Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato: il gattino urlava disperato dall’interno di una scatola
Confidava che qualcuno lo sentisse mentre le forze cominciavano ad abbandonarlo
Un debole pianto proveniva da una scatola di cartone abbandonata sul marciapiede. All’interno, un minuscolo gattino nero urlava disperato, troppo piccolo e indifeso per sopravvivere da solo. Fortunatamente, il suo destino era ben diverso: la sua scatola era stata lasciata proprio di fronte alla SPCA (Society for the Prevention of Cruelty to Animals) in Pennsylvania.
Era chiaro: chiunque ce lo avesse messo, non era una persona così malvagia, semmai disperata. Talvolta, prendersi cura dei batuffoli di pelo diventa una vera e propria missione impossibile. Comportano, infatti, un dispendio di tempo e risorse non indifferente. Il fatto che abbia deciso di affidarlo alle sapienti cure dei volontari la diceva lunga su quanto fosse dispiaciuto.
Non appena un membro dello staff ha sentito i deboli richiami, si è precipitato verso la scatola. Aprendola, il suo cuore si è stretto: un gattino nero, ancora con il cordone ombelicale attaccato, urlava disperato. Giaceva raggomitolato su una coperta, l’unica protezione dal freddo e dall’abbandono. Immediatamente battezzato Warrior, ossia guerriero, i buoni samaritani se ne sono presi cura. Condotto all’interno dell’SPCA, lo hanno accudito per qualche ora, prima di affidarlo a una mamma adottiva esperta, pronta a fornirgli le cure e l’amore di cui aveva bisogno.
Sotto le premurose attenzione riservate dalla donna, Warrior è sbocciato. Prima timido cucciolo, ora sprizza vitalità da ogni dove. La sua personalità ha cominciato ad affiorare: energica, addirittura incontenibile. Apprezza la vita in tutte le sfaccettature e fa facilmente amicizia.
Alla faccia di chi sostiene (a torto) che felini e cagnolini siano rivali per natura, ci ha stretto dei bellissimi rapporti. E poi adora le coccole. Un vero guerriero senza paura. Con la sistemazione definitiva, trovata in una famiglia piena di amore nei confronti dei quadrupedi, è giunta a compimento la storia di rinascita. Sembrava spacciato, schiacciato dalle difficoltà, e, invece, oggi è un fiore. Da un anno ha dei genitori umani fantastici e l’affetto è più forte che mai!