Adottare un gatto traumatizzato: tutto quello che c’è da sapere
Portare a casa con sé è un felino è un atto di estremo amore; adottare un gatto traumatizzato ancor di più, ma è bene sapere come interagire
Adottare un gatto traumatizzato può richiedere una dose di pazienza in più a chi decide di accoglierlo in casa. Quando proviene dal gattile o si decide di dare una casa a un trovatello, infatti, spesso non abbiamo la possibilità di conoscere la sua storia pregressa.
Portare a casa con sé un amico a quattro zampe è un’esperienza straordinaria che ci consente di donare amore a chi non ne ha avuto chissà quanto e di rendere la sua vita migliore, ricevendo in cambio altrettanto. È bene però essere preparati per non rischiare di avere ripensamenti e per concedere all’esemplare in questione tutto quello di cui ha bisogno e che merita.
Uno sguardo d’insieme
Alcuni atteggiamenti potrebbero farci pensare che il nostro adorato Miao sia un soggetto con un passato difficile alle spalle. Ma spesso dei comportamenti strani possono anche essere soltanto dovuti a degli aspetti del suo carattere.
Il punto in questione, allora, è imparare a distinguere quando dietro c’è una storia di abuso oppure un’indole particolarmente scontrosa. In entrambi i casi, comunque, può valere la pena chiedere il supporto di un etologo esperto in comportamento felino.
Una fase di cambiamento…
Adottare un gatto traumatizzato vuol dire anche portare nella sua vita degli enormi cambiamenti. Cambiamenti che sarà felice di avere affrontato, vista la qualità della vita sensibilmente migliorata, ma che all’inizio non fanno altro che destabilizzarlo. Non dimentichiamo che si tratta pur sempre di animali estremamente abitudinari.
Cambiare casa e trovarsi in un ambiente completamente nuovo, con persone sconosciute può non essere semplice per il nostro amico a quattro zampe. Gli esemplari particolarmente sensibili si adattano con più difficoltà anche alla minima novità ambientale e relazionale. A tal proposito, potrebbe tornare utile conoscere qualche trucchetto che faccia vivere con serenità un eventuale trasloco a un gatto.
…che va affrontata
Alcuni atteggiamenti potrebbero essere spiegati con un normale nervosismo dovuto al periodo di transizione, ansia e stress infatti in casi del genere sono assolutamente comprensibili e Miao si ritrova a dover subire. Non si tratta certo di una scelta che parte direttamente da lui, infatti.
È altamente consigliato dare del tempo alla nostra ‘nuova’ palla di pelo che deve adattarsi a persone e ambienti totalmente sconosciuti. Una volta che capirà di essere al sicuro si mostrerà più serena e vivrà la nuova casa con tranquillità e gratitudine nei confronti di chi gliel’ha donata.
Questione di indole
Ogni essere vivente ha il proprio carattere, la propria indole. Di conseguenza alcune reazioni emotive possono essere giustificate pure da una dose notevole di timidezza oppure da un deficit in termini di socializzazione.
Il gatto diffidente può essere aiutato, ma è sempre meglio prevenire che curare. Lo stile di vita delle prime settimane lo condizionerà per sempre, assicuriamoci quindi che non subisca un allontanamento precoce dalla madre e dal resto della cucciolata e segua un addestramento mirato per imparare a interagire correttamente con l’ambiente circostante.
Se il felino che abbiamo accolto in famiglia non ci guarda negli occhi, non dobbiamo preoccuparci più di tanto. È sempre bene non dimenticare che si tratta pur sempre di un animale. Nel mondo felino guardarsi dritti negli occhi è un atteggiamento aperto di sfida, che può precedere una lotta. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sul perché il gatto eviti il contatto visivo.
Segnali significativi
Adottare un gatto traumatizzato, vuol dire stare in allerta in un primo periodo. Un campanello d’allarme da non sottovalutare dai nuovi proprietari, che hanno deciso di allargare la famiglia e di donare e riceve una vagonata di amore extra, è una reazione emotiva esagerata ad alcune situazioni o a oggetti assolutamente comuni e innocui. Alcune volte, inoltre, a confermare i dubbi, può essere evidente un sentimento di agitazione e paura.
