Acqua ossigenata al gatto: quando si usa e quando no
La salute di Fido passa da un corretto stile di vita, ma che si ferisca e debba essere medicato è una possibilità. L’acqua ossigenata al gatto va bene?
Vorremmo vederlo sempre in ottima salute, allegro e senza alcun tipo di problema, può succedere però che il nostro amico a quattro zampe abbia bisogno di essere medicato a seguito di ferite o lacerazioni di vario tipo
Accade in special modo ai felini randagi o che vivono in semilibertà. Gli ultimi sono quegli esemplari che hanno la fortuna di avere una casa calda dove rientrare, ma che possono scorrazzare in giardino o fuori durante il giorno.
Possono, quindi, fare delle attività fisiche un po’ audaci e pericolose, entrare a contatto con altri loro simili o altri animali e rimanere feriti. In questo caso, l’acqua ossigenata al gatto si può applicare o è meglio evitare, e in che misura? Cerchiamo di fare un po’ di ordine.
Uno sguardo di insieme
Soprattutto con le temperature primaverili o estive, oppure quando c’è una bella giornata di sole, per il nostro amico a quattro zampe avere la possibilità di passare qualche ora all’aperto è un vero e proprio dono. Rispetto alle quattro, e sicure, mura domestiche, però, i pericoli sono sempre dietro l’angolo e con essi gli incidenti.
Scoprire se l’acqua ossigenata al gatto può essere applicata e in che modo è di fondamentale importanza per prendersene cura al meglio e non metterlo a rischio, seppur involontariamente. Ecco allora che sconsigliamo sempre di evitare di ricorrere al fai da te o al sentito dire di amici e parenti e di avvalersi dell’aiuto mirato del veterinario di fiducia, colui che conosce al meglio eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere negativamente.
Come medicare Miao
Controllo del territorio, lotta per conquistare una gatta nel suo periodo di calore: possono essere tanti i motivi per i quali i felini si trovano costretti a entrare in contrasto. La loro forza fisica e le loro caratteristiche non sono di poco conto e, quindi, può succedere che il nostro amico a quattro zampe torni a casa ferito e abbia bisogno di cure.
Considerando che il corpo degli animali non può essere assimilato a quello umano, che ci sono tante differenze, prima di agire d’istinto dobbiamo essere sicuri che la procedura che abbiamo deciso di adottare per medicarlo sia quella giusta e che non lo danneggi ancor di più.
Inoltre, non dimentichiamo che ci troviamo di fronte a un esemplare dalla forte componente istintuale e, quindi, non starà fermo e buono a farsi fare qualsiasi cosa, pienamente consapevole che sia per il suo bene. Dunque, attenzione anche al metodo e alla nostra incolumità.
Almeno la prima volta chiediamo aiuto a uno specialista, in modo tale che possa fare anche una visita di controllo generale ed escluda eventuali altri traumi non immediatamente riscontrabili. Basti pensare a una lesione o a un’emorragia interna nel gatto. Solo con i metodi del veterinario e il supporto diagnostico per immagini è possibile avere un quadro clinico completo.
Via il pelo
Prima di applicare l’acqua ossigenata al gatto, secondo modalità e dosaggio consigliato dallo specialista ed escluso il fatto che ci si trovi di fronte a ferite profonde e di una certa gravità, che hanno bisogno dell’intervento del veterinario con punti e altre manovre mirate, teniamo conto di due aspetti molto importanti dal punto di vista precauzionale. Se la situazione non è grave, si può fare da soli, ma bisogna essere preparati e non lasciare nulla al caso: è bandita l’improvvisazione.
Per medicare il nostro amico a quattro zampe come si deve, la prima cosa da fare è sfoltire il mantello con delle forbici piccole. L’area che interessa è quella immediatamente circostante alla ferita. In questo modo ridurremo al minimo la formazione di grumi di sangue sul pelo.
Una volta terminata questa procedura di toelettatura d’emergenza, si deve disinfettare la ferita. È indispensabile pensare al nostro amato Miao come un animale e non come un umano. Il disinfettante, quindi, è bene che sia specifico per pet. Non deve bruciare e che abbia dell’acqua ossigenata al 3%. In alternativa possiamo usare dell’acqua potabile, ma sono assolutamente da evitare tinture che contengono alcol.
Inoltre, se notiamo che il nostro amico a quattro zampe è particolarmente sofferente e nervoso, impariamo come parlare al gatto per farlo sentire protetto e al sicuro. Questo è un metodo semplice per cercare di controllarlo al meglio ed evitare che faccia gesti pericolosi per la sua e la nostra incolumità. Il linguaggio dei gatti, infatti, per quanto lo si possa conoscere e interpretare correttamente, è diverso dal nostro e un gap comunicativo ci sarà sempre. Cerchiamo di ridurlo al minimo con un corretto tono di voce e con il linguaggio non verbale.
Disinfettare sì, ma non medicare immediatamente
L’acqua ossigenata al gatto si può applicare, ma serve ancora scoprire qualche altro consiglio per curarlo al meglio e fare in modo che l’incidente appena avvenuto diventi prima possibile solo un lontano ricordo. Infatti, va tenuto a mente anche che, una volta disinfettata la ferita, è meglio aspettare qualche minuto prima di medicarla. Lasciamo che sanguini giusto un po’. In questa maniera permetteremo alla pelle lacerata di autopulirsi, riducendo così il rischio di infezioni nel gatto e tutto quello che ne consegue. Solo dopo questo piccolo accorgimento, si può procedere con la fasciatura vera e propria.
Anche in questo caso chiediamo il consiglio del veterinario di fiducia e, se il nostro amico a quattro zampe è particolarmente nervoso e rischiamo si tolga tutto quanto a morsi, prendiamo in seria considerazione la possibilità di mettergli al collo un collare elisabettiano, pensato appositamente per favorire al meglio la convalescenza di cani e gatti, ma non solo.
Di norma, la medicazione fatta con dell’acqua ossigenata applicata al gatto va cambiata due o tre volte al giorno. L’obiettivo è tenere pulito il bendaggio.
Se il veterinario ci dà il proprio benestare, applichiamo anche una pomata sui bordi della ferita. Facciamo attenzione che il nostro amico a quattro zampe non si lecchi. Ovviamente questo tipo di attenzione va mostrata anche mentre mettiamo il disinfettante e subito dopo. In seguito, secondo indicazioni specialistiche, portiamo la nostra piccola palla di pelo al controllo in ambulatorio. In questo modo saremo sicuri che tutto stia andando nel migliore dei modi.