American Shorthair e Gatto Europeo: quali sono le differenze?
Come si fa a distinguere un American Shorthair da Gatto Europeo, date le tante somiglianze tra le due razze feline? Sono i dettagli a fare la differenza...
American Shorthair o Gatto Europeo? Questo è il dilemma. Spesso gli esemplari di queste due razze sono difficili da distinguere per via di alcune caratteristiche in comune che li rendono davvero molto simili. Ma la verità è che le differenze ci sono, basta saperle individuare!
La prima non ha a che vedere con l’aspetto esteriore, ma certamente salta agli occhi. I nomi non vi dicono niente? L’American Shorthair nasce negli Stati Uniti, appunto, mentre il Gatto Europeo è una razza molto antica che si è diffusa dall’Egitto in tutto il Vecchio Continente.
Ma American Shorthair e Gatto Europeo si distinguono anche per altre piccole caratteristiche che proveremo a spiegarvi qui. Prendete nota, scoprirete tante bellissime cose su due quattro zampe a dir poco meravigliosi!
Indice
- Differenze tra American Shorthair e Gatto Europeo
- American Shorthair e Gatto Europeo, caratteri a confronto
- American Shorthair e Gatto Europeo, molte persone ci hanno chiesto anche
Differenze tra American Shorthair e Gatto Europeo
Se c’è una cosa che confonde le idee più di ogni altro dettaglio è che nella gran parte dei casi l’American Shorthair e il Gatto Europeo hanno il mantello tigrato. Le dimensioni sono praticamente quasi identiche (circa 30-35 cm per i maschi), così come il peso (4-7 kg per i maschi, un po’ meno per le femmine). E allora come possiamo distinguerli?
Entrambi sono gatti a pelo corto, con un mantello denso che gli consente di proteggersi dal freddo e dall’umidità nelle giornate invernali e negli ambienti più difficili. La corporatura è robusta e muscolosa, leggermente di più nell’American Shorthair che è proprio un bel tipino: uno di quei gatti che sembra vadano regolarmente in palestra!
Come vedete le differenze sono molto sottili, perciò è più semplice parlare delle somiglianze escludendo quei piccoli dettagli che ci aiutano a distinguerli. Andiamo ad esempio ai colori che nell’American Shorthair sono praticamente tutti disponibili, in tantissime combinazioni diverse e altrettanti pattern. Nel Gatto Europeo (chiamato anche European Shorthair) accade all’incirca la stessa cosa, con una preponderanza di esemplari dal pelo grigio e tigrato. Gli occhi spaziano dall’ambra al verde, dal blu al marrone a seconda della combinazione di colori del mantello.
Ma ecco un’altra differenza sostanziale. L’American Shorthair ha corpo, arti e ogni singolo elemento ben proporzionato con occhi leggermente distanziati e inclinati, testa e muso sempre ben equilibrati e di forma squadrata. Nel Gatto Europeo, invece, si può notare che la forma degli occhi è più tondeggiante proprio come la testa, che risulta “importante” e con guance prominenti. Le orecchie sono praticamente identiche, con una base larga e le punte arrotondate.
American Shorthair e Gatto Europeo, caratteri a confronto
Come abbiamo visto, l’American Shorthair e il Gatto Europeo non sono poi così diversi e per distinguerli dobbiamo soffermarci su particolari che a prima vista potrebbero sembrare impercettibili. Ciò si deve a un fatto essenziale: la razza Gatto Europeo con il suo standard è da considerarsi in parte progenitrice dell’American Shorthair, che a sua volta ha origine proprio dal gatto britannico a pelo corto (British Shorthair). Possiamo dire che ci sia come una parentela che unisce tutti questi gatti, almeno fino a quando le razze non si sono definitivamente distinte, ognuna col proprio standard.
E per quanto riguarda il carattere? Beh, dobbiamo dirvi che anche da questo punto di vista le differenze sono minime. Il gattone americano è un ottimo cacciatore, esattamente come quello europeo. Perciò entrambi sono portati istintivamente a inseguire e predare piccoli animali come topi e criceti. In generale, però, sono adorabili e capaci di vivere benissimo in casa con la propria famiglia.
Sia l’americano che l’europeo sono in grado di convivere con i cani senza problemi, così come con i bambini. Sono affettuosi, coccoloni e amano stare in compagnia. Senza contare, poi, che sono anche piuttosto tranquilli, poco loquaci e che non hanno bisogno di chissà quale tipo di esercizio o attività fisica. Insomma, se volete adottare un esemplare di queste razze sappiate che la vita in appartamento è più che ottima. Meglio ancora se con un giardino a disposizione, visto che in alcuni di essi l’istinto di caccia è presente più che mai.
American Shorthair e Gatto Europeo, molte persone ci hanno chiesto anche:
Quanto costa un gatto American Shorthair?
Come diciamo sempre, il costo di un gatto dipende da vari fattori. Parlando di un American Shorthair cucciolo preso in un allevamento certificato (per lo più si trovano negli USA), dobbiamo considerare una cifra che si aggira tra i 1.000 e i 1.500 euro. Cifra che vira verso il prezzo più alto quando parliamo di esemplari destinati alle esposizioni feline. Purtroppo c’è solo una brutta notizia: in Italia non esistono allevamenti certificati che si occupino di questa razza felina, perciò se ne desiderate un esemplare dovrete rivolgervi oltreoceano.
Quanto costa un gatto comune europeo?
Sebbene siano piuttosto simili sia nell’aspetto che nel carattere, vi sorprenderà sapere che il Gatto Europeo costa molto meno rispetto a un American Shorthair. Anzi, a dirla tutta capita spesso che gli esemplari vengano regalati anziché venduti. Se vi siete decisi a prenderne uno, recatevi in un allevamento certificato (non andate mai a casaccio!) e lì troverete esemplari che costano dai 700 ai 1.200 euro, prezzo che – come nel caso precedente – aumenta in base alla destinazione dell’animale. Come ormai avrete imparato, i gatti da esposizione allevati per rispondere alla perfezione allo standard di razza costano più di quelli destinati alla semplice vita domestica.
Qual è il gatto più comune in Italia?
Senza alcun dubbio il gatto più diffuso in Italia è proprio l’europeo a pelo corto. Anzi, possiamo azzardare che si tratti della razza felina più diffusa in tutta Europa, specialmente nella parte settentrionale del Vecchio Continente dove si trova la gran parte degli allevamenti. Non dimenticate che si tratta di un piccolo felino dalle origini antichissime che, prima di esser definito negli anni Ottanta con uno standard ufficiale, si è diffuso qua e là partendo dal Nord Africa per poi risalire l’Italia con i Romani. Essendo un provetto cacciatore di topi, contadini e famiglie non ne potevano proprio fare a meno!