Sindrome dell’occhio secco del gatto: sintomi e cura della malattia
Sindrome dell'occhio secco del gatto: come prendersi cura di micio
I nostri mici sono animali fortissimi ma, allo stesso tempo, molto delicato. Alcune parti del loro corpo, come gli occhi, sono spesso soggetti a malattie di diversa entità, tra le più comuni c’è la sindrome dell’occhio secco del gatto.
Conosciuta anche come cheratocongiuntivite, questa patologia si verifica quando le lacrime prodotte dalle ghiandole dell’occhio dell’animale non sono sufficienti, creando quindi una notevole secchezza alla cornea. Le conseguenze sono quelle di un occhio secco, infiammato e irritato.
Ma è pericolosa? E cosa comporta questa patologia se non curata in tempo? Scopriamolo insieme.
Sindrome dell’occhio secco del gatto, cos’è?
Come anticipato, quella che prende il nome di cheratocongiuntivite secca è una patologia che può colpire gli occhi del nostro gatto a causa della mancanza cronica di produzione di lacrime.
La sindrome dell’occhio secco del gatto può portare a un’infiammazione acuta della cornea e occhi rossi. Quella che è una malattia fastidiosa, ma comunque relativamente innocua, se non curata può portare alla cecità dell’animale domestico.
Le motivazioni possono essere diverse. La prima riguarda quella di una lesione all’occhio o di un trauma oculare. La seconda, invece, può essere una conseguenza della rimozione della terza palpebra del gatto.
La terza motivazione, quella un po’ più fastidiosa, è la contrazione dell’Herpevirus felino, una malattia respiratoria cronica e contagiosa che non ha nessuna cura. Per prevenirla è necessario vaccinare il gatto.
Problemi agli occhi del gatto
La sindrome dell’occhio secco nel gatto è una patologia molto comune nei felini proprio perché gli occhi del gatto sono molto sensibili. Questo può portare a secrezioni oculari, arrossamenti o lacrimazioni eccessive.
Queste problematiche che riguardano gli occhi del gatto possono verificarsi a seguito di numerose variabili. I colpi di freddo, per esempio, o i raffreddori, ma anche la presenza di un virus o di un batterio.
La maggior parte delle malattie che colpiscono gli occhi dei nostri animali domestici possono essere curate con pomate o altri medicinali prescritti dal medico veterinario che ha in cura l’animale.
Oltre a quella dell’occhio secco, provocata dal virus, le più comuni sono l’infiammazione da congiuntivite che riguarda il rivestimento oculare esterno del gatto, le infenzioni delle vie respiratorie superiori feline che includono virus come calicivirus felino, batteri e protozoi.
Anche i disturbi corneali possono provocare problemi agli occhi e, in particolare, infiammazioni, ferite e ulceri che possono provocare seri problemi ai nostri animali domestici.
Altre cause di secrezione oculare sono da ricondurre alle allergie o a elementi esterni che, a causa del vento o dell’ambiente esterno, vanno a depositarsi negli occhi del gatto creando diversi fastidi.
In questi casi non c’è da preoccuparsi però perché grazie alla lacrimazione, l’occhio provvederà a espellere eventuali sedimenti, esattamente come accade a noi esseri umani.
Sindrome dell’occhio secco del gatto, come riconoscerla
La sindrome dell’occhio secco del gatto può essere riconosciuta facilmente attraverso i suoi sintomi anche se, questi, spesso sono confusi con altre malattie che possono colpire gli occhi dei gatti.
Due delle caratteristiche più comuni sono quelle delle palpebre gonfie e di un’alterata pigmentazione della cornea dell’occhio dell’animale. Se quindi osservate uno di questi sintomi, o entrambi, il consiglio è di rivolgervi tempestivamente al veterinario di fiducia.
Se non curata in tempo, questa patologia che colpisce i felini può diventare cronica e, di conseguenza, il gatto sarà destinato a convivere con questa malattia per tutta la vita con un conseguente disagio e malessere psicofisico.
Inoltre, con il tempo la cornea potrebbe graffiarsi e, quindi, il gatto potrebbe perdere la vista. Ecco perché un intervento tempestivo è necessario per rendere la sindrome dell’occhio secco nel gatto innocua.
