Cosa mangiano i gattini di 3 mesi?
Ecco una pratica guida su cosa è meglio dare da mangiare ai cuccioli di gatto che hanno all'incirca 3 mesi di età.
Cos’ha di speciale la soglia d’età di 3 mesi per i gattini, e in particolare per la loro alimentazione? È importante saperlo, in modo tale da essere in grado di prenderci cura di loro nel modo migliore e assicurarci che crescano forti e sani. Scopriamo allora insieme cosa mangiano questi splendidi cuccioli in una fase così delicata e determinante della loro vita.
Un periodo di transizione
Se è vero che quella dei 2 mesi è un’età decisamente fatidica per la vita di un gattino, nella quale spicca ad esempio l’inizio dello svezzamento, quella dei 3 mesi non è certo da meno: nuove sfide e nuovi cambiamenti anche repentini si presentano all’orizzonte per il nostro piccolo amico a quattro zampe, dietro le quali si celano altrettante insidie che possono provocare ansia e apprensione in chi si prende cura di lui ma non sa ancora bene come comportarsi.
È più o meno in questo periodo che Miao comincerà ad assumere l’aspetto che manterrà per il resto della vita, a partire dal colore degli occhi; la sua muscolatura si svilupperà di conseguenza, e la sua figura comincerà a mostrare l’eleganza e l’agilità tipiche di un micio adulto.
Il gattino passerà meno tempo a dormire e più tempo a imparare, esplorare, acquisire consapevolezza di sé e familiarità con l’ambiente in cui si trova; non è un caso che questo sia anche il periodo più fertile per avviare la socializzazione, stimolando il più possibile la sua mente con situazioni sempre nuove.
E questa fase di esplorazione si traduce anche in un progressivo cambio di abitudini dal punto di vista dell’alimentazione: il micetto di casa dovrebbe aver già finito di sviluppare la sua dentatura da latte, ed è proprio intorno ai 3 mesi che comincerà a cambiare i denti acquisendo quelli permanenti. In corrispondenza di questo cambiamento, che dovrebbe essere completato entro il sesto mese di età, si verifica anche una fase di transizione per la sua alimentazione, che dobbiamo stare attenti a seguire passo dopo passo nel modo giusto.
Latte per i gattini, quale scegliere
Alcuni proprietari di gatti, non sapendo con certezza quando svezzare i loro piccolini ed evitando (saggiamente) di “bruciare le tappe” con uno svezzamento precoce, rischiano però a volte di attendere anche più del dovuto. Ogni micio ha i suoi tempi di sviluppo, e a dare una mano a decidere può anche essere la madre stessa che a un certo punto proverà ad allontanare i suoi cuccioli invece di allattarli; a 3 mesi, comunque, bisognerebbe almeno aver fatto fare a Miao i primi passi verso il passaggio completo ai cibi solidi.
Se questo passo non fosse ancora stato fatto, o se comunque faceste ancora molto affidamento sul latte per la sua alimentazione, ricordiamo che bisogna scegliere con attenzione quale latte dargli: quello vaccino è ad esempio assolutamente sconsigliato perché troppo povero di sostanze nutritive per lui. Tra le soluzioni naturali il latte di capra è quello che si avvicina maggiormente al suo fabbisogno, ma esistono vari tipi di latte in polvere specifici per gattini che rispondono ancora meglio alle sue esigenze.
Va ricordato a questo proposito che man mano che il cucciolo si abitua a mangiare cibi solidi, oltre a perdere interesse nei confronti del latte perderà anche la capacità fisica di digerirlo (se non senza lattosio), quindi a un certo punto dovrete eliminarlo del tutto dalla sua dieta.
I gattini di 3 mesi possono mangiare cibi solidi?
Per un gattino di 3 mesi almeno un primo, timido approccio verso il consumo di cibi solidi dovrebbe essere già iniziato: molti cuccioli di gatto cominciano a mostrare interesse verso il cibo “da grandi” anche a un mese di vita, anche solo per emulare la loro mamma e pur non essendo fisicamente pronti a mangiarlo.
Ma abbiamo già detto che si tratta di un periodo di transizione al quale ogni esemplare può presentarsi in modo diverso. Se ciò non dovesse avvenire spontaneamente dovrete essere voi a intervenire, e condurlo in modo graduale ma deciso ad acquisire sempre maggiore disinvoltura con questa nuova pappa. All’inizio non sarà semplice, perché anche da cuccioli i gatti amano restare fermi sulle loro abitudini; ma con un po’ di pazienza i risultati cominceranno ad arrivare.
La mossa vincente è quella di mischiare il nuovo cibo – con proporzioni sempre maggiori – con il latte (materno o in polvere) a cui è abituato Micio: esso rappresenta per lui l’unico elemento familiare di un pasto tutto da scoprire, che rischia altrimenti di risultare troppo estraneo ai suoi gusti ancora in divenire.
Cosa non possono mangiare i gattini di 3 mesi
L’eterno dilemma tra cibo industriale e cibo domestico fa discutere gli appassionati di gatti anche quando si parla di alimentazione dei cuccioli, ma in genere quello industriale è considerato più affidabile – oltre che più pratico – poiché riesce a fornire in modo più efficace l’esatto fabbisogno nutritivo di cui il piccolo micio di casa avrà bisogno finché non sarà diventato adulto.
Per la stessa ragione è sconsigliato anche il cibo industriale generico o per gatti adulti: ricordate che la crescita di un gattino andrà a influenzare tutto il resto della sua vita, ed è quindi fondamentale servirsi solo di prodotti mirati allo sviluppo di un organismo sano e forte come quello che tutti i gattini, compreso il nostro, meritano.
Cibi da evitare per i gattini
Dando per scontato che siate a conoscenza di quali siano i cibi tossici per i gatti e che li terrete alla larga anche e soprattutto dal vostro cucciolo, sappiate che un’altra insidia alla quale raramente si sa resistere è il cibo proveniente dalla nostra tavola, o comunque un cibo più elaborato di quello che dovremmo somministrargli.
È intorno ai 6 mesi di vita che i gusti e le preferenze alimentari del vostro gatto si consolideranno in modo pressoché definitivo: ciò significa che oltre quella soglia sarà molto più difficile farlo abituare a degli alimenti che non ha provato quando era più piccolo.
Puntate quindi a ciò che fa bene al suo organismo, non a cibi più ricchi e invitanti che non costituiranno (o almeno non dovrebbero costituire) la norma per lui. Il rischio, in caso contrario, è che perda interesse verso la sua pappa normale per dei bocconcini appetitosi ma non adatti a lui.