Come preparare il riso al gatto
L’alimentazione di Miao è fondamentale per il suo benessere generare. In quest’ottica, come possiamo preparare il riso al gatto in maniera gustosa
Il benessere del nostro amico a quattro zampe passa per la dieta che scegliamo per lui. Fermo restando che si tratta di un aspetto importante che va concordato con il veterinario di fiducia, ecco alcuni consigli per preparare una pappa gustosa e che rispetta i bisogni nutritivi di Micio.
Proteine di origine animale, minerali, vitamine e fibre sono i componenti principali di una dieta equilibrata, a patto che vengano dosati correttamente e secondo il fabbisogno giornaliero della nostra piccola palla di pelo.
Se il nutrizionista ce lo consente, dopo una valutazione attenta di eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono avere un loro peso, possiamo fare in modo di preparare il riso al gatto più buono e nutriente che la nostra piccola palla di pelo abbia mai mangiato.
Miao è quello che mangia
Pure il sapore vuole la sua parte e vale anche per la nostra piccola palla di pelo. Non dobbiamo pensare solo ai nutrienti, ma anche al gusto. L’importante, però, è che non prendiamo mai in considerazione gli alimenti tossici per i gatti. Lo stomaco di Miao, infatti, è particolarmente sensibile e non sintetizza ogni alimento come facciamo noi. Questo è un aspetto da tenere bene a mente per non rischiare una indigestione.
Spiegato quindi il motivo per cui, prima di inserire un cibo mai provato prima, dobbiamo attendere il nulla osta del veterinario di fiducia e fare una prova allergica con piccolissime quantità. Se non notiamo nessuna reazione sospetta, possiamo procedere con le quantità consigliate dallo specialista, altrimenti è meglio trovare un’alternativa salutare e indolore per la digestione di Micio.
Integrare la dieta carnivora del nostro amico a quattro zampe con verdure, cereali e altri alimenti è un’alternativa sicura, sana e ricca che porterà molti benefici alla sua salute, soprattutto se si scelgono alimenti biologici e si seguono le indicazioni del nutrizionista. Fondamentale, dunque, è agire con consapevolezza e raziocinio. Affidarsi al fai da te o al sentito dire potrebbe danneggiare il nostro adorato Miao, l’ultima cosa che vorremmo accadesse.
La nostra sezione dedicata alle ricette permette di trovare nuove idee, sicure per gli animali. Anche se è bene chiedere il nulla osta del veterinario del nostro amico a quattro zampe, ecco una ispirazione che ci dice come preparare il riso al gatto. Indipendentemente dal fatto che si opti per un’alimentazione naturale del gatto o meno, fondamentale è che sia sana e bilanciata.
Cucinare è un’arte
Preparare il riso al gatto può sembrare facile, ma così non è. Infatti, le regole che valgono per noi bipedi non è detto siano valevoli per la nostra piccola palla di pelo che ha un apparato gastrointestinale differente rispetto al nostro. Questo alimento, sempre seguendo le indicazioni degli esperti, può rappresentare un modo per preparare qualcosa di diverso in sicurezza. A prescindere dal motivo per cui abbiamo deciso Micio non potrà non apprezzare, goloso com’è.
Una precisazione è d’obbligo però: il riso da solo non è sufficiente per bilanciare la dieta. Si dovranno aggiungere alcuni ingredienti extra per soddisfare le sue esigenze nutrizionali di base. Ecco perché è importante seguire le ricette pensate appositamente per i quadrupedi. E non improvvisare se prima non abbiamo chiesto il parere dello specialista.
Quanto riso dare al gatto
Il procedimento per preparare una pappa con i fiocchi alla nostra piccola palla di pelo è procedere step by step. La ricetta che vi proponiamo oggi prevede pochi ingredienti e facilmente reperibili in dispensa o al supermercato. L’importante è assicurarsi che siano di qualità. Disponiamo sul tavolo della cucina:
- 100 grammi di riso;
- 200 grammi di carne di pollo senza ossa, mi raccomando;
- Due carote intere;
- Un uovo.
L’uovo e il pollo sono fonte di proteine, indispensabili per l’equilibrio del nostro amico a quattro zampe. Le carote contengono fibre e delle vitamine preziose. Attenzione però a quale parte decidiamo di dare da mangiare a Miao. Dare il pollo al gatto con le ossa è rischioso perché rischia di soffocare. A tal proposito, ecco cosa fare quando il gatto ha qualcosa bloccato in gola.
Questi nutrienti, insieme ai carboidrati del riso, renderanno questo piatto una scelta completa ed equilibrata per saziare al meglio la nostra piccola palla di pelo. Un’alternativa valida è la torta per gatti alla carne, una vera leccornia!
Passo dopo passo
Per preparare il riso al gatto riempiamo una pentola d’acqua e portiamola a ebollizione. A questo punto aggiungiamo il riso e facciamolo cuocere per 20 minuti. Non aggiungiamo spezie come sale e pepe, entrambe fanno molto male allo stomaco di Miao. Nel frattempo che la base del piatto in preparazione cuoce, avremo tutto il tempo di preparare il resto degli ingredienti: hanno tempi di cottura più rapidi, non abbiamo paura.
Cominciamo sbucciando, lavando e tritando ben bene le carote, tra tutti gli alimenti presenti quelle che sono più durette e necessitano di una maggiore cottura (riso a parte). I pezzi possono essere grandi o piccoli quanto vogliamo, ma un consiglio e di sminuzzarle per velocizzare la preparazione sul fuoco. Dopodiché laviamo l’uovo per eliminare tutto lo sporco residuo delle galline e del mercato che si deposita sul guscio e tagliamo il pollo a tocchetti facili da ingerire dal nostro amico a quattro zampe.
A metà cottura del riso, quindi dopo circa 10 minuti, aggiungiamo il resto degli ingredienti da cuocere e lasciamo che cuociano. Tra le modalità di preparazione, gli alimenti bolliti sono i più salutari per il nostro adorato Micio. Una volta raggiunta la cottura desiderata, spegniamo il fuoco. A questo punto scoliamo il tutto e togliamo l’acqua in eccesso. Prima di servirlo, mi raccomando, lasciamo che raffreddi. Miao non avrà mai la pazienza di aspettare se glielo proponiamo ancora fumante e rischiamo che si bruci il cavo orale e l’esofago.
Gli ingredienti che abbiamo proposto possono essere sostituiti da altri per fare altre prove e variare, l’importante è che siano tra quelli consentiti dal veterinario di fiducia. Colui che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza. Prima di iniziare a sperimentare, quindi, facciamo una telefonata al nostro nutrizionista e vediamo cosa ne pensa.