15 leggende sui gatti che te li faranno amare (o temere) ancora di più
Antiche e misteriose leggende sui gatti: dall'Europa all'Oriente, storie assurde e da brivido che vi lasceranno senza parole!
Se pensate che le storie di gatti e gattini siano una prerogativa del web, vi sbagliate di grosso. Già secoli fa, quando la tecnologia non era neanche immaginabile, uomini e donne – anzi interi popoli – raccontavano e tramandavano di generazione in generazione storie che hanno per protagonisti proprio i piccoli felini che tanto adoriamo.
Dalla notte dei tempi le civiltà di tutto il mondo hanno inventato miti su queste creature curiose andando dalle superstizioni sulla loro presunta fortuna fino a storie decisamente più tetre e inquietanti.
I gatti compaiono anche in molte religioni, sia come figure angeliche che diaboliche, legate alle streghe e a misteriosi rituali magici. Che le storie siano vere o meno (e no, non lo sono), ecco alcune delle leggende sui gatti più interessanti e particolari che hanno alimentato l’immaginario di tantissime persone.
Rubano il respiro ai neonati
Una delle più celebri (e assurde) leggende sui gatti nasce in Inghilterra nel Settecento. Secondo una credenza piuttosto diffusa, le persone credevano che i gatti si arrampicassero nelle culle dei neonati per risucchiarne il respiro. Fino a farli morire soffocati.
Esistono diverse versioni di questa strana e inquietante storia ma il finale è sempre lo stesso. Alcuni sostenevano che fosse per pura malvagità, altri perché il gatto si vedeva privato delle attenzioni dall’arrivo del nuovo bambino o ancora perché veniva attratto dal profumino del latte che il neonato ciucciava. In ogni caso lo scopo ultimo del piccolo felino domestico era la morte del bimbo.
Inquietante, ma soprattutto assolutamente falso. Chiunque abbia gatti in casa sa perfettamente quanto siano dolci e amorevoli con i bambini. È pur vero che ogni gatto ha il suo carattere e non tutti amano coccole e smancerie, ma nessun micio si sognerebbe mai di uccidere qualcuno, tanto meno un neonato!
Il Gatto Yule
Dall’Inghilterra ci spostiamo in Islanda, dove secoli fa è nata una leggenda di Natale che coinvolge proprio un gatto. Ancora oggi i cittadini islandesi crescono all’ombra del terrore del ferocissimo Jólakötturinn, ovvero il Gatto Yule.
A cosa si deve tutta questa paura? La leggenda narra che il Gatto Yule sia una creatura mostruosa, un gatto gigante che si aggira per le campagne ghiacciate nel periodo natalizio alla ricerca di bimbi, adulti e chiunque da mangiare in un sol boccone.
Ma il Gatto Yule a quanto pare ha una preferenza. È golosissimo di persone mal vestite, con pantaloni e camicie strappati e tutti sporchi. Ecco perché a Natale tutti devono indossare bei vestiti nuovi!
Amici delle streghe
Il Medioevo non è stato proprio un ben periodo per i gatti, specialmente per quelli neri che sono sempre stati al centro di leggende popolari più che negative. I gatti in generale e in particolare quelli neri con gli occhi gialli erano considerati amici delle streghe e degli stregoni. E perciò venivano sempre cacciati ed eliminati.
A quel tempo le persone erano davvero convinte che il morso dei gatti fosse velenoso e che addirittura, respirandogli vicino, si prendesse la tubercolosi. Una vera follia!
Proprio per questa cattiva reputazione che si portavano dietro già da tempo, ai gatti fu addossata persino la responsabilità dell’epidemia di peste bubbonica (la “morte nera”) che colpì l’Europa nel Quattordicesimo secolo e che in breve decimò la popolazione. I poveri gatti non c’entravano proprio nulla ma furono comunque puniti. La superstizione può fare grandissimi danni!
La donna-demone che si trasforma in gatto
Di leggende sui gatti ce ne sono a bizzeffe, ma alcune addirittura si trovano nei testi sacri. Anche nella Bibbia si parla di una storia “magica” legata alla figura del gatto.
Nel Libro di Isaia si racconta di Lilith, la moglie di Abramo dispettosa e impertinente la cui figura è a sua volta legata a quella demoniaca del folklore ebraico. Anzi, scavando più a fondo la storia si infittisce. Per gli ebrei sefarditi la malvagia Lilith è una donna che può assumere le sembianze di un gatto, conosciuta con il nome di El Broosha.
La cosa terribile è che questa donna-demone, secondo la leggenda, va in giro di notte per mangiare i bambini, in particolar modo i neonati. E gli risucchia il sangue come fanno i vampiri. Davvero inquietante.
Portano fortuna
Per fortuna in Oriente le leggende sui gatti assumono toni decisamente più allegri. In particolare in Giappone è ancora molto sentita la tradizione del Maneki-Neko, il gatto portafortuna che non può mancare nelle case, nei negozi, negli uffici e praticamente dappertutto!
Il Maneki-Neko (letteralmente “gatto che fa un cenno”) è un iconico talismano dal potere incredibile, che i giapponesi credono porti ricchezza, denaro e felicità. Questa storia si tramanda tuttora ed è antichissima: la leggenda narra che un gatto una volta agitò una zampa per invitare un signore a entrare in una casa, salvandolo da un fulmine mortale.
