Accorciare il pelo al gatto, quando e come farlo: cosa consigliano gli esperti
Il benessere della nostra palla di pelo è prioritaria. In quest'ottica, possiamo accorciare il pelo al gatto? Se sì, come? Tutti i dettagli
È una buona idea accorciare il pelo al gatto? Questa è una delle domande più frequenti che si fanno gli amanti dei mici. L’acqua alla maggior parte dei felini non fa una grande simpatia, e la toelettatura in generale non è certo il momento preferito di Miao (a meno che non se ne occupi autonomamente).
Tutti i giorni i gatti si occupano della propria igiene con grande cura e attenzione, però se vedono un tentativo di invasione di campo non la prendono benissimo. Ma è sufficiente quello che fanno o è necessario il nostro intervento?
Uno sguardo di insieme
Accorciare il pelo al gatto è una buona idea? Come e quando va fatto? Per quanto sia raro sentir parlare del bagnetto al nostro adorato Miao, c’è una fase della sua vita in cui i veterinari consigliano di farlo.
Quando è ancora cucciolo e appena concluso il primo ciclo di vaccinazioni – quello che lo rendono più forte e resistente nei confronti di parassiti e infezioni provenienti dal mondo esterno.
Serve a rimuovere lo sporco ostinato, a far tornare lucido un pelo che possibilmente non lo è a causa dell’intervento dello specialista. Il tutto si amplifica se Miao proviene dalla strada. Qualsiasi nostro approccio deve tenere conto della natura del nostro amico a quattro zampe, che dobbiamo evitare di traumatizzare.
Quando la toelettatura è consigliata
Accorciare il pelo al gatto è consigliabile in pochi casi, ma ci sono. Esistono delle razze con la pelliccia particolarmente lunga che soffrono in maniera particolare il caldo durante la stagione estiva. Poi non è da sottovalutare anche la formazione di eventuali nodi. È proprio a causa di questi ultimi che si decide di tagliare la testa al toro o, meglio, il pelo al gatto. Lo si fa con gli esemplari di Persiano, di Angora, con il gatto Norvegese e il Maine Coon.
I felini amano tanto sentirsi puliti, a posto, con il pelo curato e lucido. In caso contrario possono soffrire di episodi di ansia o stress. Tosarlo, quindi, è un’esperienza che contribuisce a intensificare il legame tra bipede e quadrupede. La fiducia, infatti, è un bene prezioso che va coltivato.
Una precisazione, però, è d’obbligo: la tosatura del pelo – vale sia per i cani che per i felini – è raccomandata solo quando il mantello non è trattabile in altro modo a causa dell’eccessiva presenza di nodi o perché troppo sporco. Se spazzole e lozioni detergenti non bastano, tagliamo! In caso contrario non sottoponiamo a nervosismi inutili il nostro amico a quattro zampe.
Questione di abitudine
Per fare in modo che accorciare il pelo al gatto non sia un evento traumatico, sia per lui che per noi che potremmo essere vittime di un attacco in piena regola, è consigliabile abituarlo sin dai primi mesi di vita. Così la tosatura sarà più accettata.
Inoltre, non dimentichiamo di spazzolare la pelliccia con regolarità. La frequenza deve stabilirla il veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza. Va fatto per rimuovere il pelo morto, quello in eccesso, così da evitare che si formino fastidiose palle di pelo.
Se il gatto è adulto e non è mai stato tosato, è necessaria una dose extra di pazienza ed è bene procedere con delicatezza e attenzione, facendo caso alle reazioni del nostro amico a quattro zampe. Se lo stress è eccessivo fermiamoci e chiediamo il supporto di un professionista del settore.
La struttura del pelo
Accorciare il pelo al gatto vuol dire anche conoscerne la struttura per sapere come intervenire. Ogni amico a quattro zampe ha delle caratteristiche specifiche che adesso andiamo ad analizzare.
