San Giovanni la punta, ennesimo atto brutale nei confronti della colonia felina
Nel comune siciliano si sta verificando un vero e proprio accanimento nei confronti di questi animali innocenti
Qualcuno deve intervenire e al più presto, sono in ballo numerose vite feline. Qualcuno, dal mese di dicembre ad oggi, si sta macchiando di crimini indicibili nel comune siciliano di San Giovanni la punta, in provincia di Catania. Esatto, perché di crimini parliamo, reati che sono perfettamente perseguibili dalla legge e dalla giustizia.
Tuttavia, nonostante queste premesse, nessuno sembra attivarsi per salvaguardare le vite dei poveri felini. Questo immobilismo sta costando caro e si prevedono numerose scomparse nella colonia felina del comune siciliano. A tal riguardo, una voce si è levata ed ha lanciato l’allarme; noi vogliamo fare da eco a questa voce nella speranza che serva a qualcosa.
A parlare è il Partito Animalista Italiano che, tramite social, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la vicenda e per la mancanza di una risposta da parte delle istituzioni. Citeremo alcuni passaggi che secondo noi sono fondamentali per comprendere a fondo la questione e con i quali siamo d’accordo, passaggi che raccontano una verità ignorata.
“La situazione ormai è diventata insostenibile. Quanto sangue dovrà essere ancora versato prima che chi ha le responsabilità sulla colonia intervenga? – continua il portavoce del Partito Animalista – È necessario adottare immediatamente tutto ciò che è utile alla salvaguardia e alla tutela della colonia felina. La legge italiana attribuisce ai comuni la responsabilità degli animali randagi sul territorio”.
Come possiamo ben capire, la situazione sta letteralmente sfuggendo di mano e per ora nessuno sta facendo nulla per evitare questi inutili atti beceri, appartenenti ad un’atra epoca. Sono cose che non ci appartengono in quanto società civile, eppure non tutti sembrano tener presente questo concetto.
La colonia felina di San Giovanni la punta vive un incubo
Infine vogliamo ricordare che, per dovere di cronaca, chi si macchia di tali crimini rischia grosso: parliamo di pene che vanno dai 3 ai 18 mesi di reclusione, nonché di multe che possono andare dai 5 mila ai 30 mila euro.
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