Baffi del gatto, a cosa servono? Tutto quello che bisogna sapere sulle vibrisse
Come sono fatti i baffi del gatto e a cosa servono? Ecco tutto ciò che dobbiamo sapere sulle vibrisse dei nostri amati felini
Una delle caratteristiche che più ci attira del meraviglioso musetto di Micio sono quei lunghi baffi che crescono sulle guance. Ma a cosa servono i baffi del gatto nello specifico?
Vi sarà sicuramente capitato di chiedervelo almeno una volta e di certo la loro funzione non si limita a una questione puramente estetica (anche se ci fanno letteralmente impazzire!).
I baffi dei nostri piccoli felini sono un importantissimo strumento che gli consente di muoversi e orientarsi nello spazio.
Sono un po’ come un amplificatore dei loro già sviluppatissimi sensi, anzi possiamo dire che siano proprio quel che rende i gatti tanto speciali e dotati del loro “proverbiale sesto senso”.
Scopriamo insieme cosa sono i baffi del gatto, a cosa servono e perché sono tanto importanti per il nostro amato Micio.
Cosa sono i baffi del gatto
Parlando di baffi del gatto e prima di spiegare a cosa servono dobbiamo partire da una doverosa precisazione.
Quelli che noi volgarmente chiamiamo baffi sono in realtà le vibrisse e tecnicamente si tratta di peli con delle caratteristiche un po’ diverse rispetto a quelli che ricoprono il resto del corpo del micio.
Le vibrisse sono peli molto più spessi e lunghi che crescono dalle guance e sono dotati di una sensibilità che nessun altro pelo del gatto possiede.
Come se non bastasse questi lunghi baffi non crescono sulla pelle come gli altri peli, ma su quella che viene chiamata ipoderma o tela sottocutanea, che si trova al di sotto della pelle e in particolare sotto il derma.
Si tratta di una zona più profonda in cui si dipanano capillari e terminazioni nervose che inviano informazioni direttamente al cervello.
Inizia, dunque, a esser chiaro che i baffi del gatto hanno delle funzioni ben precise e che servono in sostanza da veicolo per la trasmissione di dati dall’ambiente al sistema nervoso del micio.
Come sono fatte le vibrisse e quante sono
I gatti non hanno la stessa quantità di baffi e ciascun esemplare può averne dai 6 ai 24. È una questione di genetica e molto dipende dalla razza del nostro Micio.
Qualunque sia il loro numero, queste vibrisse si dividono a metà su ogni lato del muso e in particolare sono disposte su quattro file orizzontali.
Ma osservando il nostro gatto avremo sicuramente notato che anche sulle sopracciglia crescono dei peli più lunghi e duri. Anche quelle sono vibrisse!
In più queste crescono pure nella parte posteriore delle zampine anteriori, anche se sono più corte rispetto ai baffi presenti sul musetto.
I baffi del gatto sono fatti di cheratina, ovvero una proteina formata da aminoacidi, vitamine e oligoelementi presente anche nell’uomo.
È la sostanza di cui sono fatti i nostri capelli, ma anche i nostri peli e le nostre unghie ma è presente anche in altre specie animali.
Nei maiali le setole sono fatte di cheratina, così come gli zoccoli delle mucche, le corna dei rinoceronti e perfino le piume degli uccelli!
Una piccola curiosità: le razze di gatti “nudi”, cioè quelli a cui non crescono i peli come lo Sphynx, non hanno le vibrisse mentre quelle con il pelo riccio, come il Selkirk Rex, le hanno arricciate come il resto del mantello.
Piccole antenne sensoriali: a cosa servono i baffi del gatto
Passiamo ora al punto centrale del nostro piccolo excursus sui baffi del gatto: a cosa servono le vibrisse e perché sono tanto importanti per ciascun micio?
Calcolare le misure degli spazi
Le vibrisse sono tecnicamente dei peli tattili e funzionano come delle piccole antenne sensoriali che permettono al gatto di percepire ogni minimo cambiamento nell’ambiente che lo circonda.
In parole povere gli consentono di prendere le misure di spazi e oggetti muovendosi nell’ambiente con estrema precisione ed è così che riesce a mantenere l’equilibrio che rende i nostri piccoli felini così speciali.
Così il micio è in grado di determinare la dimensione e la posizione di un oggetto oppure la larghezza di uno spazio senza neanche toccarlo ma servendosi spesso soltanto della vibrazione dell’aria.
Per la stessa ragione un micio non ha alcun problema a intrufolarsi in uno spazio molto piccolo e stretto, come del resto tutti i gatti adorano fare.
