Come aiutare i gatti che hanno dolori, più o meno forti?
Aiutare i gatti che hanno dolori non è sempre facile, ma per riuscirci basta riconoscere le cause del disturbo del cucciolo attraverso i suoi sintomi
La salute della nostra palla di pelo è la preoccupazione numero uno. Vorremmo sempre vederla allegra e scattante, pronta a divertirsi, possibilmente in nostra compagnia. Per aiutare i gatti che hanno dolori ci sono varie opzioni che il veterinario di fiducia può prendere in considerazione e consigliarci.
Come sempre in questi casi, una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra potrebbe fare la differenza e aiutare lo specialista ad avere un quadro completo della situazione. In questoa maniera è più facile l’individuazione della diagnosi e la scelta della terapia più adeguata.
Uno sguardo di insieme
Alcuni rimedi possono essere veri e propri farmaci consigliati dallo specialista, altri invece sono approcci che non richiedono la prescrizione. Il fatto che si opti per uno in particolare o per un altro dipende dal tipo di malessere che condiziona il nostro amico a quattro zampe. Spesso e volentieri far riposare la nostra piccola palla di pelo può migliorare la situazione; anche fargli fare un po’ di attività fisica potrebbe essere una buona idea, se il veterinario ci dà il suo nulla osta.
Non dimentichiamo, inoltre, il ruolo fondamentale dell’alimentazione nella vita del nostro adorato Miao. Che si scelga una dieta naturale o industriale, infatti, deve essere sana ed equilibrata. Bisogna considerare tutti i nutrienti di cui il felino ha bisogno, proteine in primis. Anche le vitamine, i minerali e le fibre hanno un ruolo determinante ma non bisogna mai pensare che le quantità rappresentino un aspetto di secondaria importanza.
Le cause più frequenti
Aiutare i gatti che hanno i dolori non può presupporre improvvisazione. Il fai da te non è mai una buona idea perché, oltre al rischio di allontanarsi dal raggiungimento dell’obiettivo, c’è il pericolo anche di peggiorare le cose. Se pensiamo che qualcosa in Miao non vada per il verso giusto, chiamiamo subito il veterinario e fissiamo una visita di controllo. La prevenzione, inoltre, è l’approccio più indicato. Ecco che diventa fondamentale non saltare mai i controlli periodici, i richiami dei vaccini e l’applicazione dell’antiparassitario.
Per poter accorrere in soccorso della nostra piccola palla di pelo si deve individuare la motivazione scatenante che gli causa fastidio o addirittura sofferenza. Non sempre due esemplari con dei dolori hanno la stessa patologia. Uno potrebbe essere stato vittima di un trauma, l’altro avere l’artrite o viceversa. Ecco perché il veterinario e i suoi strumenti diagnostici sono indispensabili.
Segnali compatibili
Il nostro adorato Miao può lametarsi a causa del mal di testa, perché presenta delle algie allo stomaco oppure i denti non gli lasciano tregua. A seconda del quadro clinico le soluzioni possibili mutano e non possono essere interscambiabili. Lo specialista ha il compito di fare ordine tra sintomi estremamente generici – alle volte – e capire cosa c’è che non va nella nostra piccola palla di pelo.
Fondamentale per la loro individuazione è l’osservazione dell’atteggiamento del cane. Attraverso l’analisi tattile, inoltre, potremo capire in corrispondenza di quale parte del corpo sente dolore e quando si lamenta. Il linguaggio del corpo non è semplice da interpretare, ma se riduciamo il gap comunicativo – inevitabile tra due specie così diverse – avremo più strumenti per capire cosa c’è che non va. Allo stesso modo, potremo apprezzare momenti di benessere e felicità.
Il primo segnale chiaro, nel caso di algie, è il lamento, seguito da possibili eruzioni cutanee, vomito e diarrea, letargia, debolezza, spossatezza e – in generale – un cambiamento importante rispetto al comportamento a cui siamo normalmente abituati.
Alcuni consigli utili
Se il amato felino è già stato portato dal veterinario di fiducia, ha seguito un’eventuale cura, ma non smette di miagolare, allora dobbiamo continuare a ricercare la causa del malessere che lo disturba. Potrebbe darsi che la terapia debba essere prolungata o che le motivazioni non siano state individuate. Ancora di più non possiamo fare a meno dello specialista e del suo intervento tempestivo.
Nel caso in cui si debbano aiutare i gatti che hanno dolori perché presentano irritazioni, lesioni superficiali o algie muscolari, una cuccia morbida – associata al trattamento prescritto – può essere efficace. Cerchiamo in tutte le maniere di fare stare Miao il più comodo possibile e di fargli avvertire la nostra vicinanza continua.
Se invece ha mal di stomaco, la dieta deve cambiare e seguire le esigenze specifiche del periodo. La disidratazione è un rischio sempre dietro l’angolo, quindi seguiamo il consiglio dello specialista in merito alla somministrazione di liquidi. In commercio esistono delle formulazioni create appositamente per rispondere alle esigenze di un tratto gastrointestinale offeso. Attenzione, in questo senso, al pericolo che rappresenta un possibile avvelenamento.
Dritti verso la meta
Se dopo giorni, i fastidi provati dal nostro amico a quattro zampe non sono ancora scomparsi, allora occorrerà portarlo di nuovo a visita in clinica, dove il veterinario valuterà anche la possibilità di un ricovero per poterlo monitorare con maggiore attenzione.
Eventuali esami ecografici e radiografici potrebbero essere risolutivi, ma non dobbiamo essere noi a dirlo. Affidiamoci a qualcuno che sia qualificato e che sappia il fatto suo, sulla salute della nostra palla di pelo non c’è da scherzarci.
Non si può navigare alla cieca e non avere idea di dove si stia andando. Perdere del tempo prezioso potrebbe compromettere in maniera determinante la salute psicofisica del nostro adorato Miao, che vorrebbe dirci cosa c’è che non va, ma che non è in grado. Dobbiamo essere noi capaci di interpretare i suoi segnali, insieme all’apporto indispensabile dello specialista di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza.
Infatti ci sono delle predisposizioni genetiche che incidono e non poco nella vita di tutti i giorni degli esseri viventi, vale sia per noi bipedi che per i quadrupedi entrati a ‘zampa tesa’ nelle nostre vite, rapendoci il cuore come potrebbe fare un figlio. Conoscere a cosa si può andare incontro prima dell’adozione può essere determinante.
Il momento delle conclusioni
Qualsiasi sia la motivazione, il nostro fine è aiutare i gatti che hanno dolori. Individuare l’area di interesse e i sintomi correlati è prioritario. Successivamente dobbiamo andare dal veterinario di fiducia e riportare una anamnesi completa dello stato di salute di Miao. Il resto verrà da sé e dipenderà dallo specialista.
In base alle nostre informazioni deciderà a quali tipi di test sottoporre l’amico a quattro zampe e non si fermerà finché non avrà individuato la ragione del malessere. Soltanto così è possibile procedere con la prescrizione più congeniale alla risoluzione del problema.