In Oriente ci sono altre leggende legate ai gatti e al loro potere benefico. Ad esempio secondo le credenze buddhiste i gatti dal pelo scuro portano denaro, mentre quelli chiari argento. Anche in Russia si crede che i tipici gatti blu (i Blu di Russia) portino tanta fortuna ai loro proprietari.
La spaventosa Killakee House
Una delle leggende irlandesi sui gatti racconta che la Killakee House, situata a Dublino, fosse infestata da un gatto davvero inquietante. E in molti hanno dichiarato nel tempo di aver visto con i propri occhi questo imponente gatto nero con gli occhi che brillavano come quelli di un demone. Da brivido!
Piccole e pelose stazioni meteo
Quante volte abbiamo sentito dire che i gatti prevedono la pioggia e i temporali? Ebbene, sappiate che anche questa credenza discende da antiche leggende popolari. In particolare in Inghilterra si pensava che quando i gatti graffiavano le tende o i tappeti vi fosse un forte vento in arrivo. Invece quando allargavano le pupille, predicevano pioggia. Ma anche quando si lavavano le orecchie, dormivano con le quattro zampe sotto il corpo o sul dorso. Insomma, qualsiasi cosa facciano i gatti comunque piove.
Proteggono le anime dei defunti
In quelli che un tempo furono i fiorenti regni di Siam e Birmania, si credeva che i gatti fossero importantissimi per le anime dei defunti. Una particolare corrente buddhista del luogo riteneva che le anime delle persone buone e giuste finissero dentro ai gatti, vivendo come in una sorta di purgatorio felino.
Dopo qualche tempo poi, alla morte degli animali, queste anime sarebbero ascese al paradiso. Ecco perché in alcune statue il Buddha veniva raffigurato con un bel micione accanto.
Oggi in Thailandia (un tempo Siam) viene ancora perpetrato un rituale considerato importantissimo. Quando viene incoronato il nuovo re, gli viene offerto in dono un gatto adornato con tanti gioielli d’oro. In questo modo lo spirito del vecchio re può assistere all’incoronazione del suo successore e dargli la sua benedizione attraverso gli occhi del gatto.
I Gatti Sith
Dall’Oriente torniamo in Europa, in particolare in Scozia e Irlanda, terre ricche di folklore e leggende che vedono protagonisti proprio i gatti. Un tempo questi popoli credevano alla figura dei Gatti Sith, grandi gatti neri con una macchia di pelo bianco sul petto.
Questi gatti spettrali, che si aggiravano di notte alla ricerca di anime da rubare, sono in realtà il lascito di una leggenda ancora più antica che raccontava di una strega cattiva con il potere di trasformarsi in gatto (ma solo per nove volte). Per ingraziarseli, le persone erano solite portare erba gatta e suonare musica alle veglie e ai funerali in modo da distrarli e non permettergli di rubare l’anima del defunto.
La leggenda dei gatti Sith è rimasta viva davvero molto a lungo, tanto che fino a pochissimo tempo fa gli scozzesi non dimenticavano mai di lasciare un piattino di latte all’uscio di casa durante la festa dei Samhain. In cambio i Sith avrebbero benedetto le abitazioni.
La maledizione del gatto che vive in mare
Il Regno Unito ci regala una leggenda dietro l’altra. Come questa che parla di una strega che un giorno andò per mare con il suo fidanzato pescatore. Purtroppo i due furono vittima di una terribile tempesta che li fece naufragare. Così la strega, infuriata per quanto accaduto al suo amato, maledisse l’intera flotta e si trasformò in un gatto marino che infestava l’oceano. Per questo i pescatori lanciavano sempre del cibo in acqua, per tenerla calma ed evitare la terribile maledizione.
Creature demoniache
Nel Medioevo i gatti non erano considerati solo amici delle streghe, ma veri e propri messaggeri del diavolo. Si diceva che i tre peli sulla punta della coda fossero “i peli del diavolo” e che per questo si aggirassero per tutta la notte tra le tenebre. Pensate che i primi cristiani credevano che quando un gatto si sedeva su una tomba l’anima del defunto veniva posseduta!
Il gatto-vampiro
L’origine di questa terrificante leggenda proviene dal Giappone del Sedicesimo secolo. Il gatto-vampiro, conosciuto con il nome di Bakeneko, è una delle creature più spaventose del folklore orientale. Un felino scaltro e crudele che divorava gli esseri umani, assumendo di volta in volta le sembianze della propria vittima per ingannare chiunque lo incrociasse. Terrificante!
Il gatto-cactus
Anche in Sudamerica non mancano le leggende sui gatti. I Navajo del Messico si tramandano di generazione in generazione la storia di un gatto a forma di cactus, o meglio di un cactus a forma di gatto che si muoveva come un felino ricoperto di spine!
“Voglia” di gatto
C’era chi credeva che i gatti soffocassero i bambini nel sonno, e chi invece pensava che le donne incinte non dovessero mai prendere in braccio un gatto. Sapete perché? Molti erano convinti che il gatto avrebbe “marchiato” il bambino con una verruca o voglia pelosa sul volto. O che addirittura sarebbe nato con la faccia da gatto!
Il mitico gatto Wampus
Concludiamo questa carrellata di leggende sui gatti con il mitico gatto Wampus, probabilmente originario della cultura Cherokee. Wampus era una creatura mutaforma che poteva trasformarsi sia in gatto che in donna a seconda delle situazioni. La leggenda raccontava di come fosse crudele, soprattutto con i guerrieri più coraggiosi che portava alla follia.