Per fare un esempio, un bastone o una cintura potrebbero spingerlo a scappare o a soffiare. Questo potrebbe essere un tipico segnale di un abuso subito in passato. Infatti, i gatti hanno una memoria associativa legata a luoghi e oggetti. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come funziona la memoria del gatto e le ragioni che lo spingono a innervosirsi.
Prendersi cura di un gatto traumatizzato
Adottare un gatto traumatizzato può richiedere molta attenzione in più rispetto alla norma, ma non dobbiamo subito lasciarci prendere dallo sconforto e gettare la spugna. Alcuni espedienti, infatti, possono aiutarlo a vivere con più serenità la nuova situazione.
Tuttavia, l’adozione – soprattutto di un esemplare che viene dal rifugio e che per forza di cose non deve avere avuto una vita facile – non dobbiamo farci guidare solo ed esclusivamente dall’entusiasmo.
Miao, infatti, non è un peluche che possiamo abbandonare in un angolo, è un impegno per la vita: finché morte non ci separi, come si suole dire in altri contesti (anche questi più che lieti). Oltretutto, l’abbandono non è un’opzione e causa danni irreparabili nella sua psiche, sempre che riesca a sopravvivere (è ovvio).
In un’ottica di ambientamento veloce e indolore potrebbe essere d’aiuto fornirgli un rifugio, uno spazio sicuro all’interno della casa in cui può scappare e rimanere quando ne sente il bisogno. Creare uno spazio tutto suo, con un coperta e dei giochi, in cui rintanarsi quando è spaventato, dal quale uscire solo quando si è rasserenato. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere cosa fare quando Miao è spaventato dal temporale.
Anche quello del rinforzo positivo può essere un modo per avvicinarsi al gatto appena adottato. Premiarlo spesso con biscotti per pensati appositamente per lui o con attività di gioco può farlo sentire amato dalla nuova famiglia. Per avere il compito facilitato, ecco una ricetta deliziosa di biscottini al salmone per gatto.
Come ottenere la fiducia di Miao
È importante conquistare la fiducia del nuovo arrivato in famiglia, anche se comunicare con un felino può essere difficile. Imparare a leggere il linguaggio del corpo è fondamentale. Per fortuna, secoli di convivenza sempre più simbiotica hanno contribuito a ridurre il gap comunicativo inevitabile quando si tratta di due specie diverse.
Un professionista specializzato può essere di grande aiuto nell’instaurare un rapporto di fiducia con il nostro amico a quattro zampe. Un etologo esperto in comportamento felino, infatti, aiuta a comprendere gli atteggiamenti e a trovare delle soluzioni per migliorare una condizione di ansia e stress. Sarà lui a consigliarci eventuali esercizi e procedure che possono rendere più semplice la complessa fase dell’adattamento.
Consigli e conclusioni
Adottare un gatto traumatizzato può richiedere molta pazienza e impegno, come abbiamo potuto vedere, ma tornare a casa e trovare la palla di pelo che abbiamo deciso di includere nel nucleo familiare che ci aspetta miagolando e facendo le feste, in un ambiente che sente ormai come proprio, ci ripagherà sicuramente di tutti gli sforzi.
Il punto cruciale è fare in modo che non rischi di arrivare a soffrire di ansia, un disturbo non poco frequente e che colpisce in special modo chi ha alle spalle esperienze poco piacevoli. Vale la pena specificare, inoltre, proprio in un’ottica di adozione, che ci sono razze inclini a questo disturbo.
Anche se il gatto è tendenzialmente più indipendente del cane, se siamo costretti a stare diverse ore al giorno fuori casa per lavoro, non optiamo per un esemplare che fa parte di questo elenco. Faremmo soffrire Miao e la nostra vita risulterebbe tutt’altro che facile.