Tecnicamente non sarebbe in grado di calcolarne le dimensioni ma osservandolo ci possiamo rendere conto di quanto sia abile nell’entrarci dentro senza alcun problema.
Succede proprio perché i baffi del gatto servono a prendere le misure e sfiorando con essi pareti, muri e qualsiasi altra superficie il micio riesce a evitare di sbatterci addosso!
Percepire pericoli e ostacoli
I baffi consentono al gatto di dormire sonni “tranquilli” perché riesce a capire quando qualcosa o qualcuno si sta avvicinando mentre sta sonnecchiando ad occhi chiusi.
Quando è sveglio, invece, le vibrisse sono l’organo su cui fa affidamento per calcolare ogni suo spostamento, evitando gli ostacoli specialmente quando si trovano a una distanza molto ravvicinata.
Non dimentichiamo che i gatti sono tecnicamente “presbiti”, cioè da vicino non riescono a mettere bene a fuoco ciò che li circonda perciò grazie alle vibrisse riescono a risolvere questo piccolo difetto di vista.
Cacciare le prede (anche al buio)
I baffi del gatto, quindi, non sono dei semplici peli ma funzionano da veri e propri recettori sensoriali che raccolgono dati su ciò che è presente nell’ambiente e li trasmettono direttamente al cervello, che li processa e permette al micio di muoversi e orientarsi nel modo giusto.
C’è un’altra cosa importante a cui servono i baffi del gatto: sono utilissimi per la caccia!
Parliamo in particolare delle vibrisse che crescono dietro le zampe anteriori che lo aiutano a carpire tutte le informazioni sui movimenti della preda, anche quelli più rapidi, e gli consentono di capire dove puntare per catturarla.
Quelle che crescono sugli occhi, che erroneamente chiamiamo sopracciglia, invece hanno una doppia funzione.
Da una parte proteggono gli occhi del micio perché lo avvisano di un ostacolo o un pericolo (ad esempio l’attacco di un animale) e in questo modo chiude le palpebre per evitare di essere ferito.
Dall’altra parte, invece, sono utilissime per orientarsi al buio ed è questa caratteristica che, insieme al tapetum lucidum, rende i gatti dei provetti animali (e cacciatori) notturni.
Esprimere uno stato d’animo
I baffi del gatto servono a tante cose e sono in sostanza l’organo sensoriale che lo rende un animale tanto speciale.
Ma le vibrisse hanno in parte anche una funzione comunicativa e a un occhio attento non sarà di certo sfuggito che si muovono quando il micio capta qualcosa.
Osservando questi piccoli movimenti possiamo capire se il nostro gatto è tranquillo oppure se sta percependo un pericolo ed è sull’attenti.
In genere quando il micio è tranquillo o guarda qualcosa che ha attirato la sua attenzione per semplice curiosità le vibrisse sono nella loro naturale posizione, quindi verso l’esterno del muso.
Invece quando è agitato, nervoso o sta provando paura perché avverte un pericolo i baffi diventano tesi e si drizzano verso l’alto. Quando caccia, infine, possiamo notare che il micio porta i baffi in avanti, come se puntasse le antenne in direzione della preda.
Cosa succede se il gatto perde i baffi
A tutti i padroncini sarà sicuramente capitato di trovare dei baffi in giro per casa sul pavimento o nella cuccia del micio.
Niente paura, i gatti li perdono di tanto in tanto proprio come accade per gli altri peli del corpo. I baffi che cadono poi ricrescono da soli!
Il discorso cambia se questa perdita non è naturale: i baffi del gatto non si devono mai tirare, strappare o accorciare perché sarebbe come privarlo della sua capacità di percepire il mondo che lo circonda.
Senza i suoi baffi il micio non riuscirebbe più a mantenere l’equilibrio e neanche a orientarsi al buio, così come non percepirebbe più i pericoli né saprebbe come orientarsi evitando gli ostacoli.
Se però osserviamo che il micio ha una caduta dei baffi troppo frequente ma soprattutto che non gli ricrescono come dovrebbero, è evidente che c’è un problema e dobbiamo rivolgerci subito al veterinario.
Potrebbe trattarsi di una reazione allergica o di una malattia della pelle come l’alopecia oppure la dermatite.
Spesso il gatto perde le vibrisse anche quando ha contratto un’infezione batterica o se è in corso un’infestazione parassitaria, o ancora quando soffre di una disfunzione ormonale come l’ipotiroidismo.