Ai gatti piacciono gli umani o ci odiano?

Sì, ai gatti piacciono gli esseri umani e non solo perché li percepiscono come distributori automatici di pappa (lo dice anche la scienza)

I gatti sono creature affascinanti e spesso complesse ai nostri occhi di “semplici” umani ed è per tale ragione che dovremmo sempre porci nei loro riguardi con curiosità, mai con pregiudizio. Talvolta osservando i loro comportamenti ci possiamo chiedere se ai gatti effettivamente piacciono gli umani oppure no. La risposta non è del tutto scontata.

Purtroppo la fama che li precede è intrisa di dicerie diffuse da chi, probabilmente, con i gatti non ha mai avuto a che fare in modo diretto o che semplicemente si basa su poche e rare esperienze “negative”. È vero che può capitare che un gatto non sembri apprezzare la presenza di qualcuno al suo cospetto, ma davvero da questo possiamo dedurre che tutti i gatti odino gli umani e non amino il contatto con le persone?

La scienza studia il comportamento dei piccoli felini domestici e, al di là delle esperienze dirette di noi amanti dei gatti, ha provato nel tempo a darci delle risposte. La verità è che ai gatti piacciono gli umani, solo che questo punto dipende dalla percezione che hanno di essi quindi dal singolo caso.

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Sì, ai gatti piacciono gli umani e stare in loro compagnia

gatto struscia la testa sul suo umano

Possiamo soffermarci su due studi scientifici che sono stati pubblicati rispettivamente nel 2017 e nel 2019, quindi in tempi piuttosto recenti. Nel primo tre ricercatrici americane delle università di Oregon e Monmouth (entrambe negli USA) hanno realizzato un esperimento coinvolgendo dei gatti per osservare gli effetti dell’interazione degli stessi con le persone.

Tutto ovviamente parte dal solito presupposto: il pregiudizio secondo cui ai gatti piacciono gli umani soltanto perché sono opportunisti e li vedono come dispenser ambulanti di cibo. Ma è davvero così?

Le tre scienziate hanno fatto una cosa molto semplice. Hanno formato due gruppi di gatti, il primo con gatti provenienti da case e il secondo con gatti provenienti da un rifugio, tenendoli entrambi in isolamento per circa due ore e mezza. Dopodiché hanno fornito loro degli stimoli: cibo, odori, giocattoli, persone. L’esperimento ha dato un risultato molto preciso: in entrambi i gruppi – quindi a prescindere dalla provenienza – i gatti hanno reagito preferendo l’interazione con le persone e non solo. La maggior parte di essi ha immediatamente rivolto la propria attenzione agli umani e non al cibo o agli altri stimoli.

L’altro studio, un po’ più recente, ha dimostrato che ai gatti piacciono gli esseri umani con un altro esperimento. Stavolta, però, gli scienziati hanno assoldato dei gatti con i propri umani del cuore, quindi con le persone che abitualmente si prendono cura di loro in casa. Questo studio – ma non è l’unico – ha dimostrato come questi adorabili animali non solo amano il contatto con queste persone ma provano una vera e propria ansia da separazione quando sono “costretti” a separarsene. Il gatto, benché abbia un comportamento e un linguaggio completamente diverso rispetto a quello del cane che è più “estroverso” in tal senso, è socialmente legato al proprio umano del cuore, ne riconosce la voce, reagisce al suo umore, mostra persino segni di gelosia nei suoi riguardi.

Cosa pensano i gatti degli esseri umani

carezze al gatto

Ma cosa pensa realmente un gatto del proprio umano del cuore o in generale delle persone? Tutto ovviamente dipende dall’esperienza che raccoglie nel corso della sua vita. Purtroppo ci sono casi in cui i gatti non riescono a fidarsi delle persone perché in passato, magari da piccoli, hanno subito maltrattamenti oppure hanno vissuto l’abbandono. Sono esperienze che segnano profondamente ogni animale domestico e per tale ragione riuscire a far breccia nel loro cuore è davvero molto complicato (ma non impossibile).

Di base, però, quando non si tratta di esperienze negative di questo tipo, il Micio ha una visione ben precisa della persona che si prende cura di lui. Quando adottiamo un gatto, per lui diventiamo un punto di riferimento in tutto e per tutto, a cominciare dal cibo che è fonte di nutrimento. Ma non è solo la pappa che suggella il legame gatto-umano: Micio si fida della persona, lo percepisce proprio come un partner sociale, ne assorbe completamente umori ed emozioni.

Il gatto è una creatura estremamente sensibile e non è strano che studi in modo profondo tutto ciò che riguarda il suo umano del cuore. Familiarizza con il suo tono di voce, con il suo odore, con i suoi ritmi e i suoi spazi. Impara a vederlo al pari di un proprio simile e questo è molto importante quando si ha intenzione di prendersi cura di un gatto. Conoscerlo e farsi conoscere, instaurare un rapporto di fiducia e rispettarne natura ed esigenze sono alla base.

Perché i gatti sono attratti dalle persone a cui non piacciono

persona tocca un gatto sul muso

E poi c’è questo “simpatico” caso, che può sembrare quasi assurdo: perché mai ci sono gatti che vengono attratti proprio dalle persone che se ne tengono alla larga e verso di loro non hanno esattamente una preferenza?

La risposta in realtà non è complicata come potrebbe sembrare. I gatti sono animali che amano il contatto con le persone ma soltanto con i loro “eletti”, con chi conoscono profondamente, quando lo ritengano opportuno. Ci sono gatti più coccoloni di altri ovviamente, ma di base non dimentichiamo che parliamo di animali con una storia e istinti ben precisi.

Per spiegarlo in parole semplici, spesso l’invadenza delle persone che provano ad accarezzare un gatto magari disturbandolo mentre dorme o si sta facendo i fatti propri, emettendo versi strani con un tono di voce che potrebbe infastidirlo anziché attrarlo, suscitano nell’animale una reazione negativa. Al contrario una persona che non ama i gatti e se ne tiene alla larga, risulta più “curioso” agli occhi di Micio che per conoscerlo meglio tende ad avvicinarsi, ad annusarlo. Senza contare che una persona del genere non attua tutti quei comportamento che potrebbero dargli fastidio. Un bel paradosso!

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