Estro nella gatta: tutto ciò che bisogna sapere
Come funziona l'estro della gatta? E che significa? Facciamo chiarezza su un aspetto molto importante della sua vita e della sua salute
Le gatte da un certo momento della loro vita in poi vanno in calore, o meglio entrano nel cosiddetto ciclo estrale che si ripete secondo precise fasi per tutta la loro vita. Durante l’estro non perdono sangue, come accade ai cani, ma subiscono comunque dei cambiamenti comportamentali piuttosto evidenti.
Conoscere con precisione questo ciclo è molto utile quando ci si prende cura di una dolce gattina. Solo in questo modo possiamo comprendere al meglio come mai si comporta in un certo modo, cosa possiamo fare per farla stare bene e come affrontare questo particolare periodo in casa.
Scopriamo nel dettaglio le caratteristiche dell’estro nella gatta, in cosa consiste e come dobbiamo comportarci con lei. Ne va del suo benessere e della sua buona salute.
Cos’è
Generalmente con il termine estro o ciclo estrale ci si riferisce al periodo del calore. Le gatte vivono un ciclo ormonale vero e proprio, che ha inizio tra i 5 e i 18 mesi di vita, data che può essere influenzata da diversi fattori. Quando la gatta entra in calore per la prima volta, questo ciclo si ripete per tutta la sua vita, motivo per il quale resta fertile praticamente sempre e, incontrando un maschietto, può rimanere incinta.
Sintomi
Non è difficile quando la gatta è in pieno estro perché, come accade anche ai cani in calore o ai gatti maschi, assume dei comportamenti un po’ insoliti. Nello specifico la gatta diventa particolarmente affettuosa, anche quella che abitualmente è più distaccata o non ama particolarmente le effusioni. Si strofina ovunque, contro mobili e oggetti, ma anche sulle persone. Poi è sempre agitata, come se avesse un’irrequietezza di fondo all’apparenza immotivata. Diventa talmente sensibile che anche con una semplice carezza sembra impazzire: inarca la schiena, drizza il pelo, trema come se sentisse freddo (ma non è così). E in più miagola tantissimo e sempre più forte, in modo insistente e – ahi noi – purtroppo anche parecchio fastidioso. Anzi, sembra proprio che urli.
Fasi del calore nella gatta
L’estro tecnicamente è una fase del ciclo estrale o calore della gatta, che si divide in cinque momenti ben precisi. Il primo è chiamato proestro e si verifica quando la micia cambia comportamento – per attirare i maschi – come abbiamo visto poc’anzi: si strofina dappertutto, è particolarmente affettuosa, si rotola per terra, inarca la schiena e mette la coda di lato. Tuttavia durante il proestro la gatta non è fertile, quindi non è pronta per l’accoppiamento. Spesso questa fase non è molto evidente nelle gatte e generalmente non dura più di tre giorni.
La seconda fase si chiama proprio estro ed è quella in cui la gatta è nella piena attività sessuale. Significa cioè che non solo mostra evidenti cambi comportamentali, come abbiamo visto prima, ma è proprio pronta all’accoppiamento. Dura circa una settimana (ma potrebbe durare fino a 21 giorni), non ha perdite ematiche e spruzza urina per richiamare i maschi.
Dopo la gatta entra nella fase di interestro, che dura da una a tre settimane in media (ma anche di più talvolta). È il periodo in cui la gatta va in “riposo”, perché non è stata fecondata e non ha ovulato. Trascorsa questa fase di stop, arriva il diestro che, invece, può dare qualche problema. In sostanze questo è il periodo in cui la gatta potrebbe avere una pseudogravidanza a causa dell’azione di ormoni come il progesterone. La gatta non è stata fecondata ma entra in ovulazione, quindi il suo corpo si prepara alla gravidanza anche se non è incinta. Infine c’è l’anaestro, ovvero la fase di riposo sessuale che si verifica da ottobre a febbraio (meno nelle gatte domestiche).
Quanto dura il calore
Appurato come funziona l’estro della gatta, sorge a questo punto una domanda essenziale: quanto dura il calore? Effettivamente possiamo individuare dei precisi momenti dell’anno perché facendo una media le varie fasi si inscrivono entro dei mesi specifici. La gatta va in calore generalmente da febbraio a settembre, ma tutto dipende dal clima del luogo in cui vive, talvolta anche dalla razza e dal tipo micio. Dato che a influenzare il ciclo è anche la luce, proprio a livello di condizioni atmosferiche, il periodo di massima attività ormonale è quello tra la primavera e l’estate, poi l’inverno c’è una sorta di fare di calma (l’anaestro). Quando è attiva, la gatta va in calore ogni due settimane circa.
Quando arriva il primo calore
Il primo estro della gatta non ha una data di inizio precisissima e può variare in base a diversi fattori. In linea molto generale possiamo dire che si presenta tra i 5 e i 18 mesi di vita della gatta, ma la data è influenzata da diversi fattori, oltre alle condizioni ambientali come abbiamo visto. Intanto dipende dalla razza della micia, perché è stato provato che di solito quelle a pelo corto e i meticci raggiungono prima la maturità sessuale rispetto ai gatti di razza (soprattutto quelli a pelo lungo). Poi c’è da considerare il tipo di alimentazione della gatta, così come le sue condizioni fisiche e naturalmente di salute. Anche il peso a quanto pare influisce in qualche modo sull’inizio del ciclo ormonale. E, infine, il primo estro della gatta può essere “accelerato” dalla presenza di gatti maschi o dalla convivenza con altre gatte.
Come calmare una gatta in calore
Estro nella gatta vuol dire imparare a gestirla e soprattutto a calmarla nel periodo di calore, che talvolta può mettere a dura prova la convivenza in casa. Come abbiamo visto, il comportamento della micia cambia radicalmente e quindi dobbiamo esser pronti ad affrontare questo cambiamento nel modo giusto. La gatta vive in un turbinio ormonale che non le consente di frenarsi, per questo non si controlla e fa cose strane (e fastidiose). Consideriamo poi che la gatta in calore tecnicamente soffre per via di questi sbalzi d’umore, perciò dobbiamo essere molto comprensivi e soprattutto presenti e dolci con lei.
Per risolvere il problema alla radice, l’unica soluzione è la sterilizzazione. Si tratta di un intervento praticato dal veterinario che non solo evita che la gatta resti incinta, ma soprattutto elimina l’estro e il calore. Se la gatta non va più in calore non potrà riprodursi e non avrà più tutti i sintomi che abbiamo descritto. Esistono numerose voci in tema di sterilizzazione, alcune veritiere e altre che invece non hanno proprio fondamento. Una di queste asserisce che prima di fare l’intervento la gatta dovrebbe avere almeno un calore. Cosa che in realtà non è mai stata comprovata, anzi molti veterinari consigliano di farla prima. In ogni caso per dubbi e perplessità non esitiamo a rivolgerci al nostro veterinario di fiducia.