Gatto in vacanza, una guida passo per passo per tenerlo con noi
Un legame sempre più intenso ci fa pensare sempre più spesso di portare il gatto in vacanza con noi. Per farlo, però, bisogna essere ben organizzati
Nonostante sia uno tra gli animali più abitudinari che esistano, progettare le ferie insieme a lui non è impossibile, l’importante però è sapere come fare per non avere brutte sorprese e non causare stress al nostro amico a quattro zampe, che merita di riposare tanto quanto noi.
Trasportino, documenti, alimentazione: sono solo alcuni aspetti che dobbiamo tenere in considerazione se vogliamo imbarcarci, letteralmente, in questa avventura completamente nuova.
Moltissimi consigli per portare il gatto in vacanza con noi, senza che ne risenta e che il nostro viaggio venga messo a repentaglio dalla scarsa conoscenza delle norme in materia.
Uno sguardo d’insieme
Per portare il gatto in vacanza non basta solo preparare i bagagli. Ecco alcuni consigli e delle norme da rispettare. Teniamo conto, oltretutto, che oltre alla legge nazionale in materia di animali da affezione, ogni regione e Comune ha i propri regolamenti.
Tutte le estati, i proprietari di amici a quattro zampe si fanno domande su come organizzare le vacanze. Lo lascio a casa con qualcuno di mia conoscenza? Lo porto con me? Insomma, il primo pensiero, naturalmente va sempre a lui, che fa parte della famiglia a tutti gli effetti! Senza dimenticare i viaggi di lavoro o per necessità che non si possono certo rimandare. A tal proposito, ecco come capire se si può portare il gatto in vacanza o meno.
Se si opta per la soluzione temeraria, se così vogliamo definirla, ci sono delle regole fondamentali da seguire per il viaggio e che è bene conoscere ancor prima di organizzare per evitare inutili ostacoli lungo il percorso del riposo annuale.
Il kennel per i viaggi in aereo
Che sia in macchina, in treno, in aereo o a piedi, per portare il gatto in vacanza abbiamo bisogno di un trasportino idoneo alle nostre esigenze. Se poi si decide di volare, le esigenze sono quelle della compagnia aerea. Alcune di esse, infatti, ci permettono di far salire a bordo il nostro amico a quattro zampe e di sistemarlo sotto il sedile. Altre, invece, consentono di trasportare il proprio micio, solo all’interno della stiva. Sempre e comunque il gatto deve viaggiare nel kennel che in questo caso deve essere omologato secondo le regole dettate dall’Ente Internazionale del Trasporto Aereo.
Ogni vettore ha comunque la facoltà di decidere molti degli aspetti che riguardano il trasporto degli animali a bordo, come per esempio il peso massimo consentito, se il pet può viaggiare vicino al proprietario o solo in stiva, l’età minima del gatto perché possa viaggiare.
Su questo punto è previsto che Miao abbia compiuto almeno due mesi di vita e che sia completamente svezzato. Alcune compagnie, poi, impongono dei limiti più alti riguardo all’età. Fondamentale è poi la scelta appunto della tipologia del trasportino, da conoscere leggendo le linee guida pubblicate dal vettore scelto per il trasporto.
In genere quello morbido è consentito a bordo, quello rigido in stiva. In tutti i casi dovrà comunque permettere un buon movimento al gatto, dovrà avere una struttura in grado di contenere le ciotole (per le tratte più lunghe) ne infine si dovrà apporre un cartellino con i dati di riferimento del proprietario.
Il passaporto per animali e il biglietto
Il gatto in vacanza che viaggia non con veicoli privati e di proprietà di chi lo ha adottato dovrà avere un biglietto esattamente come è previsto per noi esseri umani. Inoltre, avrà bisogno del passaporto sanitario con le vaccinazioni in regola e una serie di documentazioni previste dal Paese scelto come meta. Anche in questo caso è importante informarsi e contattare il veterinario di fiducia per controllare che sia tutto a posto e per avere il tempo di fare tutto il necessario.
Per esempio Trenitalia fa viaggiare gratuitamente il gatto in treno, sempre nel proprio trasportino, in tutte le classi. Naturalmente ogni tipologia di compagnia ha delle regole proprie per quanto riguarda le regole da adottare e il piano tariffario. Certamente, sull’aereo è previsto che si paghi il prezzo del biglietto maggiorato per il trasporto animale. Importantissimo quindi, organizzarsi per tempo e chiedere tutte le delucidazioni alla compagnia di riferimento con cui stiamo per viaggiare.
Il passaporto per animali da compagnia, come lo è il gatto, si rende necessario per i viaggi all’estero ed è rilasciato dai servizi competenti dell’Asl locale. In questo documento ci sono indicate tutte le generalità del vostro gatto e tutte le vaccinazioni fatte. In molti Stati dell’Unione Europea viene richiesto il certificato dell’antirabbica. Fondamentale poi è che Miao abbia il microchip per gatti e la conseguente iscrizione all’Anagrafe Nazionale Felina.
In vacanza con il gatto
Se decidiamo di viaggiare in auto, attenzione al kennel. Dovrebbe essere utilizzato uno al quale il nostro amico a quattro zampe è già abituato, per evitare inutile nervosismo. A tal proposito potrebbe tornare utile sapere se posso portare il gatto in montagna o e meglio evitare e come curare l’eventuale ansia del gatto.
Attenzione al mal d’auto del gatto. In questo caso è bene rivolgetesi al veterinario che saprà darci le giuste indicazioni. In molti casi la chinetosi viene trattata con lo zenzero, infatti basta somministrane circa 20-25 gr di quello secco circa una mezz’oretta prima del viaggio e ripetere il trattamento ogni tre ore. In alternativa viene consigliato un preparato con i Fiori di Bach.
Portare il gatto in vacanza o lasciarlo a casa
Altamente consigliato, prima di portare il gatto in vacanza, è di preparare una valigia o una borsa dedicata completamente ai prodotti necessari per il viaggio. L’acqua e il cibo non devono mai e sarebbe meglio lasciare l’alimentazione che viene solitamente adottata in casa, salvo indicazioni differenti da parte dello specialista. Cambiare, infatti, la sua dieta a causa del viaggio, potrebbe compromettere il suo apparato gastroenterico e aumentare le novità che deve digerire un animale che non ama i cambiamenti.
Come già detto, è sempre e comunque meglio di rivolgersi al veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere su una serie di aspetti della permanenza fuori casa.
In conclusione, per portare il gatto in vacanza con noi è quello di prepararsi per tempo, così da poter partire senza pensieri e far intraprendere alla nostra piccola palla di pelo un viaggio il meno stressante possibile.