“Assicuratevi di avere un professionista vicino prima di adottare un animale” l’appello dei veterinari inglesi
Dopo la Brexit in Inghilterra c'è stato un calo di professionisti in molti settori, i veterinari lanciano un appello per cercare di non creare problemi
Acquistare o adottare un gatto, un cane, ma anche un pappagallo, un coniglio o qualsiasi altro animale domestico rappresenta una grande responsabilità. Ancora molti tutt’oggi prendono questa decisione a cuor leggero, non sapendo a che grande impegno vanno incontro. Una volta preso un animale in casa, è nostro dovere fare quanto più possibile per fargli vivere al meglio la sua vita e questo a volte può tradursi anche in una grande spesa economica. Pagare le spese mediche per i nostri animali a quattro zampe può non essere sempre una passeggiata, ma al momento in Inghilterra il problema più grave è un altro. Con l’unione degli effetti della Brexit e della pandemia da Covid-19, nel Regno Unito sono sempre di meno i medici veterinari. Al momento, anche chi può sostenere le spese di un intervento medico veterinario, potrebbe trovarsi nella condizione di non potervi accedere.
Per tale motivo, anche in vista delle festività natalizie in cui ogni anno si regalano moltissimi animali, l’Associazione British Veterinary Association ha pubblicato un appello. L’incoraggiamento, pubblicato sul giornale britannico The Guardian, è quello di contattare i veterinari locali prima di procedere all’adozione di un cucciolo. Le domande da porre possono sembrare assurde, ma riguardano proprio la possibilità di quest’ultimi di dedicare tempo a nuovi animali domestici. “Questo tipo di domande vanno poste per assicurarsi che i veterinari locali siano effettivamente in grado di adempiere al loro obbligo di curare quegli animali quando ne avranno bisogno”.
A causa della Brexit i veterinari britannici sono costretti a utilizzare parte del loro tempo ad analizzare le carni nei macelli destinate al consumo umano; così facendo hanno meno tempo a disposizione per la cura dei pet. Inoltre, spiega James Russell, presidente della BVA, che molti dei veterinari inglesi provenivano dall’UE; ora a causa della pandemia sono sempre di meno i professionisti che arrivano in Inghilterra.
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