Aboliti i test sperimentali che uccidevano i gatti
Usa sono stati finalmente aboliti i test sperimentali sulla toxoplasmosi che uccidevano i gattini
A dare la bella notizia è il White Coat Waste Project, un’organizzazione no profit che da anni controlla e denuncia i test sugli animali negli Stati Uniti. Così scrivono: “Vittoria. Dopo un’intensa campagna lunga un anno abbiamo ottenuto che il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) ha fermato tutti i test su gatti e gattini e che i sopravvissuti saranno adottati”.
A leggere le notizie seguenti rimarrete a dir poco inorriditi. Il governo degli Stati Uniti è stato accusato di aver ucciso migliaia di gattini sani per degli esperimenti segreti andati avanti per decine di anni. Si parla di numeri esorbitanti, fino a 100 gattini uccisi all’anno dal 1982 al 2015.
A lanciare l’accusa è il White Coat Waste Project, che ha ottenuto la possibilità di diffondere la notizia dopo aver analizzato i documenti forniti dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) sulle attività dell’Animal Parasitic Diseases Laboratory di Beltsville, nel Maryland.
In cosa consistevano questi test. I poveri gattini di due mesi, venivano nutriti per due o tre settimane con carne cruda infettata da Toxoplasma, causa della toxoplasmosi.
Poi dalle loro feci veniva prelevato il parassita per essere usato in altri esperimenti per combattere le malattie di origine alimentare. A quel punto i cuccioli venivano uccisi e forse, a quanto si legge, inceneriti.
Incredibile uno degli ultimi rapporti di qualche settimana fa, dove venivano raccontati gli esperimenti di cannibalismo. I gatti venivano nutriti con carne di altri gatti e di cani importati dai Paesi asiatici.
Crudele è dir poco, anche la decisione dell’USDA di massacrare i gattini dopo che venivano utilizzati nella ricerca. Finalmente questa triste realtà sembrerebbe essersi conclusa.
Ora i gatti rimasti e non infettati sono stati messi in adozione. Sperando che al più presto qualcuno di buon cuore si prenda cura di loro, accogliendoli nella loro famiglia e donandogli finalmente l’affetto di cui hanno tanto bisogno.
Ci auguriamo che vengano trattati finalmente come meritano, da esseri viventi e non come cavie da laboratorio.