Quali sono gli allergeni del gatto? Ecco la verità
Anche Miao può soffrire di allergia e avere anche dei problemi seri. Ecco perché è importante conoscere gli allergeni del gatto ed evitargli il contatto
La salute del nostro amico a quattro zampe è una nostra precisa responsabilità e merita di essere salvaguardata. Più conosciamo quello che può danneggiarla, più possibilità abbiamo di fare a meno che Miao entri a contatto con sostanze tossiche.
Anche lui, per esempio, rischia di essere allergico o intollerante: in questo, poi, non è così diverso dal suo compagno di avventure bipede. Il nostro consiglio, quindi, è quello di imparare a conoscerlo. Il linguaggio del corpo dice tantissimo, e se notiamo qualcosa di diverso a livello fisico o comportamentale contattiamo il veterinario di fiducia.
Sarà lui a individuare eventuali problemi che possono causare dei malesseri, compresi possibili allergeni del gatto che devono essere eliminati, se vogliamo che i sintomi passino e non mettano in pericolo la vita di colui che consideriamo parte della famiglia a tutti gli effetti.
L’allergia nel gatto
Gli allergeni del gatto sono le cause scatenanti di reazioni cutanee e respiratorie perlopiù. Un po’ come facciamo per salvaguardare il nostro benessere, dobbiamo individuare ciò che potrebbe non essere tollerato dall’organismo di Micio. Quello che per uno può essere assolutamente innocuo, non è detto che lo sia per l’altro. C’è una componente soggettiva che va presa in considerazione.
L’allergia nasce quando il corpo, per difendersi, produce alcune proteine protettive, meglio conosciuti con il termine di anticorpi. Questa reazione antigene-anticorpo può comportare varie conseguenze di natura secondaria che possono essere anche di una certa entità ed essere fatali.
Le tipologie principali
Si può sviluppare in quattro modi: con un’ipersensibilità immediata, una mediata da anticorpi citotossici, una provocata da immunocomplessi a da una reazione di Arthus, oppure da un’ipersensibilità di tipo ritardato o cellulo-mediata.
La prima è fra le più comuni e veloci, si sviluppa a causa della formazione di immunoglobuline IgE, che portano a un aumento dell’istamina. È quello che accade, per esempio, a chi è affetto da asma allergica.
La seconda si manifesta in poche ore e a causa delle immunoglobuline G, IgG, che formano degli immunocomplessi che, a loro volta, distruggono le cellule come le piastrine e i globuli rossi.
La terza è simile alla seconda, ma non coinvolge solo le cellule, ma anche antigeni autonomamente mobili. Stiamo parlando dell’infiammazione allergica dei vasi sanguigni, meglio nota come vasculite.
L’ultima forma è più lenta a manifestarsi, può metterci anche dei giorni e dipende da alcune cellule immunitarie (i linfociti T) che ne attraggono altre immunitarie all’allergene e causano l’infiammazione. Ne è un esempio il rigetto del trapianto.
L’allergia ambientale
Anche conosciuta come allergia atopica, in questo caso gli allergeni del gatto provengono dall’ambiente. La polvere che si accumula a casa o il polline in primavera, come accade a noi umani, possono rappresentare la cosiddetta causa scatenante.
Di solito, si manifesta sotto forma di reazione cutanea. Nel primo caso perdura 365 giorni l’anno, nel secondo è circoscritta a un determinato periodo. Della stessa tipologia è l’allergia alle spore della muffa, a determinati profumi e ad alcuni tipi di lettiere. Per qualsiasi dubbio o incertezza, chiediamo una visita al veterinario di fiducia che è la persona più indicata a capirne le cause, ed è lui che può prescrivere la cura migliore.
Quando pensiamo a un gatto, non si può non fare l’associazione con le pulci. Il pelo di Miao non è l’unico che decidono di abitare, ma è il più frequente. Possono manifestarsi attraverso delle lesioni sulla schiena (la dermatite miliare) e un forte prurito che il gatto cerca di contrastare leccandosi in maniera ossessivo-compulsiva. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sulla dermatite da leccamento del gatto. Attenzione, perché una conseguenza potrebbe essere una infezione secondaria micotica o di origine batterica che potrebbe peggiorare le condizioni generali del nostro amico a quattro zampe.
L’allergia alimentare
Tra gli allergeni del gatto ci può essere anche il cibo, ecco perché è importante conoscere gli alimenti tossici per i gatti ed escludere quelli che potrebbero essere un problema esclusivo di Micio. Concordiamo la dieta insieme allo specialista e, se vogliamo inserire un ingrediente nuovo, aspettiamo il suo benestare.
Rispettiamo le dosi suggerite, ma solo dopo aver fatto una prova allergica con piccolissime quantità. Una reazione alimentare potrebbe manifestarsi non soltanto con il prurito; ma anche con vomito e diarrea. C’è una differenza tra allergia e intolleranza, la seconda è dovuta a un’ipersensibilità immuno-mediata.
Il complesso del granuloma eosinofilo è una malattia allergica che colpisce esclusivamente il gatto. Le cause non sono ancora note, ma si teme che possa essere un’infestazione da pulci a provocarla. Il sistema immunitario risponde in maniera importante, con noduli infiammatori (granulomi eosinofili) e forti algie, soprattutto nella bocca, sulle labbra e in corrispondenza del mento. Può manifestarsi una infiammazione delle mucose, e della pelle in prossimità di capo e cosce.
Sintomi e cura
Il quadro clinico cambia da caso a caso, ma ci sono alcuni segnali che sono quasi sempre presenti quando parliamo di allergeni del gatto. Conoscerli ci può aiutare a intervenire tempestivamente. Tra questi troviamo:
- Prurito;
- Alopecia;
- Malesseri gastrointestinali;
- Infiammazioni batteriche cutanee o che interessano altri organi;
- Asma;
- Shock anafilattico.
Sarà il veterinario, dopo la valutazione clinica a prescrivere la terapia più indicata alla risoluzione del problema. Potrebbe optare per una cura a base di antistaminici e/o cortisonici. Potrebbe consigliare uno shampoo antinfiammatorio o delle pipette contro i parassiti.
Nel caso delle infezioni secondarie, è consigliabile l’antibiotico, previo test di sensibilità, o l’antimicotico. Inoltre si può arrivare alla desensibilizzazione verso uno specifico allergene attraverso la somministrazione a vita di sieri personalizzati.
Prognosi e prevenzione
Anche la prognosi cambia a seconda del quadro clinico e dall’entità del danno provocata dagli allergeni del gatto in questione. Nel caso di uno shock anafilattico, se non si interviene immediatamente, il rischio che sopraggiunga la morte è inevitabile. Micio infatti fatica a respirare.
Ecco perché, in questi casi più che in altri, è indispensabile prevenire piuttosto che curare. La prassi migliore è quella di evitare il contatto con le sostanze che già sappiamo essere dannose per la salute del nostro amico a quattro zampe. Non dimentichiamo la regolare somministrazione degli antiparassitari e di effettuare la già citata desensibilizzazione, qualora ce ne fosse necessità. Basta molto spirito di osservazione e qualche accortezza per evitare che il nostro amico possa star male. Adottare non è solo un piacere, ma anche una responsabilità: facciamolo con cognizione di causa.