Bergamo: gatto perde la vita per mano del vicino di casa
Una brutta notizia che ha come sfortunato protagonista un gatto arriva dalla cronaca di Bergamo. Il felino ha perso la vita per colpa di una lite tra vicini di casa.
Purtroppo, quando parliamo di vicinato parliamo sicuramente di un argomento un po’ delicato. Andare d’accordo con i vicini di casa è praticamente una fortuna, dal momento che la normalità è , al contrario, non vedersi proprio di buon occhio.
La cosa peggiore di questa questione è che, molto spesso, sono i nostri amici a quattro zampe a pagarne le conseguenze.
Gli animali domestici sono infatti uno dei motivi principali delle liti tra i vicini. Il cane che abbaia troppo o che sporca, oppure il gatto che entra nei giardini altrui.
Molto spesso, purtroppo, questi diverbi non si riescono a risolvere in maniera civile e le persone arrivano al gesto estremo. Decidono di uccidere l’animale che causa il malcontento.
Come sempre, dunque, sono i nostri amici a quattro zampe a pagare le conseguenze dei problemi di noi umani. E proprio per questo, noi vi abbiamo parlato della questione dei gatti in condominio e di tutto ciò che c’è da sapere sulle leggi in vigore.
Come detto, questa volta siamo a Bergamo e il gatto rimasto vittima del gesto estremo di un uomo di 40 anni purtroppo oggi non c’è più.
Il gatto viveva in una casa a Calusco d’Adda, un comune di poco più di 8000 abitanti in provincia di Bergamo.
La vicenda risale allo scorso 27 Luglio e, purtroppo, è finita nel peggiore dei modi. Un uomo di 40 anni, che vive vicino alla casa del proprietario del gatto, ha deciso di risolvere a modo suo il problema legato a quell’animale.
Stando alle sue dichiarazioni, il felino entrava continuamente nella sua proprietà. Andava nel suo giardino praticamente tutti i giorni, nonostante le continue lamentele nei confronti del suo proprietario.
Dal momento che la situazione non riusciva a risolversi in maniera civile, l’uomo ha deciso di prendere un fucile ad aria compressa e ha sparato al povero felino. Ovviamente, il gatto è morto sul posto. Adesso il quarantenne deve rispondere dell’accusa di violenza e uccisione nei confronti di un animale.