Come si fa ad aiutare il gatto spaventato dagli ospiti?
La salute di Miao, sia fisica che psicologica, è una nostra responsabilità. Come possiamo aiutare il gatto spaventato dagli ospiti e farlo sentire protetto?
Avere un rapporto profondo, quasi simbiotico con il nostro amico a quattro zampe significa anche sapere che ci sono delle cose che teme particolarmente. Non si tratta solo di una mera curiosità, ma di un dettaglio importante che serve conoscere per intervenire se e quando la situazione lo richiede.
Siamo di fronte a un esemplare molto curioso, ma altrettanto abitudinario. L’arrivo di una new entry, bipede o quadrupede, anche momentaneamente può mandarlo in confusione. Noi dobbiamo saperlo e fare del nostro meglio per rassicurarlo.
Aiutare un gatto spaventato dagli ospiti significa mettere al primo posto colui che fa parte della famiglia a tutti gli effetti. Pensare a lui come a un componente, non solo a uno strumento contro i topi come succedeva in passato.
Gatto appena adottato si nasconde
Quando Miao ha paura la prima cosa che fa è andarsi a nascondere. Ecco perché gli esperti consigliano di creare un ambiente a misura di quadrupede che preveda anche un luogo che rappresenti un rifugio. In tal senso può tornare utile abituare il gatto al trasportino affinché non lo veda solo come un mero mezzo per andare dal veterinario, ma come una zona di comfort.
È ovvio che un amico a quattro zampe appena adottato sia comprensibilmente spaesato e cerchi un luogo sicuro nell’attesa di prendere familiarità con la sua nuova casa. Non dimentichiamo, infatti, che ci troviamo di fronte a un animale estremamente abitudinario e poco incline ad affrontare le novità. In questo caso vede tutti come ospiti e non sa come affrontare la paura. A tal proposito, ecco come curare l’ansia del gatto.
Se la nostra piccola palla di pelo, in genere, passa la giornata nascosta, magari preferendo la notte non c’è da preoccuparsi. Il dubbio, e il consulto del veterinario, scatta quando un esemplare normalmente socievole si nasconde improvvisamente. Comprendere il linguaggio dei gatti, nel complesso, e quello del nostro nel dettaglio ci aiuta a capire quando qualcosa non va. Ecco per esempio come parlare al gatto per farlo sentire al sicuro.
Un cambiamento repentino di solito ci dice che qualcosa non va. Il nostro adorato Micio potrebbe avere paura, essere nervoso, avere un problema di salute o un mix di tutto. Osservarlo e saper riferire una anamnesi il più possibile dettagliata allo specialista darà degli elementi in più per avere un quadro preciso della situazione, capire se c’è qualcosa che non va o se possiamo stare sereni perché tutto sta procedendo secondo natura.
Paura delle novità
Come possiamo aiutare il gatto spaventato dagli ospiti? Ogni novità destabilizza il nostro amico a quattro zampe: ospiti mai visti prima, trasferimenti, cambiamenti radicali nell’arredamento. Ogni elemento non calcolato potrebbe creargli qualche preoccupazione. Ecco allora che il felino intimorito tende a cercare una zona della casa dove sentirsi protetto.
Che sia un visitatore momentaneo o un membro della famiglia, i nostri amici a quattro zampe tendono a vederlo come una minaccia per il loro territorio. Ecco perché il gatto si nasconde e marca le aree che rappresentano casa sua. Come possiamo aiutarlo? Diamogli il tempo di ambientarsi se la casa è nuova e di conoscere il nuovo ospite.
Non acceleriamo i tempi e non invadiamo gli spazi, aspettiamo che sia lui a fare il primo passo e ad avvicinarsi per primo. Deve decidere lui quando annusare i nuovi odori per reperire le informazioni necessarie a rassicurarsi. Il suo olfatto, infatti, è molto sviluppato e gli permette di scoprire tantissime cose sul mondo che lo circonda e gli esseri viventi che lo abitano.
Come conquistare un gatto impaurito
Cambiare l’indole del Micio è quanto di più sbagliato si possa fare. Non si otterrebbe altro che un grado maggiore di stress e nervosismo. Il nostro ruolo invece deve essere attivo ma discreto. L’obiettivo è che lui acquisisca normalità anche in un ambiente che non avverte subito familiare. Disseminiamo giochi stimolanti, magari i suoi preferiti, in giro per casa; lo stesso vale per i tiragraffi per gatti. Non solo ciotole con cibo e acqua fresca, ma anche una cuccia confortevole e degli elementi che lo tengano impegnato e gli facciano vivere con simpatia le nuove quattro mura domestiche.
Perché il gatto si nasconde e non socializza subito? La motivazione principale è la paura. Altrimenti potrebbe trattarsi di un problema di salute che va scoperto tempestivamente con il contributo indispensabile del veterinario di fiducia. Se l’ambiente in cui vive è stato pensato anche in relazione alla sua presenza e non abbiamo registrato delle novità che possano averlo intimorito, sentiamo lo specialista e fissiamo una visita di controllo.
Il kennel, una scatola di cartone resi confortevoli con la sua coperta preferita, per esempio, possono essere un elemento importante per la gestione dello stress. Se Miao, in casa propria, si sente sempre e comunque vulnerabile, ‘scoperto’, non si sentirà mai completamente a proprio agio e la tensione non farà bene al suo equilibrio psicofisico.
Gatto si nasconde per morire
Quando non si tratta di aiutare il gatto spaventato dagli ospiti, ma è qualcosa di più serio e accade indipendentemente dalla presenza di new entry in casa? Quando Miao sente che se ne sta per andare, che sta per attraversare il ponte dell’arcobaleno.
Il principio di sicurezza si allarga anche alle condizioni di malessere più o meno grave. Uno stato di tranquillità il nostro amico a quattro zampe lo ricerca anche quando sente che la sua ora è arrivata. Senza allarmarsi e pensare subito al peggio, teniamo comunque a mente che il felino che non si sente al massimo della propria forma fisica.
La prima cosa da fare, se dubitiamo che qualcosa non vada, è controllare se Miao mangia e beve regolarmente. Tra i sintomi di patologie anche gravi, infatti, c’è la perdita di appetito. Lo stesso facciamolo monitorando la lettiera e scoprendo se minzione e defecazione sono anch’esse regolari. Altri segnali indicativi coinvolgono gli occhi, il naso e il controllo del fisico in generale.
Se non abbiamo la certezza della causa e se non notiamo una reazione del genere in un determinato contesto compatibile ma non preoccupante, sentiamo il veterinario di fiducia per capire se qualcosa non va. La migliore delle cure, inoltre, è la prevenzione: quindi evitiamo di saltare i controlli di routine, i richiami dei vaccini e l’applicazione dell’antiparassitario.
Dato che non possiamo sapere di cosa si tratti, se di una condizione seria o meno, lasciamo che lo specialista escluda eventuali problemi di salute. Fatto questo, determinare il cambio repentino nell’atteggiamento è importante per escludere disagi di natura psicologica.