito da guerriero, oggi Carl sta meglio. Ha iniziato a mangiare in maniera autonoma, ha preso peso e si mantiene in movimento costante.
Nonostante la sua patologia, ha dimostrato che la forza di volontà è la più grande cura.