Baffi o vibrisse? Alcuni gatti hanno entrambe le cose
sul muso. Ammirateli in questa gallery tutta particolare.
Nella rete gareggiano a suon di like musi di gatti e gattini, ripresi nelle più strambe espressioni e divertenti performance, e perciò primi interpreti di immagini diventate famose. Ma non finisce qui. La cosa straordinaria è che è fiorita una vera gara di baffi: non ci riferiamo a quelli che in realtà si chiamano vibrisse, che fungono da strumento sensoriale per i felini trasmettendo loro tutte le informazioni necessarie alla sopravvivenza, ma a delle macchie sul muso fatte direttamente da madre natura, che somigliano a dei fantastici e a volte buffissimi baffi. Ecco allora alcune immagini di gatti che sono dotati di entrambe queste caratteristiche.
Se l’uomo decide a volte di lasciarsi crescere barba o baffi sul viso per motivi puramente estetici, il pelo sul muso di un gatto ha funzioni ben diverse.
Le vibrisse, che di solito chiamiamo semplicemente “baffi” sono dei veri e propri organi sensoriali che aiutano l’animale in varie attività.
Si tratta per la precisione di peli estremamente sensibili situati sulla punta del muso, al di sopra degli occhi e in altri punti del corpo, anche se quelle del muso sono probabilmente le più importanti.
Strofinando le vibrisse contro un oggetto, il gatto ne individua la posizione precisa, le dimensioni e la consistenza, anche se si trova nella più totale oscurità.
Questo rappresenta ovviamente un utile vantaggio per un felino che stia cercando di capire se riuscirà a entrare in uno spazio particolarmente stretto.
Le vibrisse sono anche in grado di avvertire cambiamenti di vento e correnti d’aria, fornendo al micio l’abilità di accorgersi di un pericolo imminente.
Esse non si limitano ad aiutare l’animale a conoscere meglio l’ambiente circostante ma forniscono anche a noi delle preziose informazioni sul suo umore.
Ad esempio se sono tese e rivolte verso il viso significa che il vostro amico a quattro zampe si sente minacciato da qualcosa; quando sono rilassate e dirette verso l’esterno, invece, è tranquillo.
Ma i gatti non sono gli unici animali dotati di vibrisse: molti mammiferi, compresi alcuni primati, possiedono questi sensibilissimi recettori.
Gli studiosi sostengono che questo loro attributo sia stato sviluppato per la necessità, da parte di questi animali, di orientarsi meglio al buio.