Ashera, origine e controversie: cosa sapere
Splendido e affascinante l’Ashera, un gatto dall’origine inconsueta che ancora oggi genera non poche controversie in merito.
Simile a un felino selvatico nell’aspetto ma dolce come un comune gatto domestico, l’Ashera è un ibrido creato in laboratorio.
Basta questo per far storcere il naso a molti allevatori e appassionati del mondo felino, ma scopriamo di più.
Ashera: origine della razza
A differenza della gran parte delle razze feline esistenti, l’origine dell’Ashera è molto recente e si deve all’uomo.
La sua creazione si deve all’imprenditore e informatico inglese che nel 2006 decise di affidare il “progetto” alla società Lifestyle Pets.
Lo scopo era quello di creare mediante l’incrocio di razze preesistenti un gatto particolare che accontentasse le richieste dei ricchi ed esigenti clienti.
Serviva un gatto che avesse un aspetto selvatico ma allo stesso tempo docile e buono come un comune gatto domestico.
In più doveva anche essere ipoallergenico in modo da essere adottato anche da famiglie i cui membri soffrissero di allergie.
Così ha avuto origine l’Ashera, nato da un primo incrocio tra Servalo africano e Gatto leopardo asiatico prima, i cui cucciolo a loro volta furono incrociati con esemplari di comune gatto domestico.
Caratteristiche fisiche dell’Ashera
Quando si guarda uno di questi gattoni non si può che restarne affascinati: l’Ashera è la perfetta via di mezzo tra un felino selvatico e uno domestico.
È molto più grande rispetto ai gatti a cui siamo abituati e ha un aspetto davvero unico che lo rende simile a un leopardo o a un giaguaro.
L’Ashera ha un portamento regale, dei lineamenti eleganti e molto raffinati e un morbido mantello maculato simile a quello del leopardo.
Il muso esprime tutta la sua dolcezza con quegli occhi verde smeraldo che spiccano tra il fulvo del pelo e le linee che tracciano il viso.
In più ha delle particolarissime orecchie grandi che si appuntiscono alle estremità, caratteristica tipica della razza.
L’Ashera è una creazione quasi perfetta, tanto da essere uno dei gatti più longevi che esistano al mondo: vive in media ben 24 anni.
Tuttavia nasce sterile perciò gli esemplari non si possono riprodurre e vengono creati esclusivamente nei laboratori della Lifestyle Pets.
Un gatto docile e buono
Uno dei pregi dell’Ashera è sicuramente il suo carattere che si deve alla sua origine. Ricordiamo che in lui scorre sangue di comune gatto domestico.
Ragion per cui è considerato non solo uno dei gatti più belli del mondo ma anche uno dei più buoni e docili che esistano.
L’Ashera è docile e molto affettuoso, sia con la famiglia che lo accudisce che con gli estranei e con gli animali che non conosce.
Un aspetto sorprendente della sua personalità dato l’aspetto così selvatico e “minaccioso” che a una prima occhiata potrebbe incutere timore.
Chi conosce l’Ashera sa che si tratta di una compagnia eccezionale in casa, un gatto che sa convivere in armonia e pace con tutti.
Adora trascorrere molte ore sonnecchiando sul divano in compagnia dei suoi amici umani e va d’accordo con tutti, dagli anziani ai bambini.
Proprio con i bimbi è amabile e giocherellone, si lascia fare proprio di tutto e non si tira mai indietro quando c’è da rincorrersi.
Come se non bastasse è anche un gatto “da guinzaglio”, impara velocemente a indossare la sua pettorina e adora fare lunghe passeggiate in compagnia del suo padroncino.
A giudicare da tutti questi aspetti sembrerebbe davvero il gatto perfetto, ma allora perché ci sono tante controversie sull’origine dell’Ashera?
Origine dell’Ashera: controversie
L’origine dell’Ashera è a distanza di anni motivo di discussione e controversie tra allevatori e appassionati del mondo felino.
Di fatto si tratta di un gatto ibrido nato non solo da incroci forzati di razze preesistenti, ma anche da “aggiustamenti” effettuati in laboratorio.
La Lifestyle Pets ha messo a punto la razza ingaggiando un team di genetisti con il compito di effettuare esperimenti fino a ottenere il risultato cercato.
La gran parte degli appassionati ritengono che la creazione di una razza come l’Ashera sia un modo per forzare la natura.
Madre Natura segue i suoi schemi ma l’uomo da sempre cerca di predominarla servendosi di scienza e tecnologia.
Per molti l’origine dell’Ashera era qualcosa di cui si poteva fare a meno, soprattutto perché si tratta di un gatto creato essenzialmente per soddisfare i capricci di pochi.
Sono in pochi, infatti, a poterselo permettere: un esemplare in media costa 20.000 dollari. Una cifra esorbitante per un gatto.
Inoltre soltanto la Lifestyle Pets è autorizzata a vendere gli Ashera e non è possibile trovarlo al di fuori dei suoi laboratori.
Non è quindi un caso che questo gatto sia così costoso e raro, considerato che ogni anno non ne vengono prodotti più di 100 esemplari.
Le liste d’attesa per averne uno sono interminabili e come minimo si devono aspettare 9 mesi prima di poter portare a casa il proprio esemplare.
Ashera vs Savannah
Oltre alle controversie sull’origine dell’Ashera c’è un altra corrente di dissenso che coinvolge anche il gatto Savannah.
Sono proprio gli allevatori di Savannah a contestare la vendita degli esemplari di Ashera, sostenendo che si tratti in realtà di Savannah rivenduti a prezzo maggiorato.
Entrambi i gatti si somigliano, è indubbio, e le differenze tra Ashera e Savannah sono davvero minime e quasi impercettibili.
Questi allevatori sostengono dunque che quello che ruota attorno all’Ashera sia soltanto un business volto a spillare più soldi dai compratori.
A sostegno di questa tesi ci sarebbe un acquisto di gatti Savannah della prima generazione da parte della Lifestyle Pets.