Primo anno di vita del gattino: che cosa fare, passo per passo
Il primo anno di vita del gattino è cruciale, ma cosa dobbiamo fare per dare al micio tutto ciò di cui ha bisogno? Ecco cosa sapere
Accogliere in casa un piccolo gattino è una bella responsabilità, perciò è fondamentale essere pronti e informarsi su tutto ciò che occorre per accudirlo e crescerlo nel modo giusto.
Sin dai primi mesi di vita i gattini hanno bisogno di cure e attenzioni, a maggior ragione se consideriamo la loro giovane età. Cosa che li rende più delicati da una parte, fisicamente parlando, mentre dall’altra pieni di energie e voglia di fare e scoprire il mondo.
Il primo anno di vita del gattino è un passaggio cruciale per la sua crescita. Ecco una piccola guida con i punti salienti da tenere in considerazione per prendercene cura al meglio, senza tralasciare i suoi bisogni.
Quando adottare il gattino
Indipendentemente dal fatto che il tuo gattino sia stato acquistato da un allevamento oppure adottato da un rifugio, che sia quindi randagio oppure “di razza”, la base di partenza è sempre la stessa. Delle cose che ci consentono di partire con il piede giusto.
Innanzitutto dobbiamo considerare qual è il momento giusto per portare il piccolino in casa. Generalmente i gattini devono stare con la mamma e con i fratellini e le sorelline almeno per le prime 8-10 settimane della loro vita. Questo periodo di tempo è definito come periodo di socializzazione, quello cioè in cui i gattini apprendono dalla mamma “regole” di comportamento e in cui fanno le prime esperienze da gatto. Queste prime settimane sono cruciali perché in questa finestra di tempo imparano a interagire con l’ambiente, i propri simili e anche con gli esseri umani.
Tra le 8 e le 10 settimane il gattino è pronto per uscire nel mondo ed esplorare. Non dipende più dalla sua mamma né dai fratellini e dalle sorelline della cucciolata ed è già una piccola e dolce creatura indipendente, spinta da un’innata curiosità. Per chi vuole prendersi cura di un gattino questo è il momento migliore per stringere un forte legame che resterà solido e impareggiabile per tutta la vita.
Prepara la casa al suo arrivo
Quando Micio arriva in casa dobbiamo essere pronti e non lasciare alcunché al caso. Il gattino nel primo anno di vita (ma non solo) ha bisogno di un ambiente domestico congeniale alle sue esigenze ed è per questo che, prima del suo arrivo, dobbiamo preparare tutto l’occorrente.
Ma che significa esser pronti all’arrivo di un micio? Per prima cosa dobbiamo acquistare gli accessori essenziali per ogni gattino, quelli di cui proprio non può fare a meno. Pensiamo innanzitutto al trasportino, che è proprio l’oggetto che serve a portarlo dal rifugio o dall’allevamento direttamente in casa. Il trasportino ci consente di portarlo in auto in tutta sicurezza e più avanti ci servirà anche per le uscite “obbligate”, come le visite dal veterinario.
In casa dobbiamo allestire poi le diverse zone. Da una parte la zona per i bisognini, dove dobbiamo sistemare una lettiera pulita scegliendo la cassettina delle giuste dimensioni (non ne occorre una troppo grande nel primo anno di vita del gattino) e una sabbietta che non faccia troppa polvere e che non sia eccessivamente profumata. Non dimentichiamo che i gatti hanno un olfatto molto sensibile e gli odori forti potrebbero distoglierlo dall’uso della lettiera.
In un’altra zona della casa ( o della stanza) dobbiamo preparare l’area dedicata ai pasti. Quindi occorre acquistare due ciotole, una per l’acqua e l’altra per la pappa, posizionandole in un punto facilmente raggiungibile dal gattino. Non esageriamo con le dimensioni, devono consentirgli di mangiare e bere senza avere il problema di attingervi. Nel primo anno di vita, poi, dobbiamo decidere (consultando il veterinario) come nutrirlo, perciò mettiamo in chiaro da subito se vogliamo optare per l’alimentazione industriale (croccantini e scatolette di umido) o per l’alimentazione casalinga (pasti fatti in casa).