Tutti i sintomi da tenere d’occhio
Come sempre, il benessere del nostro animale domestico dipende dalle attenzioni che sappiamo riservargli. Osservare e saper riconoscere i sintomi risulta quindi fondamentale per la salute del nostro gatto.
Tra i sintomi dell’occhio secco nel gatto troviamo il muco di colore giallo verde che si forma attorno all’occhio del gatto, l’infiammazione e la congiuntivite. la presenza di questa patologia fastidiosa può anche ripercuotersi sul comportamento di micio che potrebbe apparire più irrequieto e irascibile del solito.
Altri sintomi comuni sono il gonfiore delle palpebre e l’arrossamento degli occhi, una particolare sensibilità alla luce e il tentativo, da parte del gatto, di grattarsi gli occhi se la mucosa diventa purulenta.
Perché nasce questa patologia
Come abbiamo visto, i motivi legate alle malattie degli occhi del gatto sono dovuti, in particolare, alla sensibilità di questi. Alcune razze possono risultare più delicate delle altre ma, in generale, ogni gatto di qualsiasi razza, età e sesso può sviluppare questa malattia.
La sindrome dell’occhio secco nel gatto che diventa cronica è causata dall’infezione dell’herpesvirus. Tuttavia, grazie ai vari trattamenti medicali che esistono in commercio è facilmente trattabile, purché l’intervento avvenga in maniera tempestiva.
L’herpesvirus felino è a tutti gli effetti una malattia respiratoria molto contagiosa, ma anche piuttosto comune. Può avere un periodo di incubazione molto lungo e manifestarsi nei periodi di particolare stress di micio.
La diagnosi tempestiva e la conseguente terapia possono alleviare il fastidio ma la prevenzione resta lo strumento migliore per evitare la contrazione di questa patologia. Tra i piani vaccinali dei gatti, c’è anche il vaccino per l’herpesvirus felino.
A volte, la malattia può verificarsi anche a seguito della rimozione della terza palpebra che può, per l’appunto, causare la cheratocongiuntivite, perché è proprio questa che produce molte delle lacrime che contribuiscono a mantenere umido l’occhio del gatto.
Come si cura la sindrome dell’occhio secco nel gatto?
Come abbiamo anticipato, se non riconosciuta tempestivamente, la sindrome dell’occhio secco nel gatto può causare delle conseguenze più o meno gravi. Tra queste troviamo le lesioni agli occhi che potrebbero, appunto, causare la cecità perenne e irreversibile del gatto.
Per fortuna, però, le diverse terapie in commercio possono scongiurare il peggiore dei casi. Tra pomate e somministrazione di colliri lubrificanti in gocce, la malattia è facilmente contrastabile. Inoltre, i gatti che sono affetti da cheratocongiuntivite per colpa di un’infezione cronica possono essere coadiuvati da terapie immunitarie di supporto.
Qualora quindi dovreste riconoscere uno dei sintomi sopra riportati, il consiglio è quello di rivolgervi immediatamente al vostro veterinario di fiducia per la diagnosi e la conseguente terapia.
Solitamente, il trattamento non prevedere operazioni chirurgiche, ma la somministrazione di prodotti medicinali per via orale o sotto forma di collirio antibiotico per eliminare l’infezione.
I veterinari tendono a prescrivere delle gocce oculari in grado di sciogliere il muco sugli occhi, per eliminare l’infezione e favorire la lacrimazione del gatto.
I colliri mucolitici sono utili anche per ridurre i graffi sulla cornea e aumentare l’efficacia delle altre gocce oculari. Sconsigliamo assolutamente i trattamenti fai da te, o i medicinali destinati agli esseri umani che, possono essere assolutamente pericolosi per i nostri amici a quattro zampe.
Qualora doveste accorgervi di un arrossamento degli occhi o di una lacrimazione assente, il consiglio è quello di rivolgervi subito al veterinario per diagnosticare la sindrome dell’occhio secco e procedere con la cura.
C’è da specificare che, nel caso di herpes virus felino cronico, non c’è una vera e propria cura quanto più una terapia di supporto e controllo. In questi casi, i medici veterinari somministrano una terapia a base di farmaci antivirali, una dieta equilibrata e completa e la creazione di un ambiente per il gatto privo di stress. Condizione questa che potrebbe far manifestare di nuovo il virus che ormai fa parte dell’organismo di micio.