Il sottopelo è corto e morbido e serve da isolante per il corpo che deve proteggersi da caldo e freddo; ma non tutte le razze ne sono dotate. Subito dopo troviamo le setole – che sono dei peli più lunghi e ispidi – e i peli dominanti (o primari), che sono quelli più lunghi e visibili. Possiamo trovare un mantello lungo, semilungo o corto. Ha l’importante funzione di proteggere dagli insetti, dai parassiti e dallo sporco. Inoltre fa da termoregolatore. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sugli antiparassitari del gatto.
E gli accessori per la tosatura
Per accorciare il pelo al gatto è necessario possedere tutti gli strumenti per la tosatura. Ma non basta: bisogna anche saperli usare. Oltretutto, lo spazio deve essere piuttosto amplio e al chiuso, così da evitare possibili fughe. Servono:
- Forbici di differenti dimensioni;
- Rasoio creato ad hoc per i felini;
- Asciugamani e strofinacci;
- Spazzole e pettini.
Se non siamo pratici, affidiamoci a qualcuno che sappia cosa fare. È importante che il toelettatore sia certificato e che sappia anche come approcciarsi all’animale. Trasformare un evento innocuo in uno tra i più traumatici non è poi così difficile.
Prima il bagno
Prima di tosare il nostro amico a quattro zampe, bisogna fargli il bagnetto. Prepariamo tutto in anticipo, così da non provocare stress inutili quando arriva il momento cruciale.
In questa occasione, se il veterinario ci dà il proprio nulla osta, si può valutare l’ipotesi di tagliare anche le unghie. Su questo argomento ci sono diverse scuole di pensiero e vale la pena documentarsi sull’argomento.
Dopodiché, lavato Miao, asciughiamolo per bene con il supporto di un asciugamano che ci aiuti a rimuovere i peli morti in eccesso. Successivamente il mantello va pettinato per districare i nodi prima di usare le forbici. In questo modo rendiamo più semplice la fase della tosatura vera e propria.
È il momento di tagliare
Per accorciare il pelo al gatto, a questo punto, dobbiamo prendere in mano le forbici. Cerchiamo di tagliare il più possibile senza danneggiare la cute del nostro amico a quattro zampe. Saranno necessarie forbici di diverse dimensioni in base al punto in cui si accorcia il pelo. Vicino alle orecchie, ai genitali e alle mammelle usiamo quelle con le punte arrotondate.
A questo punto, il felino è pronto per essere tosato. Con la tosatrice, il taglio sarà drastico ed è importante che in questa fase, il mantello non sia troppo lungo, altrimenti potrebbe essere pericoloso per l’incolumità dell’animale. Fondamentale è precisare che va usata dal collo alla coda, evitando le aree più sensibili come le orecchie, il muso e dove ci sono diversi vasi sanguigni.
Procediamo con movimenti dritti e lineari e senza premere troppo contro la cute. Non abbiamo fretta e non spaventiamo il micio con il rumore del rasoio elettrico. Meglio passare più volte che fargli male, in casi particolarmente complessi si può decidere di procedere in giorni diversi.
Manteniamo la stessa lunghezza su tutto il corpo e insistiamo sulla coda. Sulle zone delicate usiamo le forbici e a fine tosatura premiamo la pazienza del nostro amico a quattro zampe con un rinforzo positivo.
Quando non tosare?
Accorciare il pelo al gatto, alle volte, viene decisamente sconsigliato. La tosatura, infatti, lo espone a numerosi rischi come le ustioni causate dal sole o le punture d’insetti. Anche leccandosi Miao potrebbe provocarsi delle microlesioni. Per non parlare dell’aspetto più immediato e a cui pensiamo tutti: la termoregolazione.
La prevenzione, come sempre, è il migliore approccio possibile. Cerchiamo di spazzolare il nostro amico a quattro zampe con regolarità. A seconda della razza, la frequenza può cambiare. Rimuovendo il pelo morto e le impurità, infatti, riduciamo la formazione dei grovigli.