La fase della socializzazione è tra quelle più delicate nella vita del nostro amico a quattro zampe. È in questo contesto che impara a interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
Il mio gatto è leggenda vuole dare delle linee guida per affrontare molteplici situazioni davanti alle quali possiamo trovarci dopo aver deciso di adottare un meraviglioso felino.
L’addestramento dei gatti non è dissimile a quello dei cani, non fosse altro che per l’indole selvatica di Micio. Anche se ogni esemplare è a sé e ci sono le eccezioni. I felini non sono certo famosi per l’obbedienza. L’importante è non demordere.
Soprattutto se siamo alla prima esperienza, affidiamoci a professionisti esperti nel settore. L’addestramento dei gatti non si può improvvisare. Anzi: ci vuole metodo, pianificazione, perseveranza e tanta pazienza. I corsi tenuti da etologi certificati, possono essere davvero essenziali per la crescita dei nostri amici a quattro zampe appena adottati.
Sulla carta si tratta di un’ottima idea, l’importante è affidarsi a personale qualificato e non improvvisare. Un errore in questa fase potrebbe avere delle ripercussioni comportamentali per lungo tempo, forse per sempre. Per non cadere nelle trappole delle truffe online, bisogna saper cercare trainer e strutture certificate, che ci diano garanzie sul risultato.
Alcune volte le sessioni di allenamento si tengono presso negozi specializzati o in ambulatori veterinari: dipende dall’argomento del corso e dalle esigenze spazio-temporali.
Le tariffe possono variare, l’importante è ottenere quello per cui si paga. Chiediamo certificazioni che attestino la preparazione dell’addestratore, e accertiamoci che il luogo dove si svolge il corso sia adeguato allo scopo. La sicurezza del nostro amico a quattro zampe è e deve restare al primo posto, sempre.
Le tempistiche e le modalità cambiano in base agli obiettivi che si devono raggiungere. In genere, però, si consiglia di fare una sessione di addestramento una volta alla settimana per uno o due mesi: dipende dal tipo di allenamento. Spesso capita che si diano degli obiettivi da raggiungere a casa tra una sessione e l’altra e che questo migliori il rapporto tra bipede e quadrupede.
Le lezioni dovrebbero comprendere le basi per l’addestramento e il comportamento futuro del piccolo amico a quattro zampe. Socializzazione, comunicazione, obbedienza, consigli per l’addestramento casalingo. Molto dipende dal grado di socializzazione del nostro adorato Micio.
La socializzazione è la parte più importante dell’addestramento dei gatti, la base per tutto il resto. Fa in modo che Miao riesca a relazionarsi con persone, situazioni e luoghi nuovi. Il fine è quello di evitare che diventi pauroso o aggressivo. Tutto questo, però, ponendo la sicurezza del nostro amico a quattro zampe al primo posto.
Questa fase è bene che venga seguita e supervisionata da un etologo esperto, che abbia consapevolezza su come si debba procedere in un momento così delicato della crescita.
Sempre più proprietari mostrano l’esigenza di gestire il proprio pet in casa. Diventa sempre più importante la pulizia dell’appartamento e che il mobilio venga preservato da attacchi più o meno evidenti e rovinosi. Basti pensare alla fine che molto spesso fanno le tappezzerie dei divani e non solo.
Ecco che la nostra sessione sull’addestramento dei gatti prevede informazioni utili sull’allenamento in casa e sull’addestramento con l’utilizzo del trasportino e di altri accessori molto utili. Far sentire sicuri i proprietari di saper gestire la convivenza è un valore aggiunto per gli etologi moderni.
Prima di passare agli insegnamenti più complessi e sfiziosi, è bene concentrarsi sui comandi di obbedienza di base. Senza snaturare l’indole selvatica di Miao, facciamo in modo che la convivenza avvenga nel rispetto di tutti gli attori in gioco.
In base alle singole esigenze, possiamo dover insegnare al gatto a entrare nel trasportino, a non mordicchiare o graffiare, a lasciar stare le singole piante o un giardino intero. Ogni scopo ha il proprio metodo, e noi cercheremo di essere il più possibile esaustivi, senza avere la pretesa di sostituirci ai professionisti del settore.
Se qualcosa non va, e notiamo un mutamento nell’atteggiamento del nostro amico a quattro zampe, rivolgiamoci al veterinario di fiducia. Sarà lui, con un quadro clinico completo e considerando anche eventuali caratteristiche di razza a dirci se va tutto bene o se c’è qualche problema da affrontare.
Quelle che possono darci gli esperti sono tutte informazioni utilissime per la gestione del proprio amico a quattro zampe. Per ottenere obbedienza una cosa è certa: bisogna avere l’ausilio di un di alcuni accessori e non dimenticare il rinforzo positivo in allenamento. Un meccanismo che si basa sulla premiazione di Miao quando mette in atto comportamenti virtuosi e risponde in maniera affermativa alle nostre richieste.
L’addestramento dei gatti è bene che comprenda delle lezioni sulla gestione e la risoluzione dei problemi comportamentali più frequenti. Masticare, saltare e gemere sono quelli che quasi tutti gli amanti di Miao hanno dovuto imparare a gestire. Dare informazioni utili all’addestratore su problematiche precise può essere d’aiuto per arrivare dritti al punto e massimizzare tempi e risorse preziose.
Un buon etologo poi non dimentica mai l’importanza di una sempre maggiore comprensione del perché il gatto si comporti in un modo o in un altro. Solo la consapevolezza porterà a una risoluzione definitiva ed efficace delle storture comportamentali. Non serve a nulla curare l’effetto, se non si va alla radice della questione.
In base all’età e alle esperienze di vita pregresse, obiettivi e modalità possono variare. Ma una cosa è certa: un po’ come succede anche a noi bipedi, non si finisce mai di imparare. Il nostro amico a quattro zampe avrà sempre bisogno di noi e della nostra guida, rispettosa ma risoluta.
I corsi danno le basi per la gestione di un quadrupede che, come tale, ha un linguaggio diverso dal nostro. In realtà però non si finisce mai di conoscere il proprio amico e di insegnargli cose nuove. E nemmeno noi finiamo mai di conoscerlo e di imparare da lui.
Una buona abitudine è quella di sfidarlo, nuove abilità e nuovi comandi o trucchi stimolano l’apprendimento e il rapporto gatto – proprietario. Esistono anche dei corsi di livello avanzato che si focalizzano su esigenze specifiche. L’addestratore, quando è bravo, è anche in grado di guidare verso un’eventuale percorso successivo.
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