Che succede se il gattino cammina lentamente?
A partire da una certa età i gattini dovrebbero essere in grado di camminare normalmente. Se non lo sono, è il caso di capire il perché.
Ci sono varie situazioni e vari contesti nei quali un gattino cammina lentamente senza che ciò debba destare alcuna preoccupazione in chi si prende cura di lui. A volte però le cose non stanno così, e si tratta di situazioni che vanno individuate al più presto: solo in questo modo, infatti, sarà possibile riportare il proprio cucciolo di gatto alla serenità in cui merita di vivere.
Molte persone sono abituate a considerare i gatti gli animali agili e scattanti per antonomasia; e del resto è vero che ogni micio discende da dei temibili predatori dalla cui velocità e prontezza di riflessi dipendeva la possibilità di cacciare delle prede e quindi anche di sopravvivere.
Questo discorso viene spesso allargato anche ai cuccioli di gatto, che in effetti sono spesso sorpresi in giro per casa mentre zampettano e si muovono di soppiatto, intenti a esercitare il loro istinto di cacciatori sopraffini e soprattutto esplorare non visti l’ambiente circostante.
Come spesso accade quando si tratta di stereotipi associati ai gatti, o anche solo di tratti molto comuni in una determinata specie animale, situazioni di questo tipo sono soggette a cambiamenti anche profondi nel tempo e con il variare del contesto. Alcuni gattini, infatti, si muovono molto più lentamente di altri. Analizzeremo in questo articolo le possibili cause di questo fenomeno.
Gattini, primi giorni: come camminano?
Cominciamo da una premessa intuitiva ma doverosa: determinare l’età di un cucciolo di gatto è importantissimo per capire se il suo camminare lentamente sia dovuto a un problema di salute. Il motivo è presto detto: un gattino appena nato non è già in grado di muoversi liberamente, e impiega anzi qualche settimana per sviluppare questa abilità.
Sin dal suo primo giorno di vita il piccolo Miao impara a relazionarsi con l’ambiente di cui fa parte. Ma all’inizio di questa avventura è completamente inerme nonché incapace di vedere cosa succede attorno a lui, poiché ha gli occhi chiusi. Dipenderà quindi in tutto e per tutto dalla sua mamma, che provvederà a nutrirlo e occasionalmente spostarlo da un punto all’altro del suo giaciglio quando ce ne sarà bisogno.
Con il passare dei giorni il micetto avrà accumulato forze sufficienti per reggersi sulle sue zampette e strisciare sul pavimento per brevi distanze. È solo intorno alle 2 o 3 settimane di vita che il suo corpo sviluppa una coordinazione dei movimenti tale da consentirgli di camminare più o meno autonomamente; e anche in quel caso le distanze tendono a rimanere piuttosto brevi.
Oltre la terza settimana e per tutta la quarta, vincendo la fatica e imparando a muoversi in modo sempre più fluido, Micio allungherà la durata delle sue passeggiate, seppur con qualche difficoltà. Entro 5-6 settimane si rivelerà un batuffolo di energia, correndo di qua e di là per giocare con i suoi fratellini o attirare l’attenzione della mamma, nonché dei suoi amici umani. È proprio da questa fase in poi che gli verrà voglia di esplorare da cima a fondo il resto della casa.
Quando la lentezza è un problema?
Di conseguenza non dobbiamo stupirci né tantomeno preoccuparci per i movimenti lenti di un gattino che sta ancora attraversando le primissime fasi della sua crescita: si tratta di una situazione assolutamente normale, e che anzi non va affrettata poiché gli serve a prendere confidenza con il proprio corpo e le proprie capacità.
Discorso diverso è quello di un gattino che ha già imparato a camminare e/o correre ma si ritrova più o meno improvvisamente impossibilitato a farlo; potreste anche avere la sensazione che sia fisicamente capace di muoversi a una velocità normale ma che si rifiuti di farlo. In casi come questi potrebbe trattarsi di un problema di salute, e quelli interessati da questo fenomeno possono essere anche molto gravi.
Patologie del gattino che cammina lento
Proprio perché abbiamo specificato il caso di un gattino in salute, ben nutrito e solitamente in grado di muoversi in libertà, la causa più probabile di rallentamento dei movimenti potrebbe essere una lesione interna o esterna.
Il piccolo potrebbe essersi fatto male nel corso delle sue esplorazioni casalinghe e aver riportato delle ferite o persino delle fratture di cui non vi siete accorti: una zampa rotta produrrà sicuramente un effetto di questo tipo. Controllate che non abbia una zampa gonfia e che non presenti spine o corpi estranei tra le dita o sotto i cuscinetti delle zampe.
A influenzare il movimento di un gattino costringendolo a rallentare potrebbero essere anche delle infezioni all’orecchio, dalla cui salute il gattino dipende per mantenere l’equilibrio. Anche un’infestazione da parassiti potrebbe causare un’infezione di questo tipo, ed è per questo che bisogna pulire e controllare regolarmente le orecchie del proprio gatto.
Molto più grave è poi la cosiddetta Sindrome del Cucciolo Nuotatore (Swimmer [Puppy] Syndrome), una patologia congenita che colpisce sia cani che gatti in tenera età e che consiste in uno sviluppo scorretto delle zampe, soprattutto quelle posteriori. Esse tendono a crescere divaricate causando vari problemi di postura e a lungo andare impedendo al cucciolo di camminare o persino reggersi su di esse.
L’ipoplasia cerebellare è una malattia che impedisce al cervelletto, responsabile delle principali capacità motorie, di svilupparsi correttamente. Essa può colpire i gattini quando sono ancora nel grembo materno, nel momento in cui la madre viene infettata dal virus della panleucopenia felina. Questa malattia provocherà nel gattino molti problemi di deambulazione, tra cui la tendenza a camminare lentamente.
Come intervenire
I gatti sono animali generalmente molto in sintonia con il proprio corpo e i propri movimenti. Se notiamo delle variazioni importanti in questi ultimi possiamo cercare di risalire personalmente a delle cause specifiche, come ad esempio delle lesioni alle zampe o delle infezioni.
Va detto però che la soluzione di gran lunga preferibile consiste nel portare il cucciolo dal veterinario, affinché esegua un controllo completo sullo stato di salute del gattino. Le patologie appena elencate possono anche essere gravi, minacciando il suo sviluppo o persino la sua vita; ma se vengono individuate in tempo utile possono essere arginate in modo sufficiente da garantirgli una vita lunga e confortevole. Consigliamo quindi di non perdere tempo prezioso e ricorrere all’aiuto di un esperto.