Come faccio ad allontanare il gattino dai cani randagi?
Allontanare il gattino dai cani randagi: tutti i modi più utili per tenere a distanza di sicurezza i cani randagi che animano la zona.
Che viviate in condominio o in una casa con giardino è importante conoscere tutte le strategie per allontanare il gattino dai cani randagi, per tenere separati questi due mondi. In particolare se la zona brulica di animali a piede libero, magari affamati e non propriamente in salute. Esemplari che potrebbero identificare il cucciolo come preda, spingendosi fino a rincorrerlo e cacciarlo.
Le strategie per dividere i cani dal piccolo possono essere tante e tutte lecite, infatti l’obiettivo è porvi rimedio senza incidere sulla salute dei randagi. Vietato utilizzare soluzioni eccessive come violenza, reclusioni forzate e brutali, oltre che l’impiego di prodotti chimici molto tossici. Rimedi non tollerabili e non di certo legali, che potrebbero incidere anche sulla salute dello stesso gattino.
Separare e allontanare il gattino dai cani randagi è possibile, così da evitare che la situazione degeneri e che i cani rilascino urina e feci nei pressi dell’abitazione. Una strategia per segnare il territorio, tipica degli animali. Scopriamo insieme come fare.
Rimedi naturali e attrezzatura tecnica
Per impedire che il felino di affezione entri in contatto con i cani randagi di zona è importante mettere in atto una serie di soluzioni utili, meglio se naturali ed efficaci. Ad esempio spruzzando lungo il perimetro esterno della recinzione un repellente naturale, un mix di bicarbonato di sodio e acqua. Una soluzione utile da spruzzare sulle aree marcate con l’urina dai randagi, perfetto per eliminare l’odore e la presenza della stessa.
Utile anche una soluzione composta da acqua e aceto, oppure la presenza di piantine alla lavanda da disseminare lungo la recinzione Senza dimenticare i repellenti presenti in commercio, già pronti per l’utilizzo e facili da dosare. Passando per i dissuasori con sensori di movimento, come ad esempio un dispositivo di irrigazione oppure uno sonoro.
Una sorta di repellente a ultrasuoni facilmente udibili dall’orecchio finissimo dei cani, in grado di emettere onde sonore che disturbano i randagi. In questi casi è bene che il cucciolo di gatto rimanga in casa così da non incappare inavvertitamente in questo genere di suoni.
Creare un ambiente sicuro
La prima regola per allontanare il gattino dai cani randagi è quella di creare uno spazio domestico sicuro, outdoor compreso. In particolare evitando che il micio esca da solo nel prato senza che nessuno monitori i suoi spostamenti, finendo incastrato in qualche grata o uscendo dal cancello di casa. Una condizione che potrebbe mettere a repentaglio la sua esistenza, in particolare se nei paraggi stazionano dei cani randagi.
Il piccolo felino dovrà accedere all’area green solo in presenza del proprietario e all’interno di una piccola parte, così da impedire fughe repentine e improvvise. Ma dovrà rimanere in casa al sicuro, per non scontrarsi con la presenza dei cani randagi che vivono nei paraggi.
La recinzione esterna andrà rinforzata accuratamente, anche con l’aggiunta di sensori di movimento, mentre il balcone dovrà prevedere la presenza di una rete di protezione totale. Il piccolo dovrà poter contare su un’abitazione accogliente ma anche sicura. Specialmente se collocata in un’area immersa nel verde e un po’ isolata, per non finire come facile preda di animali selvatici e dei cani randagi.
Cause e motivazioni
Le cause che spingono i randagi ad avvicinarsi alla casa possono essere tante, prima tra tutte la presenza dello stesso cucciolo di gattino e dei suoi odori. Un’attrattiva interessante per i cani spesso molto territoriali, pronti a rincorrere tutte le piccole prede. Un comportamento che investe i cani di casa e di proprietà al pari dei randagi.
Non solo perché ad attirare i quadrupedi è anche l’odore del cibo fornito al cucciolo, una necessità vitale per chi è costretto a vivere per strada senza la sicurezza di un pasto e di un riparo. Molto spesso i randagi posso apparire nervosi e aggressivi, un comportamento naturale e figlio delle difficoltà date dalla vita randagia. Scacciati, malmenati e spesso vessati, cercano la protezione nel branco viaggiando così in gruppo.
Una condizione che può sicuramente spaventare, ma i cani randagi sono animali bisognosi di cure e attenzioni che andrebbero segnalati alle autorità competenti. Così da effettuarne il recupero, la messa in sicurezza e avviare l’iter per una nuova adozione. Molto spesso i randagi sono seguiti dalle associazioni di volontari o da interi quartieri, ma sono animali che cercano un contatto perché in difficoltà. Scacciarli non sempre è la soluzione migliore, meglio valutare la singola situazione e comprendere come intervenire per il loro bene come per quello del gattino di casa.
Gattino e randagio, amicizia possibile
E se tra i due dovesse nascere un’amicizia e una forte sintonia magari si potrebbe decidere per aprire al cane le porte di casa, avviando un percorso di interazione guidata. Il cane potrà così lasciarsi alle spalle una vita difficile ricevendo cure, cibo e principalmente amore.
Non sempre allontanare il gattino dai cani randagi è la scelta migliore, in alcuni casi possono nascere grandi sodalizi in grado di cambiare il corso degli eventi per tutti i protagonisti. In particolare in quei territori dove le istituzioni faticano a contenere la presenza dei quadrupedi a piede libero.