I gatti scelgono il loro padrone o sono indifferenti?
C'è poco da fare, non siamo noi a scegliere Micio ma sono i gatti che scelgono il loro padrone. Scopriamo nel dettaglio questo interessante tema
Quando si parla di piccoli felini domestici si dice sempre che non abbiano padrone. E in effetti questa affermazione non è del tutto sbagliata, i gatti scelgono il loro padrone e non il contrario! Recentemente alcuni esperti hanno approfondito tematiche come questa per capire meglio il modo in cui i gatti effettivamente vedono le persone. Di base i pelosetti capiscono e percepiscono quando una persona ama i gatti e quando invece non ci va proprio matta. E con le persone più aperte nei loro confronti si mostrano perfino più affettuosi e socievoli
Diciamo che la tematica è ancora controversa e il dibattito è aperto. Ci sono studi che sostengono quando i mici si leghino a qualcuno per una mera questione di opportunismo, altri che invece in effetti scelgono il loro padrone seguendo dei criteri e si affezionano a una persona preferita. Studi a parte, tutti i gattari sanno perfettamente che il gatto sceglie il padrone e ha una persona che preferisce rispetto alle altre. Ma scopriamolo nel dettaglio.
A chi si affeziona il gatto?
I gatti non sono animali indifferenti come sostengono (erroneamente) molte persone. Soltanto chi non ha mai avuto a che fare direttamente con essi può affermare una cosa simile. I gatti scelgono il padrone e in particolare si affezionano a persone che corrispondono a precise caratteristiche. Per quanto siano animali indipendenti, solitari e che possano tranquillamente cavarsela da soli, i gatti provano emozioni nei confronti delle persone e sanno riconoscere di chi possono fidarsi e da chi, invece, devono stare alla larga.
Per prima cosa un gatto si rende perfettamente conto quando ha davanti qualcuno che comprende il suo linguaggio. Un errore piuttosto comune è trattare i gatti come i cani, presupponendo che abbiano lo stesso modo di comunicare e le stesse esigenze. Questo principio fa cadere in errore anche la persona più volenterosa ed è chiaro che se vogliamo costruire un legame con un gatto dobbiamo trattarlo nel modo giusto. Tendenzialmente un micio si affeziona molto a chi riesce a decifrare il suo linguaggio e a chi, alla luce di ciò, comprende le sue esigenze e capisce cosa potrebbe dargli fastidio. Tanto per fare un esempio semplicissimo, i gatti non amano essere toccati soprattutto dagli estranei perciò sicuramente apprezzano di più persone poco invadenti. Questo è un criterio con il quale scelgono il padrone.
Altri motivi per cui un gatto sceglie una persona anziché un’altra? Conta molto l’atteggiamento come ad esempio parlare a voce troppo alta o fare movimenti a scatti che vengono visti come una minaccia. Un gatto preferirà sempre le persone dall’atteggiamento pacato e rilassato. E poi non dimentichiamo che i gatti sono molto sensibili alle emozioni delle persone e percepiscono agitazione, rabbia, nervosismo.
I gatti scelgono il loro padrone
Di fatto i gatti scelgono il loro padrone non sulla base del semplice opportunismo. Entrano in gioco tanti fattori e l’amicizia è assicurata quando trattiamo i piccoli felini nel modo giusto. Da questo punto di vista sono animali esigenti ma al contempo basano il rapporto bipede-quadrupede sulla percezione e l’istinto. Un gatto sa di chi si può fidare e anche da chi deve stare alla larga per il proprio bene. Micio non ha padrone, ma un amico fidato che lo ama e lo rispetta nella sua natura di felino.
Quando un gatto sceglie il padrone vuol dire che lo vede come il suo punto di riferimento. Perciò non è vero che è un animale indifferente e distaccato. Ci sono gatti dal carattere più espansivo di altri, gatti molto timidi e introversi ma in ogni caso tutti scelgono la loro persona preferita. E a questa si affezionano davvero tanto.
Il padroncino ideale è quello che garantisce al gatto pappa e tutto ciò di cui ha bisogno, questo è chiaro. Ma al contempo è una persona che lo rispetta, che gli lascia i suoi spazi e gli concede momenti per stare da solo. Che gli offre protezione e che allo stesso tempo gli dona tanto amore.
Quando un gatto sceglie la tua casa
Ci sono i casi (bellissimi) in cui un micio, anche un gatto randagio, sceglie una casa di riferimento. Anche in questo caso quel che tutti pensano immediatamente è che sia una mera scelta dettata dall’opportunismo. In sostanza che il gatto vada dove trova cibo a volontà. Non possiamo negare che in parte sia così, perché è ovvio che un gatto senza famiglia e che vive in strada abbia bisogno di rifocillarsi in qualche modo, per la sua sopravvivenza. Ma chi ha vissuto almeno una volta una situazione simile si sarà certamente accorto che le “visite” del gatto estraneo non si limitano al mangiare la pappa che gli mettiamo a disposizione.
È chiaro che, anche in questo caso, il gatto sceglie non il padrone ma una casa in cui si sente amato e al sicuro. Tanto che non si rivolge a tutti i membri della famiglia indistintamente, ma opta proprio per una persona in particolare. I gatti vogliono questo, chiedono di sentirsi amati e rispettati, chiedono il cibo ma soprattutto sicurezza. Perciò i gatti scelgono il proprio padrone (anche se di fatto padrone non hanno) perché è la persona che li fa sentire bene, appagati e rassicurati.
Il gatto soffre se cambia padrone?
I gatti sono animali indipendenti e questo è un aspetto che li caratterizza in modo naturale. Fa parte del loro bagaglio genetico, da sempre i piccoli felini non vivono in branco come i cani perciò sono lontani dalle logiche della “gerarchia” che invece sono alla base del rapporto tra umani e cani. Nonostante ciò, però, si affezionano a quello che scelgono come padrone, come punto di riferimento e ne possono soffrire la mancanza. È un meccanismo che talvolta prende anche delle pieghe piuttosto gravi, al punto che il gatto può soffrire di una vera e propria forma di ansia da separazione. In questo caso vuol dire che il rapporto non è proprio sano, il micio vive il legame col padrone come una dipendenza. Perciò se non lo vede per tanto tempo ne soffre la mancanza.
Anche su questo tema, comunque, il dibattito è aperto. Secondo alcuni studi non solo i gatti non si affezionano alle persone, ma neanche sentono la mancanza degli umani. Cosa che farebbe di loro quasi delle creature anaffettive, cosa che in fondo non è proprio vera. E qualsiasi gattaro potrebbe dimostrarlo.
Come capire se un gatto ti vuole bene
I gatti non solo scelgono il loro padrone, quindi il proprio umano del cuore, ma sanno anche perfettamente come comunicargli tutto il bene che provano per lui. Tanto per fare qualche esempio, un gattino innamorato del padrone dorme al suo fianco (anzi appiccicato), gli fa le fusa, cerca spesso il contatto fisico e gli fa quel grazioso “impasto” con le zampette. Un gesto riservato soltanto all’umano che il gatto vede come la sua “mamma”.
E poi ci sono altre dimostrazioni di affetto come i morsetti, il fatto che il gatto stia sdraiato sulla schiena mostrando la pancia (gesto di assoluta fiducia) e anche l’annusare il visto, leccare le mani e il naso. Sono tanti gesti piccoli che nel linguaggio dei gatti vogliono dire proprio tanto.