Gatto che rantola: le cause
Se il vostro gatto rantola potrebbe esserci un disturbo anche serio in corso. Ecco le cause più comuni di questo fenomeno.
Il rantolo nel gatto può essere identificato come una sorta di soffio o fischio mentre l’animale respira, e a volte può sembrare che si tratti di un attacco d’asma. Per quanto ciò possa sembrare allarmante, in molti casi non si tratta di un problema gravissimo: molte cause del rantolo sono proprie di disturbi che possono essere curati facilmente dal vostro veterinario.
Si tratta fondamentalmente di un suono anormale provocato dal restringimento delle vie respiratorie del micio a causa di costrizioni, ostruzioni, infiammazioni o altre condizioni. Tutti gli esemplari di gatti sono soggetti al manifestarsi di questo problema, anche se in modo diverso (come vedremo), e le cause principali a cui è possibile risalire se il vostro gatto rantola sono le seguenti:
- Palle di pelo;
- Forma particolare del muso (come la brachicefalia di Persiani ed Exotic Shorthair);
- Allergie;
- Asma;
- Infestazioni parassitarie cardiache (Filariosi cardiopolmonare felina) o polmonari (Aelurostrongilosi del gatto).
Palle di pelo
Le palle di pelo sono alquanto diffuse tra i felini: si formano quando, nell’atto di leccarsi, il gatto ingerisce parte del pelo morto che poi si accumula nel suo tratto digerente. Per escludere un’occlusione sarà necessario rigurgitarlo: in questi casi i sintomi consistono in tosse, vomito e rantoli. Nella maggior parte dei casi le palle di pelo sono naturali e innocue; si formano più facilmente nei gatti a pelo lungo come il Persiano e il Maine Coon, come anche nei gatti che passano molto tempo a pulirsi. Con l’avanzare dell’età, i gatti diventano progressivamente più esperti nel pulirsi, quindi potreste osservare un aumento di questo fenomeno.
Se notate che l’animale ha sviluppato inappetenza, letargia, diarrea, costipazione o vomita spesso senza riuscire a eliminare palle di pelo, contattate immediatamente il veterinario: potrebbe trattarsi di un’occlusione potenzialmente fatale.
Forma particolare del muso
La forma del muso di un gatto può provocare problemi respiratori: ad esempio, se l’animale ha un muso piatto, come il Persiano o l’Himalayano, la sua struttura ossea potrebbe rendere più difficoltosa la respirazione provocando rantoli o suoni simili a rantoli. Queste particolari razze di gatti (dette brachicefaliche) sono soggette anche ad abbondanti perdite di muco dal naso, e ciò può peggiorare la situazione ostruendo le vie respiratorie.
Infestazioni parassitarie
Sia l’Aelurostrongilosi che la Filariosi cardiopolmonare felina sono infestazioni da parassiti che possono annidarsi nei polmoni del vostro gatto. I sintomi includono tosse, rantoli, debolezza, inappetenza, vomito e letargia; essi sono comuni a molti disturbi respiratori e ciò fa in modo che queste infestazioni passino inosservate per molto tempo. Ciò può essere pericoloso, perché questi parassiti causano problemi respiratori anche gravi e risultano fatali se non eliminati adeguatamente.
Allergie
L’allergia nel gatto si manifesta solitamente quando il sistema immunitario è molto sensibile e comincia a identificare alcune sostanze come pericolose. Gli allergeni più comuni vengono di solito inalati e sono polvere, polline, agenti chimici o fumo, e causano congestione nasale. Possono anche provocare prurito alla pelle, perdita di pelo, irritazioni cutanee, gonfiori alle zampe, starnuti, rantoli e tosse. Questi sintomi possono essere stagionali, a seconda del tipo di allergia. Se l’allergene è presente in un determinato alimento bisognerà evitare di darlo all’animale in futuro.
Asma
L’asma è una reazione ad allergeni inalati che coinvolge il sistema immunitario e causa un restringimento delle vie respiratorie. Può essere provocato da qualunque sostanza presente nell’aria ma polvere, muffa e polline sono gli agenti più comuni. Se ad uno stadio avanzato, un attacco d’asma può risultare fatale nell’animale. È molto importante riconoscere i primi segni dell’asma, che di solito si manifesta dopo un periodo intenso di attività fisica e mostra tosse, rantoli e difficoltà a respirare. Gli attacchi d’asma possono peggiorare soprattutto d’inverno, a causa della maggiore aridità dell’aria. Di solito l’asma viene diagnosticato tra i 4 e i 5 anni d’età.