Disturbi compulsivi del gatto: quali sono e come agire
I disturbi compulsivi del gatto derivano da condizioni di particolare ansia e stress e si traducono in problemi di salute. Ecco cosa sapere
I nostri amati felini spesso hanno dei comportamenti strani che fatichiamo a comprendere, tuttavia quando parliamo di disturbi compulsivi del gatto dobbiamo scavare più a fondo. Questi non sono semplici stranezze ma derivano da un problema emotivo, in particolar modo da una situazione di ansia e stress di fondo che fa vivere male il micio. Possono dipendere dall’ambiente in cui il gatto vive oppure dal modo sbagliato di gestirlo da parte del padroncino.
Non è difficile accorgersi dei disturbi compulsivi del gatto perché sono comportamenti ossessivi, azioni che il micio ripete continuamente provocandosi spesso anche dei danni a livello fisico. In sostanza il disagio emotivo e mentale del gatto si esternano e si traducono in danni e problemi di salute, anche dolore. Cerchiamo di capire cosa scatena i disturbi compulsivi del gatto ma soprattutto quali sono quelli più comuni e come possiamo risolverli.
Cosa provoca i disturbi compulsivi del gatto?
I disturbi compulsivi del gatto possono dipendere da vari fattori, principalmente da una tensione emotiva, dall’ansia e dallo stress. Non possiamo individuare una causa specifica, quel che sappiamo però è che questi comportamenti ossessivi dipendono da un disagio. Secondo alcuni studi ci sono razze feline maggiormente predisposte a sviluppare i disturbi compulsivi, quindi potrebbero di fatto dipendere dalla genetica. Ad esempio è stato appurato che gatti come il Siamese e il Burmese sviluppano frequentemente il disturbo compulsivo legato alla suzione della lana.
Tuttavia questo non vale sempre e di fatto qualsiasi gatto può sviluppare comportamenti di questo tipo. Il disagio emotivo, l’ansia e lo stress crescono a tal punto da coinvolgere il sistema nervoso dell’animale. Così tra le cause principali possiamo individuare ad esempio il senso di profonda frustrazione derivante da un ambiente sbagliato. Magari il micio non ha abbastanza stimoli fisici e mentali e per questo si provoca da solo ferite da leccamento. Un gatto particolarmente ansioso, per fare un altro esempio, potrebbe risentire delle mancate attenzioni del padroncino e così riversare il suo disagio su comportamenti ossessivi. Anche il modo in cui reagisce il padroncino ai disturbi ossessivi del gatto influisce sulla ripetizione di tali comportamenti.
Prima di dire che il gatto soffre di disturbi compulsivi rivolgiamoci al veterinario. Potrebbe avere delle patologie della pelle o altre malattie di cui non siamo a conoscenza che determinano danni a livello cutaneo. Talvolta possono essere proprio queste malattie a stressare il gatto al punto da indurlo ad avere comportamenti ossessivi.
Iperestesia felina
Tra i disturbi compulsivi del gatto più comuni c’è l’iperestesia felina, una condizione per cui il micio risponde in modo eccessivo a tutti i tipi di stimoli. Si lecca e si morde talmente tanto e di frequente da procurarsi ferite e lesioni. L’iperestesia felina ha un quadro clinico complesso che comprende anche veri e propri sintomi a livello neurologico. Il gatto ha le pupille dilatate, si lecca il mantello continuamente ed è molto sensibile al tatto. Praticamente un gatto in queste condizioni non si fa nemmeno toccare. In più sembra avere delle allucinazioni, vede cose che in realtà non esistono e scappa continuamente da pericoli “invisibili”. Per tale motivo miagola e si lamenta anche se apparentemente non ne ha motivo.
Un gatto con iperestesia felina si lecca in continuazione concentrandosi soprattutto su alcune zone del corpo come i fianchi, la schiena e la coda. La sua eccessiva sensibilità agli stimoli lo rende nervoso, aggressivo e praticamente intrattabile. Non si lascia avvicinare dalle persone e spesso scatta in attacchi anche violenti contro qualsiasi cosa si muova. In genere i sintomi di questo disturbo compulsivo si manifestano soprattutto la sera e la mattina presto, ma anche durante la giornata si ripetono in modo totalmente improvviso.
Una crisi di iperestesia felina ha delle fasi ben precise. Dapprima il micio appare particolarmente affettuoso, fa le fusa e vuole attenzioni e coccole. Poi improvvisamente si agita, diventa nervoso, respira in modo affannoso ed emette suoni strani. Alla fine dell’attacco c’è sempre una fase di confusione e disorientamento dal quale il gatto si riprende dopo un po’ di tempo.
Alopecia psicogena
Quando il gatto è molto stressato e vive una situazione che gli provoca un grande disagio in genere inizia a leccarsi continuamente. L’alopecia psicogena è uno dei disturbi compulsivi del gatto più comuni ed è caratterizzato dal continuo leccamento del pelo. Tutti i gatti sono maniaci dell’igiene perciò non dobbiamo preoccuparci se il nostro felino si occupa della propria toelettatura. Il problema sorge quando il grooming si protrae per tantissimo tempo e il micio si lecca al punto da staccarsi il pelo con i denti. Un gatto in preda a una crisi di alopecia psicogena lecca e morde parti del corpo come addome, fianchi, torace e zampe. Morde il pelo arrivando a strapparselo e si ferisce, cosa che poi provoca vere e proprie ulcere cutanee.
Oltre al leccamento ossessivo, il gatto con questo tipo di disturbo compulsivo assume un comportamento strano. Appare sempre agitato e in preda all’ansia, respira male e in modo affannoso e tende sempre a nascondersi. Si può osservare anche che il gatto non mangia la sua pappa e in più evita il contatto con tutti, anche con il suo umano del cuore.
Generalmente i gatti sviluppano questo tipo di disturbo compulsivo quando vivono un cambiamento che gli causa stress. Pensiamo al gatto nel bel mezzo di un trasloco, oppure all’arrivo di un neonato in casa. I cambiamenti ambientali per i gatti sono una vera e propria tortura e quelli maggiormente predisposti all’ansia possono sviluppare comportamenti patologici come l’alopecia psicogena.
Se il micio si comporta in questo modo dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario. La diagnosi serve a escludere altre possibili cause mediche come un’allergia cutanea o l’ipertiroidismo.
Suzione dei tessuti
I gattini succhiano i tessuti e anche le nostre dita perché reiterano un comportamento istintivo, che gli ricorda il contatto materno. Ma se un gatto adulto trascorre la gran parte del suo tempo succhiando oggetti e in particolare tessuti, siamo di fronte a un altro tra i più comuni disturbi compulsivi del gatto. La suzione e la masticazione dei tessuti, soprattutto la lana, ma anche di oggetti di plastica ricorda molto l’azione tipica dei cuccioli allattati dalla mamma. Somiglia anche al tipico comportamento dei bambini che succhiano il pollice.
Questo comportamento dovrebbe scomparire nel gatto dopo lo svezzamento, ma ci sono casi in cui al contrario permane. Capita soprattutto ai gattini svezzati troppo presto. Il problema è che la suzione nel gatto adulto può evolversi in masticazione e ingestione di materiali dannosi. Quindi è un disturbo compulsivo che può avere conseguenze molto gravi sulla sua salute. Anche in questo caso secondo alcuni studi ci sarebbe una predisposizione genetica per questo tipo di disturbo compulsivo. La metà dei casi riguarda gatti di razza Siamese. Ma come tutti i disturbi compulsivi del gatto la suzione di lana, tessuti e altri oggetti deriva essenzialmente da problemi di ansia e stress.