Gattino, come capire se è stato poco con la mamma?
Capire se il gattino è stato poco con la mamma: come fare? Ecco come agire correttamente per il benessere del piccolo gattino di affezione.
Come capire se il gattino è stato poco con la mamma, se non ha potuto avvalersi delle sue cure e della sua protezione? Un quesito fondamentale se si ha a che fare con un piccolino abbandonato per strada, un tenero felino ormai orfano e bisognoso di attenzioni. In alcuni casi è la stessa mamma a dover rinunciare alla prole, per inesperienza o perché è stata disturbata durante la prima fase di cure neonatali.
Conoscendo la sua indole protettiva e gelosa difficilmente potrà rinunciare ad accudire la cucciolata appena nata, ad allattare i piccoli e a pulirli. I primi mesi di vita sono quelli più importanti nell’esistenza dei cuccioli, perché la sua vicinanza rende la crescita sana e sicura. Ma come bisogna comportarsi se ci si imbatte in un piccolo senza mamma, del tutto solo e abbandonato?
È importante verificare subito lo stato di salute magari conducendolo dal veterinario, osservando il comportamento messo in atto e le condizioni generali. Sostituendosi a mamma gatta nel caso avesse bisogno di cure. Ecco perché non è bene separare i piccoli dal genitore prima dei due mesi di vita. Scopriamo come agire correttamente e come capire se il gattino è stato poco con la mamma.
Mamma gatta, l’importanza delle sue cure
Difficilmente mamma gatta si separa dai suoi cuccioli, la sua è un’indole protettiva molto spiccata. Durante i primi mesi sarà lei a insegnargli a mangiare, muoversi e interagire tra di loro. Mamma gatta non abbandona i piccoli sin dal momento del parto, preoccupandosi di liberarli dalla placenta e ripulendoli con la lingua da residui e sporcizia. Con i suoi miagolii li guiderà verso il suo corpo così che possano iniziare a poppare il latte, ricevendo nutrimento e benessere.
Durante i primi due mesi insegnerà loro come rilasciare i bisogni fisiologici, semplicemente pulendo le parti intime durante le prime occasioni. Li coccolerà, accudirà, proteggerà con il suo calore e le sue fusa così che si sentano amati e integrati. Agevolando una corretta interazione tra fratellini attraverso i primi rudimenti di gioco e movimento.
Fino a educarli al cibo morbido e successivamente a quello solido, sollecitando al contempo l’istinto naturale per la caccia. Che i cuccioli potranno declinare anche attraverso le attività ludiche casalinghe, rincorrendo palline e topolini di stoffa. Il ruolo di mamma gatta è vitale, per questo è sempre sbagliato separarla dai piccoli prima del tempo. E nel caso la prole fosse orfana è bene capire se il gattino è stato poco con la mamma.
Gattino è stato poco con mamma gatta
Per il bene del gattino è necessario che venga accudito da mamma gatta almeno per le prime otto settimane di vita, senza che nessuno interferisca nel loro dialogo. Una tempistica necessaria per permettergli di conoscere il mondo e crescere in salute, ma in alcuni casi la separazione forzata potrebbe avvenire prima. Ecco come capire se il gattino è stato poco con la mamma, quali i segnali più importanti.
- Il piccolo potrebbe interagire con difficoltà con i suoi simili risultando più timoroso e diffidente.
- Potrebbe risultare troppo aggressivo durante il gioco sfoderando le unghie con costanza solo per paura e per difesa personale.
- Fisicamente apparire più fragile e magro con un sistema immunitario più delicato, con una maggiore facilità ad ammalarsi e contrarre infezioni.
- Cercare rassicurazione e protezione attraverso le cure del proprietario, magari succhiando abiti e capelli nel tentativo di rasserenarsi.
- Mostrare inadeguatezza nel rapportarsi sia con la lettiera che con il cibo, avendo difficoltà nell’utilizzo della prima e della ciotola tanto da risultare famelico.
Ogni anomalia comportamentale del piccolo andrà sottoposta al veterinario che potrà suggerire il comportamento migliore da mettere in atto, per il bene del gattino.
Come intervenire per il suo bene
In molti casi la separazione mamma-cuccioli potrebbe avvenire prima del tempo, sia per cause naturali come ad esempio il decesso o la malattia della stessa gatta. O anche per un’azione forzata ovvero i piccoli vengono separati dalla stessa felina, che non potrà più prendersene cura. A fronte di queste situazione dovrebbe risultare più facile capire se il gattino è stato poco con la mamma, e non ha usufruito delle sue cure.
Il proprietario dovrà così sostituire il genitore aiutando il gattino nella sua crescita, conducendolo subito dal veterinario per un controllo dello stato di salute. Aiutandolo nell’interazione attraverso il gioco e le attività ludiche, impedendo che sfoderi le unghie con comandi mirati e premiandolo ogni volta che eseguirà correttamente un’azione.
Supportandolo nel corretto utilizzo della lettiera e, se troppo piccolo, aiutandolo nel rilascio del bisogno inumidendo le parti intime dopo la poppata con l’aiuto di un po’ di cotone inumidito con acqua tiepida. Allattandolo e nutrendolo con prodotti specifici per gattini neonati, per poi aiutarlo durante la fase dello svezzamento. Facendogli assaggiare il cibo umido immergendo il dito in una ciotola con il prodotto diluito con acqua tiepida. Per poi strofinarlo delicatamente sul musetto, così che lo assaggi e assapori.