Come faccio ad allontanare il gattino dai gatti randagi?
Allontanare il gattino dai gatti randagi: tutti i modi per impedire che entrino in contatto o che varchino i confini della propria casa.
Se vivete nei pressi di una colonia felina e avete da poco adottato un cucciolo ecco alcune strategie per impedire e allontanare il gattino dai gatti randagi. In particolare se il micino è ancora molto giovane e non ha completato il ciclo vaccinale, una prassi necessaria per la sua sicurezza personale.
I gatti randagi sono animali bisognosi di cure e di cibo e, nonostante quelli presenti nelle colonie feline spesso vengano accuditi, non sempre possono vantare un percorso vaccinale completo. Alcuni potrebbero essere portatori di malattie e virus, o anche risultare particolarmente aggressivi e predisposti alle zuffe.
Prima di allontanarli da casa è importante comprendere la motivazione del loro comportamento, se qualcosa li ha attirati e come risolvere la problematica. Sia per il bene degli stessi gatti randagi che del piccolo nuovo cucciolino di casa. Scopriamo insieme come allontanare il gattino dai gatti randagi.
Perché i gatti randagi vogliono entrare in casa
Vivere nei pressi di un’area verde oppure a poca distanza da una colonia felina potrebbe comportare la presenza di molti randagi a pochi passi da casa. Specialmente se attirati dalla presenza di un nuovo ospite casalingo, un adorabile cucciolo adottato da poco. Se la connessione vi turba e volete allontanare il gattino dai gatti randagi prima è necessario comprendere le cause che li spingono a muoversi verso l’abitazione.
Spesso la motivazione è riconducibile alla presenza di un giardino o di un’area verde dove il gattino di casa gioca monitorato dal proprietario, e dove sono presenti ciotole con cibo e acqua fresca. Una vera presenza intrigante per dei randagi costretti a sopravvivere con poco o nulla, oppure obbligati a lunga giornate di digiuno. Gli stessi potrebbero varcare i confini casalinghi anche per altre motivazioni, ad esempio il cucciolo non è ancora stato sterilizzato.
Oppure perché sono presenti altri animali che scatenano il loro interesse, come una gabbietta con canarini o pappagallini, o anche una mangiatoia per i passerotti e gli uccellini di passaggio, una elemento in grado di scatenare la loro curiosità. Fino alla presenza di una cuccia o di una zona riparata dove nascondersi per proteggersi dagli agenti atmosferici, in particolare durante le giornate più fredde.
Come separare il cucciolo di casa dai gatti randagi
I gatti randagi sono animali senza fissa dimora e non adeguatamente curati, non tutti risultano in salute nonostante la presenza sul territorio di alcuni associazioni e di molti volontari. Alcuni potrebbero trasmettere malattie e virus al micino di casa, cercando di accoppiarsi con lo stesso trasmettendogli malattie ben più importanti quali la FIV e la FeLV. Per questo è necessario allontanare il gattino dai gatti randagi, magari semplicemente impedendo al primo di entrare in contatto con i secondi.
Evitando di lasciarlo libero in giardino senza nessuna custodia e nessun monitoraggio, osservando al contempo il comportamento dei randagi e l’area del giardino che prediligono. Eliminando tutte le fonti di cibo e acqua dall’area green, proteggendo all’interno della casa anche gli altri animali dell’abitazione. Eventualmente rifornendo di cibo la stessa colonia così che i randagi perdano interesse nei confronti delle ciotole del cucciolo.
Ostruendo il passaggio alle aree che i randagi amano di più, ad esempio il porticato o eventuali spazi dove sono soliti nascondersi. Installando sensori di movimento in grado di attivare l’irrigazione in giardino, così da impedirne l’accesso. Utilizzando anche repellenti naturali in grado di tenere a distanza i randagi solo con il loro odore, ma senza risultare tossici. Fino alla scelta di più importante, ovvero sterilizzare il gatto di casa così che non fomenti più gli animi e le pulsioni degli altri felini.
Come aiutarli e quando è possibile un contatto
Se monitorati i randagi potrebbero interagire con il gattino di casa, in particolare se è certa la loro profilassi vaccinale e se l’indole è mansueta. Alcuni di questi potrebbe essersi semplicemente smarriti e risultare di proprietà, per questo andrebbe sempre verificata l’eventuale presenza del microchip sottocutaneo. Sia con l’apposito lettore in possesso di alcuni volontari e del veterinario di zona, sia chiedendo informazioni a chi si prende cura di loro.
Non sempre il contatto è da evitare, i randagi sono animali bisognosi e trascurati che potrebbero condurre una vita più sana e sicura con un po’ di cure in più. L’amicizia con il cucciolo di casa potrebbe spingere verso il desiderio di allargare la stessa famiglia, accogliendo un povero randagio senza fissa dimora. E dopo tutte le cure e le visite del caso potrebbe diventare parte integrante del nucleo familiare.
E se non si desidera aumentare eccessivamente il numero dei felini presenti in casa basta scegliere di sterilizzare il proprio cucciolo. Infine se non si vuole accogliere il randagio in casa ma lo si vuole comunque adottare basta predisporre un’area protetta all’esterno, magari una cuccia ben isolata da disporre in una zona asciutta del giardino. Uno spazio dove il randagio possa dormire al caldo senza che freddo e pioggia possa disturbarlo. Accogliendolo magari in bagno o nel box privato durante le giornate più fredde e piovose.