A completare l’opera ci pensano i giocattoli, soprattutto il tiragraffi che è un accessorio davvero importante per ciascun micio, anche per quelli nelle prime fasi di crescita. E, naturalmente, pensiamo anche a spazzola e pettine per la toelettatura.
Prima visita dal veterinario
Il primo anno del gattino è importantissimo per un motivo: le visite dal veterinario. Non possiamo tralasciare assolutamente questo particolare perché è proprio in questo periodo che vengono fatte le prime visite, ma soprattutto le prime vaccinazioni e la sverminazione.
La scelta qui deve essere ben ponderata. Non affidiamoci al primo veterinario che capita ma scegliamo con cura una persona che sia preparata ed esperta, ma anche che dimostri una grande empatia con gli animali. Insomma, il veterinario che seguirà il gattino nel primo anno e nel resto della sua vita deve essere qualcuno di cui poterci fidare ciecamente.
I gattini possono dare del filo da torcere quando si tratta di visite veterinarie. Sono ancora nella fase più energica della loro vita e potrebbero essere restii a uscire da casa per farsi maneggiare da un estraneo. La cosa importante è non lasciarsi “distrarre” dai suoi lamenti o miagolii, né arrendersi quando scappa via correndo perché non vuole entrare nel trasportino.
Vaccinazioni
Fare le vaccinazioni al gatto è d’obbligo e su questo non possiamo obiettare. I gattini sono creature molto delicate e fragili, esposte continuamente a problemi e malattie che dobbiamo cercare di prevenire con tutti i mezzi possibili. E il vaccino in tal senso è davvero l’unico modo per farlo.
Ci sono malattie infettive e altamente contagiose che possono mettere a rischio la vita stessa del gattino, proprio nel primo anno di vita (anzi, nei primi mesi). Perciò è importante portarlo subito dal veterinario, sia per la visita e quindi per capire se sia sano o abbia qualche problema, sia per fare subito le prime vaccinazioni.
Generalmente i vaccini iniziano intorno alle 7 o 8 settimane di vita, poi il veterinario stabilisce una “tabella di marcia” segnando delle date specifiche per effettuare i richiami. Queste somministrazioni a intervalli regolari di tempo consentono al gattino di sviluppare l’immunità, quindi non ammalarsi. E parliamo di malattie pericolose come panleucopenia felina, calicivirus felino, rinotracheite infettiva, rabbia).
Sverminazione
Prevenire le malattie nel gattino significa anche evitare che prenda i parassiti, principalmente i famigerati “vermi” di cui sentiamo sempre parlare. È importante non sottovalutare questo problema perché per i gattini i parassiti (specialmente quelli intestinali) sono una delle principali cause di morte. Spesso il gattino già li ha nell’organismo ma non ce ne accorgiamo perché non mostra dei sintomi specifici. E quando ciò accade, purtroppo potrebbe essere troppo tardi.
Il veterinario proprio per questo motivo deve controllare se il gattino ha i vermi e, quando occorra, effettuare la sverminazione. In questo modo li elimina dal suo corpicino e risolvere definitivamente la situazione.
Sterilizzazione o castrazione
Il primo anno di vita del gattino è anche quello in cui dobbiamo occuparci di sterilizzazione e castrazione. Si tratta di due procedure che in genere si praticano intorno ai 6 o 7 mesi di vita del micio. Sono diversi i motivi per cui sarebbe opportuno farlo e non solo per il problema-gravidanza. Pensiamo ai gatti che possono uscire fuori casa. Possono incontrare altri gatti randagi che non hanno fatto le vaccinazioni. Quindi rischiano di prendere delle malattie sessualmente trasmissibili.
Il campanello d’allarme che indica quando giunge il momento della sterilizzazione o della castrazione è dato dal comportamento del gatto. Sia le femmine che i maschi assumono atteggiamenti e fanno cose che possono seriamente mettere a repentaglio la convivenza in casa.