Burmilla, come riconoscerlo? Segni distintivi e attitudine
Non tutti conoscono il Burmilla, come riconoscerlo allora? Ecco caratteristiche e peculiarità di questa razza felina piuttosto rara
Tra tutte le razze feline esistenti il Burmilla è senza dubbio una delle più particolari e come riconoscerlo è un gioco da ragazzi a patto di conoscerne i tratti distintivi.
Già la sua storia è insolita perché non si tratta di una vera e propria razza naturale ma è il frutto dell’incrocio casuale tra due gatti.
Nello specifico il Burmilla nasce dall’accoppiamento casuale tra un Burmese di colore lilla e una splendida Persiana Chinchillà.
Mantiene caratteristiche di entrambe le razze ma segue uno standard ben preciso, anche se la razza in sé non è stata ancora riconosciuta dai club più importanti.
Burmilla: le caratteristiche fisiche
Per capire come distinguere un Burmilla dagli altri gatti dobbiamo osservarne l’aspetto e riconoscerlo per via di alcune peculiarità.
Prima di tutto il Burmilla è un gatto che ricorda moltissimo il Burmese, suo genitore, per quanto riguarda la struttura fisica.
Infatti è robusto e con un’ossatura forte e resistente, parecchio muscoloso e nel complesso massiccio.
Tanto che rispetto al Burmese risulta un po’ appesantito, visto che in generale non si tratta di un gatto dalle grandissime dimensioni.
Anche la testa può essere a tutti gli effetti annoverata tra i tratti distintivi del Burmilla, più grande in proporzione al resto del corpo.
Ha una forma un po’ bombata nel complesso molto morbida, con un musetto corto ma ampio sul quale si erge un nasino color mattone.
Al contrario gli occhi sono molto grandi e hanno la tipica forma ovale con gli angoli interni rivolti leggermente verso il basso.
Non solo la forma ma anche quando si parla del colore degli occhi del Burmilla non c’è spazi per i dubbi: come riconoscerlo? Sono sempre verdi o di un lucente giallo verdastro.
Burmilla e mantello: come riconoscerlo
La vera peculiarità del Burmilla sta nel suo splendido mantello che ricorda per consistenza e tipologia quello del Persiano Chinchillà.
Tuttavia se ne discosta innanzi tutto per via della insolita pigmentazione che non copre tutto il pelo dalla radice alle punte, come accade di solito.
Il mantello del Burmilla ha una colorazione che parte da metà, da tre quarti o direttamente dalle punte del pelo.
Ragion per cui il mantello non ha mai il classico colore pieno e intenso che caratterizza i gatti a “unica tinta”.
Piuttosto splende di un particolare riflesso che può essere paragonato all’effetto degradé che realizzano i parrucchieri sui capelli delle donne.
Questo riflesso può essere di diversi colori come il classico bianco-silver, con riflessature argentate, oppure lilla, crema, cioccolato e a volte rosso.
Spesso ci può trarre in inganno la lunghezza del pelo perché tecnicamente il Burmilla dovrebbe avere il mantello corto.
Capita però che alcuni esemplari nascano con il pelo di media lunghezza e altri ancora con un mantello semi-lungo dalla consistenza più spessa.
Anche questi sono considerati Burmilla a tutti gli effetti e nelle esposizioni dedicate alla razza gli esemplari a pelo più lungo sono ammessi.
Il temperamento del Burmilla
Abbiamo parlato del fisico del Burmilla ma come riconoscerlo quando si tratta di carattere e personalità?
Anche in questo caso la razza è un mondo a sé con delle caratteristiche ben distinte che fanno di ciascun esemplare degli ottimi compagni di vita.
Innanzi tutto il Burmilla è affettuosissimo nei confronti della famiglia e di chiunque si prenda cura di lui.
Non è un tipo appiccicoso che richiede coccole in continuazione ma quando vuole attenzioni non c’è verso di evitarlo.
Paradossalmente a differenza di altre razze feline preferisce la compagnia di altri animali a quella dei suoi simili.
Con i cani socializza abbastanza bene e può conviverci tranquillamente sfatando ancora una volta il mito dell’eterna lotta tra cane e gatto.
Questa socievolezza insieme al suo essere giocherellone e coccolone sono un lascito del Burmese, con il quale condivide gli aspetti caratteriali più belli.
Altra cosa da ricordare quando si parla di Burmilla è la sua tendenza a ingrassare. È un gatto già robusto di suo ma, come se non bastasse, è anche molto goloso.
Perciò se non stiamo attenti rischiamo che vada in sovrappeso o, peggio, diventi obeso, con tutti i rischi conseguenti per la sua salute.